Deposito locomotive di La Spezia Migliarina

DL La Spezia Migliarina
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàLa Spezia, quartiere Migliarina
Coordinate44°07′13.44″N 9°50′04.21″E / 44.120401°N 9.834503°E44.120401; 9.834503
LineeGenova-Pisa
Pontremolese
Storia
Stato attualein uso
Attivazione1926
Caratteristiche
TipoDeposito in superficie
BinariVari
GestoriRete Ferroviaria Italiana
DintorniStazione omonima
 
Mappa di localizzazione: Liguria
DL La Spezia Migliarina
DL La Spezia Migliarina

Il deposito locomotive di La Spezia Migliarina,[1] o successivamente Deposito Officina Rotabili Storici di La Spezia Migliarina,[2][3] è un deposito locomotive situato nel quartiere omonimo della città di La Spezia, comune a entrambe le ferrovie Genova-Pisa e Pontremolese. Attivo dal 1926 nell'ambito della trazione elettrica e in seguito anche diesel, è stato rilevato da Fondazione FS Italiane nel 2014 per l'assegnazione e manutenzione dei rotabili appartenenti al parco storico.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima delle tre tavole sull'elettrificazione della Tirrenica. Si noti La Spezia Migliarina a destra e lo schema della sottostazione

Il deposito nacque, parallelamente a quello di Livorno Centrale, come un adattamento provvisorio della preesistente rimessa locomotive, già utilizzata per la trazione a vapore. Tale investimento si rese necessario per venire incontro alle nuove esigenze date dall'attivazione della trazione elettrica tra Sestri Levante e Spezia e, in prospettiva, sulla Pontremolese tra Parma e Spezia.[4]

I lavori iniziarono il 20 giugno 1923[5] per poi venir ultimati nell'aprile del 1925,[6][7] con alcune attrezzature da installare ancora in sospeso verso la fine dell'anno.[8] L'attivazione si tenne il 21 aprile 1926 insieme all'elettrificazione della linea.[9] Venne edificata anche una sottostazione elettrica nelle immediate vicinanze del deposito.[10]

Più nel dettaglio, all'attivazione il deposito disponeva di:[11]

Numero Note
Dotazione locomotive 20
Sviluppo piazzale 1010 m
Aree coperte 2656 
Rimesse Numero 1 Rettangolare, area coperta 1320 
Capacità (loc.) 24
Officine Aree coperte 635 m²
Motori elettrici 6 Potenza 26 CV
Compressori 2
Fucine 1
Depositi combustibili Aree coperte 308 m²
Sviluppo binari 5 km
Capacità 6000 m³ Sistema di carico a mano
Capacità vasche lubrificanti 45 m³
Rifornitore idrico 1 In ferro-cemento, capacità 50 
Depositi sabbia 1 Capacità 475 m³
Fosse a fuoco 7 Lunghezza complessiva 248 m
Travi di scorrimento 1 3
Uffici 3
Dormitori PdM 1 324 m² coperti, 43 stanze e 30 letti

Il 1º gennaio 1933 l'attiguo deposito locomotive di La Spezia (per la trazione a vapore) e l'intero Riparto Materiale e Trazione di La Spezia vennero soppressi, lasciando in funzione il solo deposito di Migliarina per la trazione elettrica.[12]

Conversione in deposito storico[modifica | modifica wikitesto]

L'esercizio regolare durò fino al 2014, passando di mano dalle Ferrovie dello Stato a Rete Ferroviaria Italiana nel 2001, quando venne recepito da parte di Fondazione FS Italiane al suo primo anno di attività,[13] con assegnato il materiale rotabile prima in carico all'Associazione Treni Storici Liguria, precedentemente di stanza alle rimesse dello scalo merci di Santo Stefano di Magra,[14] mantenendo le funzioni originarie di impianto manutentivo a tutti gli effetti.[15]

