Cronologia della storia di Genova

Voce principale: Storia di Genova.

Questa pagina si propone di comporre ed offrire, in lettura consequenziale, una cronologia completa della storia di Genova attraverso i secoli, con particolare riferimento al periodo in cui la città di Genova costituì l'essenza di una fra le più potenti Repubbliche marinare: appunto la Repubblica di Genova.

X secolo a.C. - anno 0[modifica | modifica wikitesto]

  • V secolo a.C.
    Viene fondato il primo oppidum cittadino di cui si hanno prove di reperti archeologici sulle pendici della collina di Castello affacciata sull'area del Mandraccio.[1].
  • 117 a.C.
    I fratelli Minucii giungono da Roma per emettere una sentenza riguardo alla disputa attorno ai confini dell'ager compascuus fra le tribù dei Genuates e dei Veiturii Langenses, la sentenza viene scritta su una tavola di bronzo.

I-VIII secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • 544
    una guarnigione bizantina dispone il proprio quartier generale a Genova per contrastare l'avanzata longobarda
  • 568
    l'invasione longobarda costringe i vescovi milanesi a rifugiarsi a Genova, restata in mano bizantina, presso la Chiesa di Sant'Ambrogio
  • 642 - 644
    Genova e l'attuale territorio ligure vengono conquistati dai Longobardi

IX secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • Costruzione delle Mura del IX secolo in periodo Carolingio, che racchiudono l'area compresa tra Sarzano e San Pietro in Banchi

X secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • 935
    I Saraceni saccheggiano Genova
  • 958
    L'imperatore Berengario II ribadisce con un diploma l'autonomia giuridica della comunità genovese riconoscendone le consuetudini.

XI secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • 1099
    Guglielmo Embriaco ed il fratello Primo guidano una spedizione contro Gerusalemme assediata dall'esercito crociato. Il legname delle navi smontate viene utilizzato per la costruzione di potenti torri d'assedio che consentono la presa della città.

Prima attestazione dell'esistenza dei consules civitatis, rappresentanti di un governo di carattere comunale.

XII secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • 1100
    Morto Goffredo di Buglione i genovesi ri recano ad Edessa per condurre il fratello Baldovino a Laodicea e di lì a Gerusalemme perché sia incoronato re.
  • 1101
    Una flotta di 26 galee e quattro navi partono da Genova e si dirigono a Laodicea, conquistano Arsuf e Cesarea ove i genovesi, graziati i cittadini che si erano rifugiati nella moschea fanno gran bottino e svernano a Solino prima di ritornare in patria. È a Cesarea che Guglielmo Embriaco recupera il Sacro Catino e lo trasla in patria. Sulla via del ritorno si scontrano con una flotta bizantina di Alessio I Comneno guidata da Cotromil che fugge a Corfù e propone una tregua. Altre imbarcazioni (otto galee, otto carabi ed una grande nave) che le avevano raggiunte da Genova si dirigono a Tortosa e la conquistano con l'aiuto di Raimondo di Saint-Gilles.
  • 1104
    È ancora Raimondo di Saint Gilles che si unisce ai genovesi ed a re Baldovino nella conquista di Acri e Gibelletto. I genovesi ottengono la terza Parte di Gibelletto e la terza parte della città e del contado (fino ad una lega di distanza) di Acri, ponendovi come visconte Sigebaldo, canonico di San Lorenzo.
  • 1105
    Re Baldovino fa scrivere sull'architrave della Basilica del Santo Sepolcro PRÆPOTENS GENUENSIUM PRÆSIDIUM. Una flotta genovese giunge presso Haifa ma avvistata una flotta nemica la insegue fino a Giaffa, dove si aggiunge ai legni di Boemondo.
  • 1109
    Assieme Bertrando Zavata, figlio illegittimo di Raimondo i genovesi conquistano Tripoli di Siria spartendo con l'alleato città e contado. Traditi i patti Bertrando, i genovesi occupano i due terzi rimanenti di Gibelletto, sotto il comando di Ugo Embriaco, lasciando la terza parte ad Ansaldo Corso.
  • 1136
    Dato che nel 1133 il signore di Almería, Muhammed ibn Mymûn, strinse un'alleanza con Pisa, i genovesi assaltano Bugia.
  • 1137
    Assalto ad Almeria per la stessa ragione.
  • 1138
    I genovesi stringono patti con Marsiglia, Frejus, Antibes ed altre località dell'Occitania contro i saraceni del Maghreb per contrastare l'azione pisano-islamica. La città ottiene l'importante concessione imperiale di battere moneta, negli ultimi giorni di dicembre
  • 1139
    Ottenuto il diploma da Corrado III, Rex Romanorum, inizia la monetazione genovese
  • 1143
    I genovesi aiutano Guglielmo IV di Montpellier a reprimere una sommossa, ottenendo l'esclusione dei mercanti di Montpellier dalle rotte orientali
  • 1144
    7 aprile: viene impegnato il dazio sul lino
  • 1145
    Il parlamento genovese stabilisce che se un genovese qualunque divenisse vassallo di un grande personaggio o di un'altra potenza, debba subito considerarsi incapace d'ogni ufficio pubblico.
  • 1146
    24-30 settembre: Alfonso VII re di Castiglia stipula un'alleanza per conquistare Almeria assieme a Genova, alla quale sarebbe spettato 1/3 del territorio oltre a 20.000 marabottini, un fondaco, un forno e una chiesa in tutte le città che avesse conquistato da sola e l'esenzione fiscale in tutta la Castiglia. È la preparazione delle battaglie di Almeria e Tortosa
  • 1147
    Maggio: una flotta di 63 galee e 163 navi salpa dal porto di Genova, carica di uomini venuti dalla città e da tutto il Genovesato (chi si è sottratto alla leva perde i diritti fiscali degli altri cittadini), oltre che da altri centri rivieraschi.
  • 1148
    Luglio: presa Almeria i genovesi erano andati a Barcellona per ripartire adesso verso Tortosa con il conte Raimondo Berengario IV.
    30 dicembre la città di Tortosa è assediata e vinta, non avendo ricevuto aiuto dagli altri potentati musulmani i cittadini si sono arresi e ai genovesi toccano un terzo della città ed esenzioni fiscali in tutte le terre del conte.
  • 1149
    Patto fra Genova e Valenza e Dénia che frutta un fondaco e diversi privilegi ai genovesi.
  • 1150
    Appalto di 29 anni sui dazi di Voltaggio a privati per 2.500 lire genovesi.
  • 1154
    Crisi finanziaria.
  • 1155
    Viene apposta sulla fiancata di una delle torri di Porta Soprana la lapide cosiddetta "di Marte".
  • 1173
    Quello dei balestrieri è il primo corpo regolare di un libero comune.

