Conflitti nei blocchi durante la guerra fredda

Per conflitti nei blocchi durante la guerra fredda s'intendono quei conflitti svoltisi, tra 1945 e 1991, tra paesi appartenenti allo stesso blocco: occidentale od orientale, anziché tra un blocco e l'altro come era molto più usuale nel periodo della guerra fredda.

Tali conflitti si svolsero per una o più delle seguenti cause: contenziosi in merito ai confini, invasioni a tutela dei propri concittadini residenti all'estero, conflitti per le risorse, rimozioni di governi scomodi di uno stato vicino, autodeterminazione e difesa dei possedimenti d'oltremare.

Tra gli Stati nati a seguito di queste guerre abbiamo: l'Abcasia, la Bosnia-Erzegovina, la Croazia, l'Ossezia del Sud e la Slovenia. Un numero rilevanti di essi sono Stati a riconoscimento limitato. Sull'onda lunga di questo processo, in particolare del caso jugoslavo sono nati anche Macedonia (pacificamente), Montenegro (tramite referendum federativo) e Kosovo (guerra omonima).

Frequenti sono i conflitti che coinvolgono paesi confinanti e/o musulmani (tutti tranne i conflitti sui generis delle Falkland e quello di Panama).

Liste[modifica | modifica wikitesto]

Dalle liste per semplicità sono escluse le guerre iniziate dopo il 26 dicembre 1991, data di fine dell'Unione Sovietica, e le guerre civili di minori dimensioni, che non hanno portato alla creazione di stati de facto. Il periodo di riferimento è quello dalla fine della seconda guerra mondiale nel 1945 al 1991.

Conflitti nel blocco occidentale[modifica | modifica wikitesto]

Conflitti nel blocco orientale[modifica | modifica wikitesto]