Contea di Savoia

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Contea di Savoia
Contea di Savoia - Stemma
Motto: FERT
Contea di Savoia - Localizzazione
Contea di Savoia - Localizzazione
In   rosso, la Contea di Savoia attorno al 1250. In   crema, il resto del Regno di Arles, uno dei reami costituenti del Sacro Romano Impero. Si noti che alcuni dei possedimenti della Savoia non rientravano nel Regno di Arles, ma nel Regno d'Italia
Dati amministrativi
Nome completo(LA) Comitatus Savogensis
(FR) Comté de Savoie
Lingue parlatelatino
provenzale
francoprovenzale
piemontese
francese
Capitale Aix-les-Bains
Aiguebelle
Montmélian
Chambéry (1295)
Politica
Forma di governocontea
conteConti di Savoia
Nascita1003
CausaCreazione della contea per volontà di Rodolfo III di Borgogna
Fine1416
Causaelevazione di casa Savoia al titolo ducale
Territorio e popolazione
Bacino geograficoMoriana, Tarantasia, Chiablese Savoia, Piemonte, Valle d'Aosta
Territorio originaleSavoia
Economia
Commerci conFrancia
Sacro Romano Impero
stati italiani preunitari
Religione e società
Religioni preminenticattolicesimo
Religione di Statocattolicesimo
Religioni minoritarievaldismo
giudaismo
Evoluzione storica
Preceduto da Regno di Borgogna
Regno d'Italia
Succeduto da Ducato di Savoia

La contea di Savoia fu un antico Stato preunitario, sorto con Umberto I Biancamano (980-1048), considerato il capostipite della dinastia sabauda in quanto primo personaggio storico definito “conte“, in un documento del 1003 dal vescovo Oddone di Belley. La geografia della contea era assai vaga, ma comprendeva per lo più territori nell'attuale Francia, nei dipartimenti di Savoia e Alta Savoia. La contea smise di esistere nel 1416, quando si trasformò in Ducato di Savoia.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Il nucleo principale della contea si estendeva nell'area intorno a Chambéry, città che adempiva il ruolo di capitale. In Italia, la contea trovava sviluppo nelle aree montane del Piemonte occidentale, specie nella Val di Susa e nella Val Chisone e attorno alla città di Pinerolo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La storia della contea inizia nel 1003, con una serie di donazioni del vescovo Oddone di Belley e del re di Borgogna Rodolfo III a Umberto I Biancamano, di cui non si conosce l'ascendenza.[1] Al disgregarsi del regno di Borgogna (1032) Umberto si schierò dalla parte dell'imperatore Corrado II il Salico (re di Germania) che lo investì dei titoli di conte di Moriana e di Belley, concedendogli inoltre il permesso di utilizzare l'aquila imperiale tedesca nel proprio stemma. Il nucleo della contea si snodava da Montmélian sino al Moncenisio, tra le rive del lago del Bourget (dove fu creato il mausoleo di famiglia nell'abbazia di Altacomba), il lago Lemano e il corso del Rodano; negli anni successivi si aggiunsero le contee di Aosta e di Tarantasia.

Ambendo a nuovi territori, Umberto creò nel 1046 un legame con il Piemonte tramite il matrimonio di suo figlio Oddone (1010-1060) e Adelaide, figlia di Olderico Manfredi II: l'unione apportava così i territori del marchesato di Torino, comprendente la Val di Susa e gran parte del Piemonte occidentale. Fu questa una tappa fondamentale per l'ingresso in Italia del casato che sarebbe cresciuto sino a raggiungere il titolo di re d'Italia.

Ad Oddone I succedettero in via del tutto nominale Amedeo II (1048-1078) e Pietro I (1048-1080), dato che la gestione della contea restò nelle mani abili della madre Adelaide fino alla sua morte.

Succedettero Umberto II (1070-1103), che alla morte di sua nonna Adelaide nel 1091 perse gran parte della marca di Torino, tranne la Val di Susa ed Amedeo (1095-1148), che edificò l'abbazia di Altacomba, lottò con l'imperatore, il re di Francia e il vescovo di Torino e morì di peste nel ritorno dalla crociata. Suo figlio Umberto III, proclamato beato, si oppose poi all'imperatore Federico Barbarossa nelle sue discese in Italia e fu quindi messo al bando. Gli succedette il figlio Tommaso I (1178-1233), che, ristabilì le relazioni con l'impero e nominato vicario imperiale per l'Italia settentrionale da Federico II (1225), ristabilì i domini della casata in Piemonte e ampliò i possessi d'oltralpe.

