De Fornari

Stemma nobiliare dei De Fornari

De Fornari spesso ascritti come Defornari o Fornari e una parte naturalizzati come Furnari, sono una nobile e antica famiglia della Serenissima Repubblica di Genova.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Discendente da Ottone Fornari, più volte console genovese tra gli anni 1106 e 1119 , si pensi provenga dalla città di Alessandria della Paglia, all'epoca, in realtà, ancora non edificata, ha avuto invece origine da Genova, poi mossa verso l'entroterra ove andarono ad edificare la propria fortezza, nell'attuale Borgo Fornari.

Nel 1229 Filippo Furnari, discendente dagli Ottone, Fabiano e Gottardo, si trasferì in Sicilia a supporto delle flotte genovesi nella conquista da parte degli Svevi della Sicilia, che sotto il dominio di Federico II di Svevia acquistarono una parte del territorio messinese, terre di Furnari, attuale Furnari.[1]

Nel 1334 Giovanni dei Fornari nobile e Guelfo di Alessandria della Paglia venne ad abitare a Genova con facoltà di centomila fiorini d’oro.[2] Volle essere ascritto nel numero dei popolari e nel colore ghibellino.

Ebbe cinque figli maschi: Tommaso, Pietro, Guirardo, Domenico e Aloise.

Albergo De Fornari[modifica | modifica wikitesto]

Con la riforma voluta da Andrea Doria nel 1528, i De Fornari andarono a formare il II albergo cittadino. Di seguito le famiglie che erano ascritte all'albergo De Fornari:

Arma[modifica | modifica wikitesto]

L'arma della famiglia De Fornari era scaglionato d'argento e di rosso.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Filadelfo Mugnos, Teatro Genologico Delle Famiglie Nobili Titolate Feudatarie Ed Antiche Nobili Del Fidelissimo Regno Di Sicilia Viventi Et Estinte, Palermo, P. Coppola, 1647.
  2. ^ a b Scorza, p.96.
  3. ^ Scorza, p.19.
  4. ^ Scorza, p.35.
  5. ^ Scorza, p.50.
  6. ^ Scorza, p.54.
  7. ^ Scorza, p.61.
  8. ^ Scorza, p.72.
  9. ^ Scorza, p.74.
  10. ^ a b Scorza, p.85.
  11. ^ Scorza, p.99.
  12. ^ Scorza, p.101.
  13. ^ Scorza, p.117.
  14. ^ Scorza, p.130.
  15. ^ Scorza, p.132.
  16. ^ Scorza, p.145.
  17. ^ Scorza, p.151.
  18. ^ Scorza, p.171.
  19. ^ Scorza, p.181.
  20. ^ Scorza, p.188.
  21. ^ Scorza, p.200.
  22. ^ Scorza, p.205.
  23. ^ Scorza, p.213.
  24. ^ Scorza, p.214.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Angelo Scorza, Le famiglie nobili genovesi, Trebaseleghe, Fratelli Frilli Editori, 2009.

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