XIII secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • 1208
    Enrico Pescatore, corsaro genovese, conquista l'isola di Creta con largo appoggio della popolazione locale.
  • 1240
    Guglielmo Boccanegra è console ad Aigues Mortes
  • 1243
    Sinibaldo Fieschi viene eletto Papa Innocenzo IV.
  • 1244
    27 giugno I Fieschi di Genova inviano una flotta in soccorso del Papa genovese, messo in pericolo da un'imboscata che l'imperatore Federico II gli ha teso in occasione di un incontro che i due avrebbero dovuto avere a Narni, attraccando a Civitavecchia.
    28 giugno Innocenzo IV si imbarca a Civitavecchia e parte per la Francia.
    4 luglio Il Papa non regge i marosi incontrati durante il tragitto e sverna col resto della flotta a Portovenere.
    7 luglio A Genova il popolo saluta festoso lo sbarco di Sua Santità Papa Innocenzo IV che dimora nel convento di Sant'Andrea presso il quale soge Porta Soprana, rimanendovi per tre mesi.
  • 1246
    Una spedizione di 600 balestrieri genovesi si rende decisiva nella battaglia di Victoria, presso Parma. Le città della Lega Lombarda furono talmente impressionate dal coraggio e dal sacrificio dei balestrieri che il comune di Milano volle chiedere ai genovesi di poter aggiungere al proprio stemma la croce di San Giorgio, emblema del comune genovese.
  • 1252
    Genova, prima fra le città europee, comincia a battere il Genovino d'oro.
  • 1255
    La comunità genovese attraversa una fase di crisi economica.
  • 1256
    Giunge a Genova frate Anselmo, inquisitore papale, a causa della troppa libertà religiosa.
  • 1257
    Elezione del primo Capitano del Popolo, Guglielmo Boccanegra.
  • 1258
    Una coalizione di diverse potenze occidentali ostili al potere genovese in Medio Oriente sfocia nell'assalto al quartiere Genovese in San Giovanni d'Acri, nel corso del quale molti genovesi vengono uccisi o scacciati dall'importante base commerciale. Causa della disfatta fu anche la morte di Murialdo, figlio dell'ammiraglio della seconda flotta di Siria genovese, affiancato nel comando al padre Rosso Della Turca.
  • 1261
    13 marzo grazie a Guglielmo Boccanegra viene firmata una convenzione con Michele VIII Paleologo, nota come trattato di Ninfeo, secondo la quale un appoggio navale genovese nel porto di Costantinopoli, avrebbe favorito la riconquista del potere da parte dell'imperatore bizantino. Fra i firmatari figura Oberto di Cogoleto.
    9 maggio ratifica e perfezionamento dell'accordo bizantino-genovese a Genovaloro
    25 luglio la flotta ligure giunge a Costantinopoli.
  • 1262
    maggio il capitanato di Guglielmo Boccanegra viene abbattuto dai nobili, durante gli scontri ne viene ucciso un fratello, Lanfranco.
    9 maggio Guglielmo viene salvato e fugge ad Aigues Mortes dove ha interessi economici nelle saline e dove il re Luigi IX commissionerà, a lui e a Nicola Cominelli, la costruzione di due torri di difesa, in tempi diversi.
  • 1270
    Guglielmo Boccanegra è amministratore di Aigues Mortes per conto del re di Francia ed organizza la partenza dell'ottava crociata contro Tunisi su una flotta interamente armata a Genova. Guglielmo Boccanegra ha saputo ben fare i suoi conti e trae grande profitto dall'alloggiamento della soldataglia di Francia, Italia, Spagna, Brabante, Germania, Castiglia e Catalogna nelle località della Camargue.
    3 luglio dopo alcuni ritardi nell'organizzazione della spedizione il re può salire sulla nave "Paradiso" di Pietro Doria, che fra l'altro ha interessi a Marsiglia
    8 luglio arrivati a Cagliari i crociati devono attendere il benestare di Pisa per svernare e curare i malati.
    10 luglio il re, consigliato dal fratello Carlo d'Angiò devia la crociata su Tunisi, partner commerciale dei genovesi. La flotta raggiunge le coste tunisine due giorni dopo
    24 luglio i balestrieri genovesi assediano e conquistano Cartagine perdendo un solo uomo.
    27 agosto Luigi IX è morto il 25 ed il fratello prende il suo posto al comando della spedizione ma non riesce a prendere Tunisi, i genovesi, in buoni rapporti con i tunisini, se ne stanno a Cartgine.
    7 settembre Franceschino da Camilla prende in comando tutti i genovesi del contingente e conviene con gli alleati di firmare un trattato di pace con il re di Tunisi per non turbare i buoni rapporti che la repubblica ha con il sovrano, il quale paga i crociati per lasciare il suo territorio.
    28 ottobre Luchetto Grimaldi filoangioino si impadronisce di Ventimiglia e ne fa arrestare il Podestà. Oberto Spinola ed Oberto Doria vengono nominati capitani del popolo.
    3 dicembre 18 navi con 4.000 uomini costrette a riparare nel porto di Trapani, il 30 novembre, a causa di unatempesta vengono depredate da Carlo d'Angiò, re di Sicilia.
    Arma di Taggia viene successivamente rasa al suolo da Baliano Doria.
  • 1272
    Morto Luigi IX di peste il figlio Filippo III incarica Guglielmo Boccanegra di costruire una cinta di mura attorno alla città. Carlo d'Angiò fa imprigionare tutti i genovesi presenti nel suo regno.
  • 1273
    Viene nominato il primo podestà a Taggia, il nobile genovese Ivano Baldizzone. genova si stringe in lega con Asti e Pavia per chiudere la via del sud all'angioino e ne espelle i sudditi dai propri territori. Lanfranco Pignataro, ammiraglio della Repubblica, entra nel porto di Trapani saccheggiandola ed incendiando tutte le navi ivi presenti, si dirige su Messina e la mette a ferro e fuoco, infine porta la flotta davanti a Napoli, ove si trova Carlo, e trascina la bandiera angioina in mare di fronte al porto. Filippo di Toncy risponde presentandosi di fronte a Genova ritirandosi però allavista delle galee genovesi schierate a difesa e saccheggiando l'isola di Palmaria.
  • 1276
    Papa Innocenzo V costringe Carlo che in qualità di re di Sicilia è suo vassallo, di riparare riconfermando tutti i privilegi ai genovesi nel suo regno.
  • 1284
    6 agosto dopo diverse incursioni pisane nella Riviera di Levante ed addirittura a Genova, i diarchi genovesi Oberto Spinola ed Oberto Doria, armano una flotta di 66 legni e si dirigono verso le secche della Meloria, al largo della costa toscana. La flotta pisana, comandata dal Veneziano Alberto Morosini, l'affronta con 72 unità. Dietro la punta di Montenero però, si è nascosto Benedetto Zaccaria con 30 unità fresche, determinando con la sua discesa sul campo di battaglia la vittoria genovese. Vengono tratti a Genova circa 10.000 prigionieri, fra questi Alberto Morosini[4].
  • 1288
    i genovesi di Caffa in Crimea accorrono in osccorso dei compatroti assediati a Tripoli di Siria
  • 1291
    la città cristiana di San Giovanni d'Acri cade all'assalto musulmano. L'ultima nave rimasta ad aspettare i civili in fuga ed a recuperare quelli caduti in mare è comandata da Andreolo il Pelato e si dirige verso Famagosta.
  • 1294 Al largo di Laiazzo, sulla costa armena una cruenta battaglia navale si concluse con il trionfo dei genovesi sui veneziani che trassero in salvo solo tre navi del loro contingente.
  • 1296
    15 luglio a Venezia, che promette battaglia nelle acque della rivale, viene dato appuntamento nello stretto di Sicilia (terra ampiamente praticata dai genovesi). Parte da Genova una flotta al comando di Oberto Doria, di 165 galee con 45.000 uomini. Anche lo stendardo della città viene portato sul mare, con le insegne di ottomila cittadini e gli ufficiali bardati d'oro e seta.
    15 agosto l'imponente flotta raggiunge il luogo stabilito. I nemici però non rispondono alla provocazione e non si presentano. Il ritorno è trionfale nonostante le spese sostenute.
  • 1298
    8 settembre con una superiorità numerica di 10 galee la flotta veneziana, comandata da Andrea Dandolo, affronta i genovesi nello stretto di Curzola. Il comandante genovese, Lamba Doria aveva lasciato alcune unità nascoste, sbucate al momento giusto alle spalle dei veneziani che non hanno scampo, chiusi nella trappola costituita dalle coste dell'isola e quelle della penisola di Peljesac, con i genovesi davanti ed alle spalle. La vittoria è schiacciante, 7.000 veneziani uccisi compreso il Dandolo ed altrettanti catturati.

