Partito Unionista Democratico

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Partito Unionista Democratico
(EN) Democratic Unionist Party
LeaderJeffrey Donaldson
StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
(Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord)
Sede91 Dundela Avenue
Belfast
AbbreviazioneDUP
Fondazione30 settembre 1971
IdeologiaUnionismo[1]
Conservatorismo nazionale[1]
Conservatorismo sociale
Euroscetticismo
CollocazioneDestra
Seggi Camera dei comuni
8 / 650
(2019)
Seggi Camera dei lord
5 / 800
Seggi Assemblea dell'Irlanda del Nord
25 / 90
(2022)
Sito webdup.org.uk

Il Partito Unionista Democratico (in inglese Democratic Unionist Party, DUP) è un partito politico di destra attivo nell'Irlanda del Nord.

Il DUP è un partito di centro-destra[2][3][4] e di destra[5][6][7] conservatore sociale,[8][9] anti-aborto e contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Il partito si erge a dinfensore dell'identità britannica e della cultura protestante dell'Ulster, in opposizione al nazionalismo irlandese e al repubblicanesimo irlandese. Si caratterizza altresì come partito euroscettico, favorevole alla Brexit.[10][11]

Alle elezioni anticipate britanniche dell'8 giugno 2017, il partito diventa per la prima volta decisivo per la formazione del Governo, assicurando il proprio sostegno - da valutare caso per caso - al Partito Conservatore nella formazione di un governo guidato da Theresa May.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il partito fu fondato il 30 settembre 1971 da Ian Paisley e Desmond Boal e altri membri del Partito Unionista Protestante. Al ritiro di Paisley, nel 2008, fu nominato leader Peter Robinson, rimasto in carica fino al dicembre 2015, al quale è succeduta Arlene Foster, in carica.

Rappresenta la corrente unionista, che vuole fermamente restare unita nel Regno Unito; è il più grande dei due principali partiti politici unionisti in Irlanda del Nord (l'altro è il Partito Unionista dell'Ulster). Sui temi sociali, il DUP assume posizioni contrarie a riforme e tagli alle pensioni.

Si oppose all'Accordo del Venerdì Santo del 1998.

È stato il principale partito dell'Assemblea dell'Irlanda del Nord fino alle elezioni del 2022, quando è stato superato da Sinn Féin. Alle elezioni per l'Assemblea del 2011, il DUP conquistò il 30,8% dei consensi e 38 seggi[1]. Alle elezioni del 5 maggio 2016, ottenne 38 seggi su 108; in seguito a uno scandalo e al conseguente abbandono della coalizione di governo dei nazionalisti del Sinn Fein, si procedette allo scioglimento anticipato della legislatura: il 2 marzo 2017 il DUP rimase il primo partito nordirlandese, ottenendo 28 seggi su 90, e nel 2022 passò al secondo posto, ottenendo 25 seggi su 90.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Leader[modifica | modifica wikitesto]

Vice leader[modifica | modifica wikitesto]

Presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Presidente
1971–1973 Desmond Boal
1973–1980 William Beattie
1981–2000 James McClure
2000–in carica Maurice Morrow

Segretari generali[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Segretario
generale
1975–1979 Peter Robinson
1980–1983 William Beattie
1983–1992 Alan Kane
1993–2008 Nigel Dodds
2008–in carica Michelle McIlveen

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Elezioni britanniche[modifica | modifica wikitesto]

Anno Voti Seggi
2019 244 128
8 / 650
2017 292 316
10 / 650
2015 184 260
8 / 650
2010 168 216
8 / 650
2005 241 856
9 / 650
2001 181 999
14 / 650

Elezioni nordirlandesi[modifica | modifica wikitesto]

Anno Voti Seggi
2022 184 002
25 / 90
2017 225 413
28 / 90
2016 202 567
38 / 108
2011 198 436
37 / 108

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Parties and elections - Northern Ireland, su parties-and-elections.eu. URL consultato il 28 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2016).
  2. ^ (EN) Mark Devenport, Could the DUP be Westminster kingmakers?, in BBC News, 9 giugno 2017. URL consultato il 2 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2018).
  3. ^ Everything you need to know about the DUP, the party supporting the new Tory government, in Business Insider. URL consultato il 2 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2018).
  4. ^ Ari-Veikko Anttiroiko e Matti Mälkiä, Encyclopedia of Digital Government, Idea Group Inc (IGI), 2007, pp. 394, ISBN 978-1-59140-790-4. URL consultato il 2 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2018).
  5. ^ Vincent Boland, It will be ‘difficult’ for May to survive, says N Ireland’s DUP, in Financial Times, 9 giugno 2017. URL consultato il 27 agosto 2023.
  6. ^ (EN) Who Are The DUP? The Democratic Unionist Party Explained, su LBC. URL consultato il 27 agosto 2023.
  7. ^ Tom Peck, Theresa May to enter into 'confidence and supply' arrangement with the Democratic Unionists, in The Independent, 10 giugno 2017. URL consultato l'11 novembre 2019 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2017).
  8. ^ (EN) General election 2017: Tories and DUP 'still in discussions', in BBC News, 11 giugno 2017. URL consultato il 18 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2020).
  9. ^ (EN) Ruth Marcus, Ruth Marcus – Gender aside, the fall of Irish politician Iris Robinson is the same old sex scandal, in The Washington Post, 14 gennaio 2010, ISSN 0190-8286 (WC · ACNP). URL consultato il 18 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2014).
  10. ^ DUP confirms it will campaign for Brexit in Leave/Remain referendum, in Belfast Telegraph, 20 febbraio 2016. URL consultato il 16 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2017).
    «The Democratic Unionist Party has formally announced its intention to campaign for a Brexit.»
  11. ^ Jamie Merrill, What is the DUP position on Brexit?, su The Essential Daily Briefing, iNews, 9 giugno 2017. URL consultato il 16 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2017).
    «No-one wants to see a ‘hard’ Brexit, what we want to see is a workable plan to leave the European Union, and that’s what the national vote was about – therefore we need to get on with that.»

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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