Colori nazionali nelle corse automobilistiche

Una Ferrari F1-2000 (2000) in rosso corsa

I colori nazionali nelle corse automobilistiche sono i colori assegnati alle automobili da competizione che definiscono la nazionalità della squadra motoristica oppure la nazionalità del pilota.

Sono usati in competizioni come la Formula 1, le gare delle vetture sport, delle Sport Prototipo, e le competizioni automobilistiche turismo. Furono diffusamente utilizzati dai primi anni del XX secolo alla fine degli anni sessanta del XX secolo, quando vennero parzialmente abbandonati con l'introduzione delle livree ispirate ai colori degli sponsor.

In genere i colori nazionali nelle corse automobilistiche sono differenti dai colori delle bandiere nazionali, e sono l'equivalente nell'automobilismo dei colori della maglia per gli sport di squadra. Ad esempio l'Italia ha come colori nazionali il tricolore verde, bianco e rosso, come colore nell'automobilismo il rosso corsa e come colore negli sport di squadra l'azzurro, mentre i Paesi Bassi hanno l'arancio come colore nell'automobilismo e negli sport di squadra, e il tricolore rosso, bianco e blu come colori nazionali.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Una tedesca Blitzen Benz (1909) di colore bianco
Un'italiana Itala Tipo 11 (1925)
Una francese Bugatti Tipo 35C (1926)
Una tedesca Auto Union Type C (1936) e una tedesca Mercedes-Benz W125 (1937), due esempi di Frecce d'argento
Una britannica Lotus 49 (1968)
Una statunitense Shelby Daytona (1964)
Una giapponese Honda RA272 (1965)
Una thailandese ERA R12B Hanuman II (1939)
Una brasiliana Fittipaldi Automotive F5A (1977)
Una Brabham BT11 con i colori dell'Australia (1964)
Una Talbot-Lago T26C con i colori del Belgio (1950)
Un'italiana Alfa Romeo Tipo 33 (1977)
Una tedesca Audi R8 Sport (2006)
Una britannica Jaguar R5 (2004)
Un'italiana Maserati 250F (1954-60)
Un'italiana Lancia Delta HF Integrale (1994)

La prima assegnazione di colori nazionali nelle corse automobilistiche avvenne durante la Gordon Bennett Automobile Cup dell'anno 1900, durante la quale vennero assegnati colori precisi legati alla nazionalità delle squadre partecipanti[1]. Dopo vari cambiamenti, i colori divennero definitivi tra gli anni venti e gli anni trenta del XX secolo con l'assegnazione del blu (Blu di Francia) alle squadre francesi, il rosso (Rosso corsa) alle squadre italiane, il bianco alle squadre tedesche, il verde (British racing green) alle squadre britanniche, il biancoblù — con racing stripes — alle squadre statunitensi e il biancorosso alle squadre giapponesi[1][2]:

Codice Nazione Corpo vettura Numeri Marchi Illustrazione
D Bandiera della Germania Germania Bianco[3] Rossi Benz, Mercedes, BMW, Porsche, Audi
Argento (Frecce d'argento) Rossi Mercedes-Benz, Auto Union, Veritas, Borgward, EMW, Porsche, Audi
F Bandiera della Francia Francia Blu (Blu di Francia)[3] Bianchi Delage, Bugatti, Talbot, Delahaye, Matra, Panhard, Alpine, Gordini, Peugeot, Ballot, Ligier
GB Bandiera del Regno Unito Regno Unito Verde[3] (British racing green) Bianchi Jaguar, Vanwall, Cooper, Lotus, Brabham, BRM, Bentley, Aston Martin, MG, Caterham
I Bandiera dell'Italia Italia Rosso[3] (Rosso corsa) Bianchi Alfa Romeo, Maserati, Ferrari, Lancia, Abarth, OSCA, Officine Meccaniche
J Bandiera del Giappone Giappone Bianco con un "sole" rosso Neri Honda, Nissan, Toyota, Super Aguri F1
USA Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Bianco, strisce longitudinali blu e parte inferiore blu Blu Cunningham, Ford, NART, Shelby, Chaparral, Hendrick
Blu, strisce longitudinali bianche e parte inferiore bianca Bianchi AAR Eagle, Ford, Shelby, Scarab, Chevrolet, Hendrick