XIV secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • 1306
    Alcuni corsari che agiscono per conto del re d'Aragona si impadroniscono di Gallipoli, all'epoca facente parte dell'impero bizantino. Ne vengono cacciati entro un anno da una squadra navale genovese.
  • 1311-12
    Passaggio di Arrigo VII da Genova, morte di Margherita di Brabante, realizzazione del monumento funebre a Margherita di Brabante, per il quale viene chiamato Giovanni Pisano
  • 1312
    A Trebisonda il mercante genovese Megollo Lercari riceve una grave offesa da parte dei sudditi di Alessio II Comneno. Non trovando soddisfazione il patrizio genovese cattura i navigli del Comneno e, catturatone i sudditi, taglia loro naso e orecchie e li manda chiusi in salamoia dentro due barili all'imperatore.
  • 1316
    Alessio II concede ai genovesi una migliore postazione in Trebisonda.
  • 1317-18
    Si stringe l'alleanza tra i Doria e i ghibellini Visconti con il matrimonio di Valentina Doria figlia di Bernabò Doria (figlio di Branca Doria) e Stefano Visconti. Espulsione delle famiglie nobili ghibelline dal Comune. I fuorusciti fanno di Savona sulla costa e di Sassello, feudo di Bernabò Doria, nell'interno, le loro roccaforti
  • 1319
    Assedio ghibellino di Genova da parte dell'esercito di Marco Visconti, cui partecipano i Doria e gli Spinola fuorusciti. Arriva a Genova per la parte guelfa il re di Napoli Roberto d'Angiò.
  • 1324 Bartolomeo Roveti rende Policastro Bussentino una colonia genovese.
  • 1323
    Conquista da parte di Alfonso d'Aragona, figlio di Giacomo II, della Sardegna, aiutato da Ugone di Arborea. I Doria devono accettare il fatto, e Branca Doria e il figlio Bernabò mandano ufficialmente delle loro milizie ad accompagnare il sovrano spagnolo.
  • 1325
    Su istigazione di Giacomo II d'Aragona, i Sassaresi imprigionano Branca Doria, ultraottantenne feudatario genovese del Logudoro, che viene assassinato in circostanze oscure. Poco dopo muore anche il figlio Bernabò Doria. I feudi dei Doria in Sardegna sono in difficoltà sotto il governo aragonese, primi contrasti tra Genovesi ed Aragonesi.
  • 1330-1336
    Si svolge la prima guerra tra Repubblica di Genova e Corona d'Aragona.
  • 1331
    Pacificazione e rientro in Genova delle famiglie ghibelline allontanate. Rientrano i Doria e gli Spinola
  • 1338
    Una flotta di quaranta galee, al comando di Aitone Doria si reca nelle Fiandre per soccorrere il re di Francia Filippo IV con un esercito reclutato a Savona, Voltri e nella Val Polcevera. I soldati, a contratto come mercenari rivendicano il proprio stipendio presso il re, ma un loro rappresentante Pietro Capurro, di Voltri, viene imprigionato. Tutti gli uomini allora tornano a Savona imprigionando un messo di Genova, Edoaro Doria ed alcuni nobili locali.
  • 1339
    Un colpo di Stato della fazione popolare porta al governo della Repubblica Simone Boccanegra, appoggiato dagli insorti nella questione fiamminga.
  • 1340
    i genovesi di Caffa ottengono che una flotta, guidata da Simone di Quarto, giunga in loro soccorso contro i turchi.
  • 1341
    Il marchese di Finale, Giorgio del Carretto tenta di invadere Albenga ma saputo di una spedizione genovese al comando di Giovanni De Mari si ritira e va a Genova per chiedere perdono. Qui viene imprigionato, accusato di alto tradimento e costretto a rinunciare ai diritti su Finale, Cervo e Varigotti.
  • 1342
    Giorgio Doria si porta, dalla sua base di Oneglia, ad Albenga e a Porto Maurizio, respinto si vede confiscare beni e terre.
    Spedizioni navali restituiscono sicurezza alle rotte verso la Provenza dagli assalti dei Grimaldi di Monaco e dei loro alleati.
    Egidio Boccanegra, fratello di Simone, respinge un attacco dei mori di Granada al regno di Castiglia.
    Vengono rinforzate le fortificazioni di Caffa.
  • 1343
    I Tatari assediano Caffa ma vengono sconfitti con ingenti perdite e costretti a recarsi a Genova per chiedere perdono, ottenendolo in cambio delle spese di guerra.
    Smirne viene riconquistata grazie a una lega internazionale, promossa da Papa Clemente VI e comandata da Martino Zaccaria.
  • 1349
    Con un'azione militare supportata dai coloni di Caffa e Simisso i genovesi riacquistano una posizione di predominanza a Trebisonda, perduta negli anni precedenti a favore di Venezia.
  • 1351
    Una base commerciale viene installata a Sinope, sulla costa meridionale del Mar Nero.
  • 1353-1356
    I Visconti di Milano conquistano Genova sotto il duca e arcivescovo Giovanni Visconti, alla sua morte succedono Matteo II Visconti, Galeazzo II Visconti e Bernabò Visconti. I rispettivi governatori che vi succedono sono: Guglielmo Pallavicino, Luchino Dal Verme, Gaspare Visconti
  • 1363
    Il doge Gabriele Adorno definisce, in una sua regula, l'arte della balestreria madre delle altre arti [...]. Vengono inoltre istituite gare di tiro con la balestra per invogliare i giovani a divenire bravi balestieri.
  • 1373
    I genovesi conquistano Famagosta, capitale dell'isola di Cipro.
  • 1383
    Il tumulto dei beccai del 13 marzo, segna l'inizio di un ventennio caratterizzato da forti instabilità politica e sociale.
  • 1383
    Per evitare d'essere annessa ai possedimenti viscontei, Genova si sottomette alla sovranità del re di Francia Carlo VI.