Dal 2015 vennero organizzati vari "porte aperte" dalla Fondazione, da allora con frequenza quasi annuale, consistenti in visite guidate delle officine, capannoni e l'esposizione dei rotabili restaurati e in lavorazione, generalmente accompagnati da treni storici.[16] Il secondo evento del genere arrivò a 3 500 visitatori,[17] mentre quello del 2022 arrivò ad oltre 14 000.[18]

Nel 2021 acquisisce la denominazione di Deposito Officina Rotabili Storici (abbreviato DORS) da parte della Fondazione,[19] e ufficializzato in occasione del "porte aperte" del 2022.[2][3]

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Ingrandisci
Planimetria generale degli impianti nel 1928[1]

Il deposito si sviluppa sul perimetro di via Fontevivo (ex Strada Comunale Antoniana),[1] l'entrata è collocata lato La Spezia Centrale.[20] All'attivazione, nell'area ferroviaria erano localizzati i fabbricato per gli alloggi, i dormitori, il grande capannone rimessa-officina, un fabbricato per i servizi igienici e un altro adibito allo stoccaggio della sabbia e degli olii, posto più a sud.[1] Erano presenti inoltre la tipica torre dell'acqua e un binario con fossa da visita. Dal lato opposto di via Fontevivo era situata la sottostazione elettrica per l'alimentazione dell'elettrificazione trifase, poi demolita. Il piazzale si componeva, oltre che dei 6 binari della rimessa, di altri 5 binari.[1] Mancava la classica piattaforma girevole.[11]

Rimessa TE[modifica | modifica wikitesto]

La rimessa TE era suddivisa in più locali – prima fra tutti l'officina dove avvenivano le varie lavorazioni alle parti delle macchine – e a seguire la "saletta" per il personale di macchina, gli uffici del capo deposito titolare, del capo tecnico e del capo squadra, un magazzino, stanze per la torneria e per i fucinatori nonché gli spogliatoi per gli agenti in servizio. Ovviamente gran parte del capannone è dedicato ai 6 binari coperti e muniti di fossa da visita ciascuno. Il primo disponeva anche di una trave di scorrimento con portata t.[1]

Aggiunte successive[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni vennero aggiunte altre importanti infrastrutture e fabbricati, oltre che apportate varie modifiche al piazzale. Degne di nota sono il "triangolo" per l'inversione di marcia per le locomotive a vapore tra gli alloggi e la rimessa TE, il fabbricato poi assegnato all'associazione FITRAM e un'altra rimessa dedicata alla trazione diesel, con due binari coperti.[20]

Dotazione[modifica | modifica wikitesto]