Nel 1934 le auto tedesche diventarono di colore argento[4]. Il cambio di colore ebbe origine da un fatto accaduto il 3 giugno 1934 sul circuito del Nürburgring durante l'ADAC Eifelrennen, quando la Mercedes-Benz fu obbligata, per raggiungere il peso autorizzato (le loro vetture accusavano un peso superiore di 1 kg rispetto al limite massimo fissato a 750 kg), ad asportare la vernice bianca dalle loro Mercedes-Benz W25, che rimasero con la carrozzeria a vista, che era in alluminio lucidato, di colore argenteo[4]. Nacquero così le cosiddette "Frecce d'argento".

Durante il Campionato mondiale di Formula 1 del 1968, consapevole dei crescenti costi della partecipazione al campionato, la Commissione Sportiva Internazionale della FIA autorizzò le squadre a ricorrere a sponsorizzazioni extra sportive. La Lotus siglò una partnership con il produttore di tabacco Imperial Tobacco: le loro vetture furono le prime monoposto ad abbandonare la livrea nazionale per i colori dello sponsor[5]. I colori nazionali sopravvissero per alcune squadre come le francesi Matra, Ligier e Prost Grand Prix, che hanno sempre corso con livrea blu che è ritornata nel 2021 con la Alpine, le italiane Ferrari e Scuderia Italia, che hanno mantenuto il rosso, la tedesca Mercedes, che ha corso con le livree color argento fino al 2019, mentre dalla stagione 2020 ha adottato una livrea inedita di colore nero, per poi riadottare la classica colorazione nella stagione 2022, e le britanniche Jaguar Racing e Aston Martin, che utilizzano il verde in diversi campionati.

Elenco dei colori nazionali[modifica | modifica wikitesto]

L'elenco completo dei colori nazionali nell'automobilismo sono:[6][7][8][9]