XV secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • 1435
    7 agosto Assedio di Gaeta e battaglia di Ponza - nelle acque di Ponza 15 navi con 2.600 balestrieri sotto il comando di Biagio Assereto sconfiggono una flotta di 26 navi Aragonesi con 6.000 uomini a bordo. Vengono fatti prigionieri, il re della corona d'Aragona Alfonso V il Magnanimo, ed i fratelli Giovanni, re di Navarra ed Enrico, infante d'Aragona
    27 dicembre Rivolta di Genova contro Filippo Maria Visconti: si instaura a Genova Il governo di capitani della libertà. Viene ucciso il commissario milanese Oppizino d'Alzate e Biagio Assereto è bandito dalla Repubblica.
  • 1453
    29 maggio cade l'ultimo baluardo di Costantinopoli. La Torre genovese di Galata, difesa strenuamente dai suoi occupanti si arrende al Sultano. Nel 1953, cinquecentesimo anniversario la Società dei conquistatori di Istanbul affiggono una lapide che riporta la scritta: "29 MAYS/(1453)/SALI SABAHI/CENEVIZLERIN/GALATA/KOLONISI/ANAHTALARINI/FATH SULTAN/MEHEMED' E/TAKDIM ETMIS/VE GALATININ/TESLIMI/I HAZIRAN CUMA/GÜNÜ TAMAM/LAN MISDIR" ovvero "Il 29 maggio (1453) mattina del martedì la colonia dei genovesi di Galata offrirono la chiave al sultano Maometto il Conquistatore e consegnarono la torre di Galata. Il patto fu concluso il primo giugno di venerdì".
  • 1461
    Battaglia di Genova, scontro verificatosi il 17 luglio 1461 tra le milizie sforzesche sostenute dai genovesi e l'esercito francese al comando di Renato d'Angiò.
  • 1464
    cade il dominio (ormai obsoleto) di Genova su Cipro.
  • 1475
    i turchi conquistano anche la città di Caffa in Crimea.

