Diana Folch de Cardona

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Voce principale: Folch de Cardona.
Diana Folch de Cardona
Contessa consorte di Sabbioneta
Stemma
Stemma
In carica15501559
PredecessoreIsabella Colonna
SuccessoreAnna Trastámara d'Aragona
NascitaPalermo, 1531
MorteSabbioneta, 8 novembre 1559
DinastiaFolch de Cardona
PadreAntonio Folch de Cardona
MadreBeatriz de Luna e d'Aragona
Consorte diVespasiano I Gonzaga
Figlinessuno
ReligioneCattolicesimo

Diana Folch de Cardona (Palermo, 1531Sabbioneta, 8 novembre 1559) è stata una nobile italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Diana de Cardona y Luna, marchesa di Giuliana e contessa di Chiusa, figlia di Antonio de Cardona, signore del marchesato di Giuliana e della baronia di Borgio, e di Beatriz De Luna d'Aragona[1][2] ed erede dello zio Alfonso de Cardona.

Nell'aprile del 1550 andò in sposa segretamente a Piacenza[3] al conte (poi duca) di Sabbioneta Vespasiano Gonzaga, ramo cadetto della famiglia Gonzaga, dopo aver rotto il fidanzamento con Cesare I Gonzaga,[4] figlio di Ferrante I Gonzaga conte di Guastalla.

A causa delle frequenti assenze del marito da casa, in guerra all'assedio di Parma e nelle Fiandre, s'innamorò d'un cortigiano di Vespasiano, tale Giovanni Annibale Ranieri, giovane segretario di corte.

Tornato Vespasiano dalla guerra nel 1559, egli sarebbe stato informato delle voci che correvano a Sabbioneta sull'infedeltà della moglie e si sarebbe vendicato prontamente ed in maniera terribile: facendo uccidere la moglie e sgozzare il Ranieri, ponendolo nella camera della sposa insieme ad una coppa di veleno.[5]

Naturalmente la morte della giovane contessa fu presentata come il colpo apoplettico anche se Alessandro Lisca nella Vita Vespasiani Gonzagae Sablonetae Dvcis ci informa che

«... la moglie di un grande uomo non solo deve essere immune da colpa, ma anche dal sospetto di colpa...»

Dopo la morte di Diana, Vespasiano sposò la cugina di Diana, Anna d'Aragona y Folch de Cardona dei duchi di Segorbe, infanta d'Aragona e di Sicilia, parente stretta del re Filippo II di Spagna, che morì nel 1567, probabilmente di cancro, dopo soli tre anni di matrimonio.

Anna era della famiglia degli Aragona duchi di Segorbe e di Cardona come il nobile bandito Ernani dell'opera lirica di Giuseppe Verdi infatti quando scopre la sua vera identità all'imperatore Carlo V pretende, come gli altri nobili spagnoli ribelli, di farsi tagliare la testa e non essere imprigionato come un volgare bandito in quanto:

«Decreta dunque, o re, morte a me pure/ (avanzando fieramente fra i nobili e scoprendosi il capo) Io son conte, duca sono/ di Segorbia, di Cardona/ Don Giovanni d'Aragona/ riconosca ognun in me./ Or di patria e genitore/ mi sperai vendicatore/ non t'uccisi t'abbandono/ questo capo il tronca, o re (Ernani, III, scena VI)»

I resti mortali di Diana non furono mai trovati, anche se si presume siano sepolti nella chiesa di San Rocco a Sabbioneta.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roggero Roggeri, Leandro Ventura, I Gonzaga delle nebbie. Storia di una dinastia cadetta nelle terre tra Oglio e Po, Cinisello Balsamo, 2008. ISBN non esistente.
  • (EN) James Cowan, Hamlet's Ghost: Vespasiano Gonzaga and His Ideal City, 2015.
  • Vespasiano Gonzaga e il ducato di Sabbioneta [atti del Convegno, Sabbioneta-Mantova, 12-13 ottobre 1991], 1993, a cura di Ugo Bazzotti, Daniela Ferrari, Cesare Mozzarelli, Mantova. ISBN non esistente.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Contessa consorte di Sabbioneta Successore
Isabella Colonna 15501559 Anna Trastámara d'Aragona
Predecessore Contessa consorte di Rodigo Successore
Giulia Gonzaga reggente 1550 - 1559 Margherita Farnese