Congresso di Pace di Ginevra (1867)

Congresso di Pace di Ginevra
Apertura1867
Chiusura1867
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
LocalitàGinevra
Ospiti notevoliEdgar Quinet, John Stuart Mill, Michail Bakunin, Giuseppe Garibaldi, Fëdor Dostoevskij

Nel 1867, il pacifista francese Charles Lemonnier (1806–1891) convocò a Ginevra il Congresso di Pace, noto come Lega Internazionale per la Pace e la Libertà. In questa conferenza si decise di abolire la sovranità e le relazioni internazionali della Santa Sede, cosa che Pio IX attribuiva alle società segrete. Giuseppe Garibaldi fu presidente onorario del congresso.

L'intervento di Garibaldi[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Jasper Ridley[1], nel suo intervento, Garibaldi fece riferimento a «quell'istituzione pestilenziale che si chiama Papato» e propose di dare «il colpo finale al mostro». Era il riflesso dell'amarezza generata dalle lotte contro papa Pio IX nel 1849 e nel 1860, ed era in netto contrasto con la lettera che Garibaldi aveva scritto al papa da Montevideo nel 1847, prima di quegli eventi.

I governanti italiani stabilirono come residenza il Palazzo del Quirinale, sequestrarono le proprietà della Chiesa in tutta Roma e nel resto d'Italia, ma non ebbero il sostegno politico per conquistare il Vaticano. Anche prima della presa di Roma, i repubblicani italiani avevano cercato di eliminare il papato, con Giuseppe Garibaldi che cercava sostegno internazionale, a tal fine in un congresso del 1867 a Ginevra, dove affermò:"Il papato, essendo la più dannosa di tutte le società segrete, sarebbe da abolire"[2].

Conseguenze e conseguenze politiche[modifica | modifica wikitesto]

"Se queste mani, abituate a combattere, fossero accettabili per Sua Santità, saremmo davvero grati, noi e i nostri compagni in nome dei quali parliamo, se ci sarà permesso di versare il nostro sangue in difesa dell'opera di redenzione di Pio Nono" (12 ottobre 1847)[3].

A differenza delle precedenti invasioni dell'Italia da parte di Napoleone, dove Papa Pio VI morì in prigionia, e Papa Pio VII fu fatto prigioniero per sei anni, la tensione tra lo Stato Italiano ed il Papato continuò per 59 anni, durante i quali i papi si rifiutarono di andarsene dal Vaticano, per non dare implicito riconoscimento all'autorità dello Stato Italiano su Roma e dintorni, ponendosi sotto la protezione dei suoi funzionari. Al contrario, alcuni dei rivoluzionari italiani pensavano che il papato sarebbe scomparso senza soluzione di continuità con lo Stato pontificio, i papi, sollevati dalle loro preoccupazioni temporali, crebbero di importanza durante i loro anni di "prigionia".

Congressi successivi[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la guerra franco-prussiana (1870–1871), l'organizzazione si riunì nuovamente a Bruxelles nel 1873: la proposta di David Dudley Field per la creazione di un codice internazionale costituì la base della discussione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Garibaldi, Viking Press, New York (1976) p. 576-77
  2. ^ Giuseppe Guerzoni, Garibaldi: con documenti editi e inediti, Florence, 1882, Vol. 11, 485.
  3. ^ A. Werner, Autobiography of Giuseppe Garibaldi, Vol. III, p. 68, Howard Fertig, New York, 1971.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]