XVI secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Gioacchino Da Passano, Levantese ed ambasciatore presso la corte d'Inghilterra, vince, durante una partita a scacchi giocata con re Enrico VIII, un calice, oggi custodito nella Chiesa Parrocchiale di Sant'Andrea a Levanto.
  • 1504-1507
    Breve vicenda del dogato popolare di Paolo da Novi (Novi Ligure, 1440/1445 - Genova, 10 luglio 1507)
  • 1506
    Tavola in bronzo contenente la sentenza circa la contesa dei fratelli Minucii. La tavola è rinvenuta nel greto del torrente Pernecco a Serra Riccò. La Tavola di Polcevera come sarà rinominata, viene murata nella cattedrale di San Lorenzo e definita "Bibbia dei genovesi".
  • 1536
    il Doge ottiene gli stessi privilegi di tutti i duchi d'Italia e del Sacro Romano Impero grazie all'imperatore Carlo V
  • 1528
    Andrea Doria libera Genova dai francesi e apre l'inizio della nuova fase storica della Repubblica di Genova. Si chiude la plurisecolare guerra con Savona, che viene sconfitta e demolita per un quinto
  • 1529
    Perin del Vaga a Genova per gli affreschi del Palazzo del Principe
  • 1538
    27 dicembre viene decretato che il cappello del Doge sia ornato con un cerchio d'oro e che questo venga usato nelle cerimonie assieme alla spada.
  • 1547
    Congiura di GianLuigi Fieschi
  • 1548
    Congiura di Giulio Cybo contro Andrea Doria
  • 1560
    Muore Andrea Doria

