Cyrtoptyx latipes

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Cyrtoptyx latipes
Immagine di Cyrtoptyx latipes mancante
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezioneHymenopteroidea
OrdineHymenoptera
SottordineApocrita
SezioneTerebrantia
SuperfamigliaChalcidoidea
FamigliaPteromalidae
SottofamigliaPteromalinae
GenereCyrtoptyx
SpecieC. latipes
Nomenclatura binomiale
Cyrtoptyx latipes
Rondani, 1874
Sinonimi

Cyrtoptyx dacicida Masi, 1907
Dinarmus dacicida Masi, 1907
Dinarmus dacicida virescens Masi, 1908
Dinarmus lesbiacus Masi, 1922
Dinarmus virescens Masi, 1908
Norbanus albicrus Masi, 1934
Picroscytus albicrus Masi, 1934
Pteromalus latipes Rondani, 1974

Organismo ausiliario in lotta biologica
Parassitoide
Relazione trofica ectoparassita
Parassitismo iperparassita facoltativo
solitario
Stadi attivi larva
Regime polifago
Allevato no

Cyrtoptyx latipes Rondani, 1874, è un insetto della famiglia degli Pteromalidi (Hymenoptera: Chalcidoidea) parassitoide della mosca dell'olivo.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

La specie è probabilmente originaria di un areale che si estende dal Mar Egeo all'India. La sua presenza è citata in Europa (Spagna, Grecia, Italia, Cipro, Croazia e ex-Iugoslavia), in Africa (Libia, Egitto, Eritrea), in Asia (Turchia, Siria, Libano, Caucaso, Pakistan, India, Cina).

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

L'insetto ha un corpo lungo 3-5 mm (più breve nel maschio, più lungo nella femmina). I colori sono variabili secondo le descrizioni fatte da diversi Autori (Masi, Russo, Viggiani), ma in generale predomina il nero, con tonalità più scure nel capo e nel torace e più chiare nell'addome. I riflessi tendono all'azzurro nel torace, talvolta verdastri, al violaceo nell'addome, con tonalità verdi-dorate alla base.

Il capo è largo, con antenne composte da 13 articoli, subcilindrici, differenti nel maschio e nella femmina. Il maschio ha due anelli e il funicolo composto da 6 articoli, la femmina ha tre anelli e funicolo di 5 articoli. La clava è corta, lunga quanto i due articoli terminali del funicolo presi insieme, e leggermente più ingrossata rispetto al funicolo. Le antenne hanno un colore giallo-bruno.

Il torace reca una scultura finemente reticolata, con notauli incompleti che arrivano alla metà del mesoscuto. Pronoto ben evidente e scutello convesso e arrotondato posteriormente. Le ali sono ialine, con vena marginale più breve della submarginale. La vena postmarginale è lunga circa 4/5 della marginale e la stigmale è ancora più breve.

L'addome è sessile, nella femmina ha una forma affusolata ed è lungo quanto il capo e torace nell'insieme, nel maschio è lungo quanto il torace e stretto (circa 2/3 del torace).

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Il Cyrtoptyx è un ectoparassita polifago di cui si conosce da molto tempo la sua attività sulle larve di Bactrocera oleae, grazie alle ricerche di Silvestri, Martelli e Masi nei primi decenni del XX secolo.

La femmina paralizza la larva della mosca e depone nella mina un uovo da cui sguscia dopo due giorni la larva del parassitoide. Questa si accolla al fitofago e si nutre fino a condurla alla morte, lasciandone le spoglie nerastre. Il ciclo completo di sviluppo fino all'impupamento dura circa 10 giorni e lo sfarfallamento circa una settimana dopo l'impupamento. In media una generazione ha la durata di circa 3 settimane in estate e di un mese all'inizio dell'autunno. In Italia compie 2-3 generazioni a spese della mosca secondo la latitudine.

Il ruolo attribuito al Cyrtoptyx nella zoocenosi antagonista della B. oleae è controverso: secondo Silvestri sarebbe il principale parassitoide in alcune località, secondo altri autori (Bua, Viggiani, Russo) è da ritenersi invece poco frequente se non raro. Questi dati apparentemente contraddittori sarebbero dovuti ad osservazioni condotte in località con differenti biocenosi e in annate differenti, da cui deriverebbe una maggiore o minore presenza dello Pteromalide in relazione alla disponibilità di altri ospiti secondari su cui completare il ciclo.

La polifagìa dello Pteromalide è nota già dagli anni venti: ad esempio il Masi, nel 1922, cita l'associazione del Cyrtoptyx a galle prodotte dal Lepidottero Coleophora stephanii sull'Atriplex halimus in Calabria[1]. Un quadro complessivo degli ospiti secondari del parassitoide è rimasto tuttavia sconosciuto fino agli anni settanta-ottanta. Attualmente la letteratura cita fra gli ospiti del C. lapites anche alcuni Coleotteri Curculionidi, due lepidotteri e, come iperparassita un Calcidoide Eulofide, parassitoide minore della mosca[2].

Ordine Famiglia Specie Nome comune Pianta associata
Coleoptera Curculionidae Hypolixus truncatulus Punteruolo
Pachytychius hordei Punteruolo
Diptera Tephritidae Bactrocera oleae Mosca dell'olivo Olivo
Hymenoptera Eulophidae Teleopterus erxia
Lepidoptera Coleophoridae Coleophora stephanii Atriplex halimus
Tortricidae Cydia sinana

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Masi (1922), p. 278.
  2. ^ G. Viggiani & G. Pappas, Sulla presenza di Teleopterus Silv. (Hym. Eulophidae), parassita di Dacus oleae Gml., e di altri Chalcidoidea in Corfu, in Bollettino del Laboratorio di Entomologia Agraria "Filippo Silvestri", Portici, 1975.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Cyrtoptyx latipes (Rondani, 1874), su Universal Chalcidoidea Database, National History Museum, London. URL consultato il 19 marzo 2010.
  • Robert Wharton, Cyrtoptyx, su Parasitoids of Fruit-Infesting Tephritidae. URL consultato il 19 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2007). (In inglese).