Corinna (poetessa)

Statuetta di Corinna

Corinna (Tanagra, fine VI secolo a.C. – prima metà V secolo a.C.) è stata una poetessa greca antica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata da Acheloodoro e da Procratia, era originaria della città di Tanagra in Beozia ma, poiché dimorò per molto tempo a Tebe, fu chiamata tebana e soprannominata Myia (Mosca).

Vi sono poche notizie sulla sua vita: sembra sia fiorita poeticamente intorno al 509 a.C. e che sia stata più anziana di Pindaro, battendolo ben cinque volte in gare di poesia.[1] Inoltre, è Corinna stessa ad informarci, in un suo componimento,[2] di una gara che oppose Pindaro ad un'altra poetessa a lei contemporanea, Mirtide di Antedone.

«Io rimprovero la canora
Mirtide che, pur nata donna,
scese a contesa con Pindaro.»

Pausania il Periegeta,[3] in proposito, racconta invece che Pindaro fu battuto da lei una sola volta: in tale circostanza attribuisce la vittoria della poetessa all'uso superbo che fece in quell'occasione del dialetto eolico; riferisce inoltre di aver visto un ritratto di lei a Tanagra, che la raffigura di bell'aspetto.

Corinna fu inserita nel Canone alessandrino come decima tra i lirici. Tuttavia, quanto abbiamo di questa poetessa è un enigma per gli studiosi: a giudicare dall'ortografia dei frammenti papiracei, si risale al III secolo a.C., né prima di questa data abbiamo menzioni di lei, ma «vien da pensare che i letterati alessandrini l'abbiano ignorata per via dell'impronta provinciale della sua lingua e delle sue scelte tematiche. Ci fu però una riscoperta di Corinna, i suoi versi furono ritrascritti in Beozia durante il terzo secolo, per orgoglio patriottico».[4] La tendenza, però, specie tra gli studiosi inglesi, è di inquadrarla in età ellenistica.

Opere, tecnica e stile[modifica | modifica wikitesto]

Il lessico Suda attribuisce a Corinna 5 libri di Heroia (narrazioni eroiche) e alcuni carmi, come I sette a Tebe, Iolao, Oreste.

Di tutto ciò non avevamo che tre brevissimi frammenti[5], finché non furono scoperti, nel secolo scorso, due lunghi frammenti narrativi contenuti in un papiro,[6] contenenti due nòmoi, uno con la Gara del Citerone e dell'Elicona e l'altro su Le figlie di Asopo. Nel primo componimento, gli eroi eponimi dei due monti gareggiano nel canto e, mentre Citerone canta di come Zeus sfuggì, ancora in fasce, al padre Crono, Elicona, vistosi battuto, si getta lungo il pendio del monte che da lui prende il nome. Nel secondo componimento, il dio fluviale Asopo, accorato per la sorte delle sue figlie, viene rassicurato dall'indovino Acrefene, che gli predice il futuro glorioso di esse, spose di divinità, e narra la storia del santuario di Apollo Ptoo, presso Tebe

Più recente è un terzo frammento lirico,[7] in cui Corinna parla in prima persona e cita miti beotici che si diletta di narrare, come quelli di Cefalo o di Orione.

Corinna scrive in dialetto beotico, quindi abbastanza complesso, ma il suo stile è molto schietto, fatto di un periodare paratattico e con pochissime figure retoriche, se si eccettua, in questo stile modellato sulla poesia popolare, l'uso di composti che richiamano la lirica di Bacchilide. In effetti, Corinna rappresenta una poetessa minore, connotata da «gracilità dello stile e angustia delle scelte tematiche».[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Suda, s.v. "Corinna".
  2. ^ Fr. 15 D.
  3. ^ Pausania, Periegesi della Grecia IX 22 3.
  4. ^ C. Segal, La lirica corale nel quinto secolo, in Letteratura greca della Cambridge University, Milano 1985, pp. 425-426.
  5. ^ fr. 655-657 PMG.
  6. ^ P. Berolin. 284.
  7. ^ 20 versi in P. Oxy 2370.
  8. ^ C. Segal, La lirica corale nel quinto secolo, in Letteratura greca della Cambridge University, Milano 1985, p. 428.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Poetae Melici Graeci (PMG), ed. D. L. Page, Oxford 1962, pp. 325-358 (edizione dei frammenti).
  • D. L. Page, Corinna, London 1963 (edizione con traduzione e commento in inglese).
  • Guy Vottéro: Remarques sur les graphies et la langue des papyrus de Corinne. In: Claude Brixhe, Guy Vottéro (edd.): Folia Graeca in honorem Edouard Will. Linguistica, De Boccard, Paris 2012, ISBN 978-2-913667-34-1, S.97–159.
  • Gabriele Burzacchini, Studi su Corinna, Bologna, Pàtron Editore, 2011.

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