XVII secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • 1625
    • Fallito tentativo di Carlo Emanuele di Savoia di prendere Genova: invasione dei piemontesi nelle valli del Lemme e dello Scrivia e loro sconfitta nella vallata di San Bartolomeo di Vallecalda ai confini della Valpolcevera.
    • Viene sventata la congiura dei De Marini.[5]
  • 1632
    Avviata la costruzione delle Nuove Mura
  • 1630
    La città è colpita da una terribile pestilenza che ne decimerà la popolazione
  • 1637
    25 marzo, la Madonna viene proclamata Regina di Genova
  • 1656
    Un'altra terribile epidemia di peste, non meno virulenta della precedente, sconvolge la città e l'intera regione ligure.
  • 1672
    A seguito della fallita congiura di Raffaele Della Torre, che si accordó col Duca di Savoia per invadere il territorio della Repubblica, scoppia una nuova guerra con il Piemonte, che si risolverà con la vittoria della Repubblica.
  • 1684
    Pesante bombardamento della città da parte dell'armata del Re Sole. Inizia l'egemonia francese sulla città.

XVIII secolo[modifica | modifica wikitesto]

4 Settembre 1797 - Sommossa reazionaria dei contadini della Val Bisagno e della Val Fontanabuona. (Sedata)

Ogni Tentativo di Ristabilire la Repubblica di Genova durante l'Età Napoleonica fallisce.