Prima della conversione in impianto storico, il deposito ospitava locomotori elettrici facenti parte della divisione Cargo di Trenitalia quali E.652, E.633, E.655 ed E.656.[21] Dopo il passaggio a Fondazione, il materiale assegnato fa parte del parco storico attivo di FS quali ad esempio E.656, E.655, E.636, E.424, D.345, diverse carrozze e carri.[20]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Rivista tecnica delle ferrovie italiane (1928)tavola XIX.
  2. ^ a b Fondazione FS Italiane, Open Day DORS La Spezia Migliarina sabato 19 e domenica 20 marzo 2022, su fondazionefs.it, 28 febbraio 2022. URL consultato il 22 marzo 2022.
  3. ^ a b David Campione, Porte aperte al DORS di La Spezia Migliarina, su ferrovie.it, 21 marzo 2022. URL consultato il 22 marzo 2022.
  4. ^ Rivista tecnica delle ferrovie italiane (1928), p. 258.
  5. ^ Amministrazione autonoma delle Ferrovie dello Stato, Relazione per l'anno finanziario 1923-24, su trenidicarta.it, Roma, 1925, p. 34. URL consultato il 22 marzo 2022.
  6. ^ Rivista tecnica delle ferrovie italiane (1928), p. 277.
  7. ^ Amministrazione autonoma delle Ferrovie dello Stato, Relazione per l'anno finanziario 1924-25, su trenidicarta.it, Roma, 1925, p. 53. URL consultato il 22 marzo 2022.
  8. ^ Bollettino ufficiale delle Ferrovie dello Stato, pp. 295, 302, 305, 311, 319, 324.
  9. ^ Rivista tecnica delle ferrovie italiane (1928), p. 276.
  10. ^ Rivista tecnica delle ferrovie italiane (1931), p. 34, tavola X.
  11. ^ a b Amministrazione autonoma delle Ferrovie dello Stato, Statistica dell'esercizio. Anni 1924-1925-1926. Statistica generale, su trenidicarta.it, vol. 1, Roma, 1929, pp. 388-389, prospetto n. 10. URL consultato il 22 marzo 2022.
  12. ^ Ministero delle comunicazioni, Bollettino ufficiale delle Ferrovie dello Stato, su trenidicarta.it, Roma, 1932, p. 788, Ordine di Servizio n. 234. URL consultato il 22 marzo 2022.
  13. ^ Fondazione FS Italiane, Progetti, su fondazionefs.it. URL consultato il 22 marzo 2022.
  14. ^ Vedi Associazione Treni Storici Liguria, Lavori terminati, su atsl.it. URL consultato il 22 marzo 2022., tra i rotabili figurano l'E.656N.590, l'E.645.023 e varie carrozze in seguito assegnate a La Spezia Migliarina.
  15. ^ Marco Bruzzo, 19 e 20 marzo: Porte Aperte al DORS di La Spezia Migliarina, su blog.tuttotreno.it, 11 marzo 2022. URL consultato il 22 marzo 2022.
  16. ^ Il primo e il secondo porte aperte in particolare sono stati quelli con più rilevanza e spessore, e sono stati documentati da varie riviste online con diversi articoli, quali ad esempio ferrovie.it ( Redazione Ferrovie.it, Porte aperte a La Spezia, su ferrovie.it, 6 marzo 2015. URL consultato il 22 marzo 2022., Mario Bianchi, Porte aperte a La Spezia Migliarina, su ferrovie.it, 7 aprile 2015. URL consultato il 22 marzo 2022., Mario Bianchi, Torna il "Porte Aperte" al Deposito Locomotive di La Spezia, su ferrovie.it, 21 marzo 2016. URL consultato il 22 marzo 2022.), Tutto Treno ( Marco Bruzzo, Porte Aperte a La Spezia, su blog.tuttotreno.it, 27 aprile 2015. URL consultato il 22 marzo 2022., Marco Bruzzo, Porte Aperte a La Spezia Migliarina, su blog.tuttotreno.it, 8 aprile 2016. URL consultato il 22 marzo 2022.) e La Gazzetta dei Trasporti ( Daniele Barrella, Il Porte aperte di La Spezia Migliarina con il FAI e Fondazione FS, su gazzettadeitrasporti.it, 21 marzo 2016. URL consultato il 22 marzo 2022.).
  17. ^ FerPress, Deposito di La Spezia Migliarina: 3.500 persone in visita in occasione dell’iniziativa “Porte Aperte”, su ferpress.it, 26 aprile 2016. URL consultato il 22 marzo 2022.
  18. ^ Oltre 14mila visitatori per il primo open day del Deposito Treni Storici, su cittadellaspezia.com, 21 marzo 2022. URL consultato il 22 marzo 2022.
  19. ^ Compare in: Ferrovie dello Stato Italiane, Recuperato il Vnx di Calalzo, su ferrovie.it, 7 ottobre 2021. URL consultato il 22 marzo 2022.
  20. ^ a b c Planimetria FAI.
  21. ^ Diverse macchine dell'allora Trenitalia Cargo compaiono in: Emiliano Maldini, Cala il sipario sulla E.655.101, su ferrovie.it, 23 aprile 2010. URL consultato il 30 novembre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]