Alla morte di Tommaso I i membri della famiglia, antagonisti da tempo, si divisero i possedimenti: Amedeo IV (1197-1253) mantenne il dominio diretto sui beni con il titolo di conte di Savoia, il fratello Tommaso ricevette le terre di Piemonte da Avigliana (Valle di Susa) verso la pianura subalpina e assunse il titolo di signore di Piemonte. Invece un altro fratello Pietro ottenne il baronato del Vaud e ampliò notevolmente i possedimenti famigliari in Svizzera

Ad Amedeo IV succedette il figlio Bonifacio, sotto la reggenza del fratello Tommaso II. Sia Bonifacio (che assunse il potere alla morte dello zio) che Tommaso verranno sconfitti in battaglia da Asti e moriranno poco dopo; a loro succederanno prima Pietro II, che lotterà contro Carlo I d'Angiò e Rodolfo I d'Asburgo, e poi Filippo I.

Alla morte di Filippo I (1285), la contea di Savoia fu scossa dai conflitti che sorsero fra i pretendenti alla successione e durarono per un decennio: prevaleva ancora il concetto che l'eredità dovesse passare al rappresentante più forte della famiglia, senza il principio della primogenitura o della successione diretta del defunto. Ci fu così una spartizione del potere fra tre pretendenti: il titolo comitale e la maggior parte dei domini andarono ad Amedeo V (1249-1323), nipote del defunto, che ottenne il controllo delle vie commerciali attraverso le Alpi; a suo fratello più giovane, Luigi I di Savoia-Vaud, andarono la regione nord-orientale organizzata nella Baronia del Vaud ed il paese di Bugey, così egli iniziò la dinastia cadetta dei Savoia-Vaud; infine a Filippo I di Savoia-Acaia (figlio di Tommaso III, fratello di Amedeo IV) andarono assegnate un terzo delle terre piemontesi (da lui poi si originerà l'altra casa cadetta dei Savoia-Acaia).

Ad Amedeo V succedettero i due figli maschi: Edoardo (1284-1329) ed Aimone (1291-1343), che lasciò il trono al figlio Amedeo VI (1334-1383), detto il "conte verde", che acquisì i territori di Biella, Cuneo, Santhià e riassorbì nei domini comitali la Baronia del Vaud; il figlio Amedeo VII (1360-1391), detto il "conte rosso", estese la contea di Savoia acquistando quella di Nizza (a patto di non fornire mai, né alla Provenza né alla Francia) e suo figlio, Amedeo VIII (1383-1451), diciannovesimo conte di Savoia, fu designato duca dall'imperatore Sigismondo nel 1416.

Conti di Savoia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Tavole genealogiche di Casa Savoia.
Amedeo I
1016-1051
II conte di Savoia

1047-1051
Oddone I
1023-1057
III conte di Savoia

1051-1057
Amedeo II
1046-1080
V conte di Savoia

1078-1080
Pietro I
1048-1078
IV conte di Savoia

1057-1078
Umberto II
1065-1103
VI conte di Savoia

1080-1103
Amedeo III
1087-1148
VII conte di Savoia

1103-1148
Umberto III
1136-1189
VIII conte di Savoia

1148-1189
Tommaso I
1177-1233
IX conte di Savoia

1189-1233
Amedeo IV
1197-1253
X conte di Savoia

1233-1253
Tommaso II
1199-1259
XI conte di Savoia
[3]
1253-1259
Pietro II
1203-1268
XIII conte di Savoia

1263-1268
Filippo I
1207-1285
XIV conte di Savoia

1268-1285[4]
Bonifacio
1245-1263
XII conte di Savoia
[5]
1253-1263
Amedeo V
1249-1323
XV conte di Savoia

1285-1323[6]
Edoardo
1284-1329
XVI conte di Savoia

1323-1329
Aimone
1291-1343
XVII conte di Savoia

1329-1343
Amedeo VI
1334-1383
XVIII conte di Savoia

1343-1383
Amedeo VII
1360-1391
XIX conte di Savoia

1383-1391
Amedeo VIII
1383-1451
XX conte di Savoia

1391-1416[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ UMBERTO I, conte, su treccani.it. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  2. ^ Inizio Branca Comitale
  3. ^ Reggente del nipote Bonifacio fino al 1259
  4. ^ Estinzione Branca Comitale
  5. ^ Reggenza della madre e dello zio Tommaso II fino al 1259
  6. ^ inizio Branca Ducale
  7. ^ Dal 1416 Amedeo VIII diventa il I Duca di Savoia

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Stato Sabaudo, in Dizionario di storia, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2011.
Controllo di autoritàBNF (FRcb13573084g (data)