XIX secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • 1800
    Assedio di Genova; il generale Massena assediato dalle forze della coalizione
  • 1805
    Nasce a Genova in via Lomellini Giuseppe Mazzini
  • 1810
    13 settembre Soppressione delle chiese e conventi regolari ancora esistenti
  • 1814
    20 aprile Gli eserciti alleati nella coalizione antinapoleonica entrano in Genova dopo averla assediata.
  • 1814-15
    Il Congresso di Vienna annette Genova al Regno di Sardegna
  • 1821
    Primi moti carbonari in Genova
  • 1825
    Primi ampliamenti viari in Genova: si allargano le strade di accesso a Levante e Ponente (presso il palazzo del Principe e presso la chiesa della Consolazione), su progetti di Carlo Barabino
  • 1828
    Inaugurazione del Teatro Carlo Felice
  • 1831
    Primo arresto del carbonaro Mazzini
  • 1832
    Primi provvedimenti di Carlo Alberto a favore dei traffici genovesi: abbattimento di alcune tariffe e stabilimento di rapporti commerciali con i paesi esteri
  • 1832
    I savoiardi Ballaydier aprono la loro fonderia in ghisa a Sampierdarena
  • 1832
    28 aprile Inaugurazione del Palazzo dell'Accademia ligustica di belle arti
  • 1833
    Primo moto mazziniano
  • 1834
    Giuseppe Garibaldi in un mancato moto mazziniano, trovatosi solo in piazza Sarzano, sfugge dalla condanna a "morte ignominiosa" dopo essere stato nascosto dalle popolane Natalina Pozzo, Caterina Boscovich, Teresa Cassamilia.
  • 1835
    Prima grande epidemia di Colera in Genova; di questa malattia il 17 settembre 1835 muore l'architetto Carlo Barabino. Nello stesso anni si inizia l'apertura della carrettiera Carlo Alberto (attuali vie Gramsci e San Lorenzo)
  • 1839
    Nasce il giornale genovese "Il Corriere Mercantile"
  • 1840
    Si edifica la nuova via San Vincenzo (via Colombo) con la piazza Colombo; tra i costruttori Pietro Gambaro
  • 1846
    Taylor e Prandi fondano lo stabilimento “Meccanico” (poi divenuto Ansaldo dal 1852). Congresso della Scienza in Genova.
  • 1848
    Costituzione della Guardia Civica in Genova.
  • 1849
    Sanguinosa repressione dei popolani genovesi da parte dei bersaglieri di Lamarmora che sparano ad altezza d'uomo sulla folla.
  • 1853
    Si inizia a costruire i nuovi quartieri a monte della città: si costruiscono i palazzi di via Assarotti; nello stesso anno si termina la ferrovia Genova-Torino
  • 1854
    Nuova epidemia di colera.
  • 1856
    Si realizza la ferrovia Genova-Voltri
  • 1857
    29 giugno Tentativo di moto mazziniano che accompagnava la partenza della spedizione di Carlo Pisacane. Vengono arrestati molti dirigenti del movimento e delle associazioni operaie mazziniane in Genova, mentre altri riescono a fuggire, alcuni si ritrovano a Locarno. Tra gli inquisiti oltre a Mazzini, sono Savi, Antonio Mosto, Luigi Stallo e Jessie White.
  • 1858
    in conseguenza del mancato moto dell'anno precedente viene assassinato a Locarno Casimiro Parodi, il mazziniano probabilmente legato alla Massoneria e informatore della polizia nel processo sui fatti dell'anno precedente.
  • 1859
    12 maggio Arrivo di Napoleone III a Genova per partecipare alla seconda guerra di indipendenza. Contemporaneamente, nello stesso giorno, muore Giovanni Ansaldo, fondatore dell'Ansaldo
  • 1863
    7 luglio Approvazione comunale del piano Resasco per l'espansione a monte della città (attuale Circonvallazione a Monte)
  • 1865
    Aperto il primo tronco di Circonvallazione a Monte (da San Bartolomeo a Castelletto)
  • 1869-70
    Prime manifestazioni e scioperi operai in Sampierdarena (corderia La Torre, Ansaldo).
  • 1870
    Malcontenti repubblicano-mazziniani, arresto di Luigi Stallo e del suo gruppo nella zona del Monte Fasce. Dimostrazioni al suo processo, morte del manifestante Anselimi, colpito nella zona di Portoria dalle forze dell'ordine.
  • 1873
    Al Comune di Genova vengono annessi quelli minori di Foce, Staglieno, Marassi, Albaro, San Fruttuoso.
  • 1874
    Donazione di palazzo Rosso al Comune di Genova da parte della Duchessa di Galliera
  • 1874
    Donazione da parte del Duca di Galliera per realizzare il molo Nuovo, che partendo dalla Lanterna protegge tutta l'insenatura del porto antico, inclusa la parte di San Teodoro, dalle mareggiate.
  • 1876
    Malcontenti repubblicano-mazziniani, in vico del Fico, in un deposito di armi clandestino, esplodono accidentalmente 200 bombe all'Orsini.
  • 1886
    Nasce il giornale Il Secolo XIX
  • 1888
    Ultimazione dell'ampliamento del porto di Genova (con i moli dal Porto antico sino alla Lanterna)
  • 1892
    Celebrazione dell'anniversario Colombiano. Vengono demolite le Fronti Basse delle Mura di Genova
  • 1893
    7 settembre nasce il Genoa Cricket and Football Club, prima società di calcio in Italia della quale si ha documentazione ufficiale.
  • 1894
    Viene ultimata la Criconvallazione a mare (attuali corso Saffi e corso Quadrio). Si costruisce il nuovo manicomio a Quarto dei Mille, che sostituisce il vecchio degli Orti di Abrara (via Galata, attuale via Cesarea). Processo agli anarchici di Sampierdarena e della città vecchia; tra gli arrestati Luca Galleani; coinvolto e imprigionato tra gli altri anche il pittore Plinio Nomellini, presente a Genova in quel periodo. Una grossa crisi bancaria mette in dubbio la prosecuzione dei lavori per la costruzione di via XX Settembre.

