De amicorum multitudine

De amicorum multitudine
Titolo originaleΠερὶ πολυφιλίας
Altri titoliSull'avere molti amici
Busto moderno di Plutarco nella sua Cheronea.
AutorePlutarco
PeriodoI-II secolo
Generesaggio
Sottogeneremorale
Lingua originalegreco antico
SerieMoralia

Il De amicorum multitudine (in greco antico: Περὶ πολυφιλίας?) è un'opera di argomento morale di Plutarco, catalogata all'interno dei Moralia[1].

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Il breve saggio di Plutarco sulla convenienza di avere molti amici riflette la sua personale esperienza di una rete notevole di rapporti anche stretti.

Plutarco espone la tesi di Aristotele "εἶναι φίλον… οὐκ ἔστι πρὸς πολλούς"[2] e la sua vasta conoscenza della letteratura e della filosofia rende unica la sua interpretazione dell'argomento.

Plutarco affronta, con originalità, il tema dal punto di vista della morale pratica e probabilmente legandolo alla politica; Plutarco pone un'enfasi speciale sulla somiglianza tra fratellanza e amicizia e la conclusione è che, comunque, è difficile avere completamente buoni amici se le conoscenze sono molte, perché spesso dominano invidia e gelosia, sentimenti affini, normalmente generati dalla medesima premessa, cioè l’incapacità di accettare e ammirare le manifestazioni dell’ἀρετή altrui[3].

Edizioni italiane[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 93A-97B.
  2. ^ Aristotele, Etica Nicomachea, 1171a 18-20.
  3. ^ 96B.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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