Codice Nazione Corpo vettura Cofano Altri colori Numeri Illustrazione
A Bandiera dell'Austria Austria Blu   Neri su sfondo bianco
ARG Bandiera dell'Argentina Argentina Blu Giallo   Rossi su sfondo bianco
AUS Bandiera dell'Australia Australia Verde Oro Blu Neri
B Bandiera del Belgio Belgio Giallo   Neri
BR Bandiera del Brasile Brasile Giallo Ruote: verdi. A volte le auto brasiliane presentano strisce longitudinali verdi Neri
BUL Bandiera della Bulgaria Bulgaria Verde Bianco   Rossi su sfondo bianco
C Bandiera di Cuba Cuba Giallo Nero   Neri su sfondo bianco
CDN Bandiera del Canada Canada Rosso con strisce longitudinali bianche Fino al 1965, prima del cambio di bandiera da parte del Canada, le auto erano dipinte in verde britannico con due strisce parallele bianche Neri
CH Bandiera della Svizzera Svizzera Rosso Bianco   Neri
CS Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia Bianco Blu/bianco Parte inferiore carrozzeria: rossa Blu
D Bandiera della Germania Germania Argento Bianco Rossi
DK Bandiera della Danimarca Danimarca Argento Rosso con due strisce bianche che disegnano una croce latina Strisce longitudinali rosse Rossi su sfondo bianco
E Bandiera della Spagna Spagna Rosso Giallo Parte inferiore carrozzeria/molle: rosse Neri su sfondo giallo o bianchi su sfondo rosso
ET Bandiera dell'Egitto Egitto Lilla   Rossi su sfondo bianco
F Bandiera della Francia Francia Blu   Bianchi
FIN Bandiera della Finlandia Finlandia Bianco Tre strisce blu sul cofano che disegnano due croci latine Neri su sfondo bianco
GB Bandiera del Regno Unito Regno Unito Verde   Bianchi
GR Bandiera della Grecia Grecia Blu Strisce longitudinali bianche sul cofano Neri su sfondo bianco
H Bandiera dell'Ungheria Ungheria Avantreno: bianco
Retrotreno: verde
Rosso   Neri
HJK Bandiera della Giordania Giordania Marrone   Neri su sfondo bianco
I Bandiera dell'Italia Italia Rosso   Bianchi
IRL Bandiera dell'Irlanda Irlanda Verde Banda orizzontale arancio intorno al corpo vettura Bianchi
J Bandiera del Giappone Giappone Bianco Disco rosso sul cofano Bianchi su sfondo nero
L Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo Strisce tricolori rosse, bianche e blu longitudinali dall'avantreno al retrotreno Neri su sfondo bianco
MAS Bandiera della Malaysia Malaysia Giallo Bianco Neri su sfondo bianco o neri
MC Bandiera di Monaco Monaco Bianco Banda orizzontale rossa intorno al corpo vettura Neri su sfondo bianco
MEX Bandiera del Messico Messico Oro Croce blu a "X" sul cofano Neri su sfondo bianco
NL Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Arancio   Bianchi
NZ Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda Verde con parte inferiore carrozzeria argento Nero e argento[10] Neri su sfondo bianco
PHI Bandiera delle Filippine Filippine Rosso Blu   Neri
P Bandiera del Portogallo Portogallo Rosso Parte inferiore carrozzeria: bianca Bianchi
PL Bandiera della Polonia Polonia Bianco Parte inferiore carrozzeria: rossa Rossi su sfondo bianco
RCH Bandiera del Cile Cile Rosso Blu Parte inferiore carrozzeria: bianca Blu/rossi su sfondo bianco
RO Bandiera della Romania Romania Blu   Bianchi
RUS Bandiera della Russia Russia Giallo Rosso (in era sovietica) Neri
S Bandiera della Svezia Svezia Parte inferiore carrozzeria blu, parte superiore carrozzeria gialla Bianchi
T Bandiera della Thailandia Thailandia Blu con banda gialla intorno al corpo vettura Ruote: gialle Bianchi su sfondo blu
U Bandiera dell'Uruguay Uruguay Blu con banda rossa sotto il cofano Bianchi su sfondo nero
USA Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Bianco con strisce longitudinali blu Parte inferiore carrozzeria: blu Blu su sfondo bianco
ZA Bandiera del Sudafrica Sudafrica Oro Verde   Neri su sfondo giallo

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Gordon Bennett Motor Race 1903, su kildare.ie. URL consultato il 16 aprile 2020.
  2. ^ (EN) The colour in racing, in Road & Track, 1960.
  3. ^ a b c d (SV) Bengt Ahlbom, Roland Hentzel e Sven Lidman, Sportens lille jätte, Stoccolma, Natur & Kultur, 1948, p. 746.
  4. ^ a b (EN) The Story of the Grand Prix: The Silver Arrows, su ddavid.com. URL consultato il 16 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2012).
  5. ^ (EN) Sponsors: Imperial Tobacco (Gold Leaf), su grandprix.com. URL consultato il 16 aprile 2020.
  6. ^ (EN) International Racing Colours, su basementgeographer.com. URL consultato il 4 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2013).
  7. ^ (EN) Racing Colors English, su modelersite.com. URL consultato il 4 ottobre 2018.
  8. ^ (EN) Vintage FIA Colours, su teamhealeytexas.com. URL consultato il 4 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2020).
  9. ^ (EN) Motorsport Memorial - Miscellaneous - Country abbreviations and racing colours, su motorsportmemorial.org. URL consultato il 4 ottobre 2018.
  10. ^ (EN) McLaren, The Grand Prix, Can-Am and Indy Cars, su bruce-mclaren.com. URL consultato il 17 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2007).

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