XX secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • 1992
    Celebrazione delle Colombiane per il quarto centenario dalla scoperta dell'America, realizzazione dell'expò su progetto di Renzo Piano. Ricostruito su progetto di Aldo Rossi il teatro Carlo Felice, rimasto in disuso dai bombardamenti della guerra. Il Palazzo Ducale viene ristrutturato (progettista architetto Spalla) a spazio di cultura aperto alla città

XXI secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • 2020
    3 agosto Genova, inaugurazione del nuovo viadotto autostradale, denominato Genova San Giorgio, che sostituisce il "Ponte Morandi".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marco Milanese, Scavi nell'oppidum preromano di Genova, L'Erma di Bretschneider, Roma 1987 testo on-line su GoogleBooks; Piera Melli , Una città portuale del Mediterraneo tra il VII e il III secolo a.C., Genova, Fratelli Frilli ed., 2007.
  2. ^ Le Famiglie Nobili Genovesi Vegiazena.it
  3. ^ Donaver, p.31.
  4. ^ "[...] Comunque ci preme far rilevare che, secondo l’antica cronaca ‘Roncioniana’ tradotta da Cristiani, le galee genovesi presenti alla battaglia erano ben 144 contro le 66 pisane, con un rapporto di circa 2,2 a 1 (più del doppio!). Le galee perse dai pisani furono 28, ma, fatto che spesso (se non sempre) viene taciuto, “de’ genovesi ne fu misso in fondo [affondate] galee 18 da’ pisani;” (E. CRISTIANI “Cronaca Roncioniana 352”, appendice a “Gli avvenimenti pisani del periodo ugoliniano in una cronaca inedita”, dello stesso Autore in Bollettino Storico Pisano, s. III, XXVI-XXVII, 1957-58, Pisa, U. Giardini, 1957, p. 94). E facendo un altro piccolo calcolo (cioè galee genovesi/galee pisane catturate o affondate) 144:28 = 5,14; (galee pisane/galee genovesi affondate) 66:18 = 3,66, possiamo affermare che per conquistare o affondare una galea pisana i genovesi ebbero bisogno di oltre 5,1 galee delle loro, mentre ai pisani per lo stesso ‘servizio’ fatto ai genovesi bastarono meno di 3,7 galee. Negli Annali Piacentini le galee pisane perse furono 29 e 2 platee, infatti i genovesi “[...] ceperunt ex galeis Pisanorum 29 et 2 naves platas cum hominibus qui intus erant, [...]” cfr. Annales Placentini gibellini.a. 1240.1241, in Georgius Heinricus PERTZ, Monumenta Germaniae Historica: inde ab anno Christi quingentesimo usque ad annum millesimum et quingentesimum, SS, t. XVIII, Hannoverae, Impensis Bibliopolii Aulici Hahniani, 1863, p. 578." Cfr. Mario Chiaverini, Repubblica imperiale pisana. La vittoria navale su Genova del 1241: alcuni aspetti, antefatti vicini e lontani, misteri e coincidenze, Pisa, MARICH Studio storico editoriale http://marich-edizioni.blogspot.com/, 2012, p. 10 n. 2.
  5. ^ DE MARINI (Marini), Vincenzo Treccani.it
  6. ^ Pier Maria Canevari eroe della Scoffera (PDF), su Valdaveto.net. URL consultato il 21 marzo 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Bibliografia su Genova.
  • Caffaro, La liberazione delle città d'oriente, Marinetti, 1820.
  • Caffaro, Storia della presa di Almeria e Tortosa (1147-1149) a cura di Marina Montesano, Fratelli Frilli Editore
  • Giuseppe Gallo, La repubblica di Genova tra nobili e popolari (1257-1528), De Ferarri Editore
  • Federico Donaver, Storia di Genova, Genova, Nuova Editrice Genovese, 2001.
  • Mario Chiaverini, Repubblica imperiale pisana. La vittoria navale su Genova del 1241: alcuni aspetti, antefatti vicini e lontani, misteri e coincidenze, Pisa, MARICH Studio storico editoriale http://marich-edizioni.blogspot.com/, 2012

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]