Diano Castello

Diano Castello
comune
Diano Castello – Stemma
Diano Castello – Bandiera
Diano Castello – Veduta
Diano Castello – Veduta
La loggia Comunale
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Liguria
Provincia Imperia
Amministrazione
SindacoRomano Damonte (lista civica di centro-destra Continuità e rinnovamento) dal 16-5-2011 (3º mandato dal 4-10-2021)
Data di istituzione1925
Territorio
Coordinate43°55′26.55″N 8°04′01.02″E / 43.924042°N 8.06695°E43.924042; 8.06695 (Diano Castello)
Altitudine135 m s.l.m.
Superficie6,11 km²
Abitanti2 241[1] (31-10-2023)
Densità366,78 ab./km²
FrazioniVarcavello
Comuni confinantiDiano Arentino, Diano Marina, Diano San Pietro, Imperia, San Bartolomeo al Mare
Altre informazioni
Cod. postale18013
Prefisso0183
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT008026
Cod. catastaleD296
TargaIM
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 501 GG[3]
Nome abitanticastellotti
Patronosan Nicolò
Giorno festivo6 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Diano Castello
Diano Castello
Diano Castello – Mappa
Diano Castello – Mappa
Posizione del comune di Diano Castello nella provincia di Imperia
Sito istituzionale

Diano Castello (Dian Castello in ligure[4]) è un comune italiano di 2.241 abitanti[1] della provincia di Imperia in Liguria.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Diano Castello si trova nella valle Dianese, su un colle che domina la piana compresa tra lo sbocco del torrente San Pietro e, nel fondovalle, gli abitati costieri di Diano Marina e Cervo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Scorcio del centro storico di Diano Castello

Il borgo di Diano Castello venne edificato intorno al X secolo[5], con il nome di Castrum Diani[5], come luogo di difesa contro le incursioni dei pirati saraceni. Citato in un documento datato al 1033[5] quale pertinenza del Contado di Albenga, e quindi sotto l'amministrazione dei vescovi della città albenganese, all'inizio dell'XI secolo[5] divenne dominio della famiglia Clavesana; nel 1172[5] si smarcò dalla giurisdizione marchionale costituendosi libero Comune.

Intorno al 1228[5] entrò a far parte dei domini della Repubblica di Genova e quale comunità alleata fornì uomini e mezzi (una galea) nella celebre battaglia della Meloria del 1284[5] che vide la disfatta pisana a vantaggio di una supremazia genovese nel mar Mediterraneo; l'aiuto prestato dalla comunità castellotta fu ricambiato da Genova con la concessione dell'appellativo di "Magnifica"[5].

Sempre in epoca medievale si diede vita alla costituzione della Comunitas Diani[5], un'unione indipendente dei principali borghi della valle Dianese, ma sempre sotto l'orbita di influenza genovese, i cui statuti del 1363[5] sono ancora oggi conservati. Con lo scemare degli assalti pirateschi e la conseguente crescita delle varie comunità sulla costa, tra tutte Diano Marina, il borgo di Diano Castello vide diminuire la sua importanza e il calo sempre più decrescente della popolazione castellotta[5].

Caduta la Repubblica di Genova nel 1797, la nuova municipalità di Diano Castello rientrò dal 2 dicembre 1797 nella Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del IV cantone, con capoluogo Diano Marina, della Giurisdizione del Capo delle Mele e dal 1803 centro principale della Giurisdizione degli Ulivi. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 fu inserito nel Dipartimento di Montenotte.

Nel 1815 il territorio fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel II mandamento di Diano Marina del circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio (poi Provincia di Imperia, dal 1923). Nel 1871[6] la frazione di Paradisi venne distaccata da Diano Castello e aggregata al comune di Diano Marina.

In occasione del terremoto del 1887, 32 suoi abitanti persero la vita e il borgo subì notevoli danni strutturali alle case e ai monumenti artistici.

Al 1923[7] risale la soppressione della municipalità castellotta e il conseguente accorpamento al comune di Diano Marina; nel 1925[8] venne ricostituito l'ente comunale di Diano Castello.

Dal 2014 al 2024 ha fatto parte dell'Unione dei comuni del Golfodianese e i suoi Borghi.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Stemma

«Di rosso, al grifone rivoltato d'argento, sormontato da una corona all'antica d'oro, con otto punte, di cui cinque visibili. Ornamenti esteriori da Comune.[9]»

Gonfalone

«Drappo di bianco…[9]»

Lo stemma risale al XVII secolo.[10] Lo stemma e il gonfalone sono stati ufficialmente concessi con decreto del presidente della Repubblica del 27 novembre 2002.[11]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari a Diano Castello

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari nel centro storico di Diano Castello. Costruita in stile barocco da Giovan Battista Marvaldi tra il 1699 e il 1725. All'interno si trovano un altare in marmo intarsiato, un crocifisso ligneo di Anton Maria Maragliano e il coro del XVIII secolo.
  • Chiesa di Santa Maria Assunta nel centro storico di Diano Castello. Costruita nel XII secolo in stile romanico, conserva un affresco del XV secolo.
  • Chiesa di San Giovanni Battista nel centro storico di Diano Castello. Originariamente aveva tre absidi semicircolari e finestrelle ad arco rotondo, poi in parte demolite (un'ala e un'abside) in favore della nuova strada carrozzabile nel corso dell'Ottocento. In stile romanico, presenta un'unica e ampia capriata lignea a travi con mensole decorate con colori medievali.
  • Chiesa di Santa Maria degli Angeli nel centro storico di Diano Castello.
  • Oratorio di San Bernardino e Santa Croce nel centro storico di Diano Castello. Risalente al tardo Medioevo, è stato in gran parte restaurato nel XVII secolo. All'interno si conserva un dipinto ritraente l'Annunciazione, opera attribuita ai due fratelli Matteo e Tommaso Biazaci da Busca.
  • Convento dei frati francescani del XVI secolo, nel centro storico di Diano Castello, adiacente alla chiesa di Santa Maria degli Angeli. Nella chiesa si conserva la pala d'altare, olio su tela raffigurante San Pietro d'Alcantara, opera di Giovanni Battista Carlone. La struttura subì un restauro nel 1741.
  • Cappella di San Sebastiano, nei pressi del bivio per Diano Arentino.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Palazzo comunale. Edificato nel XV secolo, già residenza dei Conti Quaglia, ha un grande affresco sulla facciata del palazzo rappresentante la vittoria genovese nella battaglia della Meloria.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruderi del castello dei marchesi di Clavesana nei pressi della piazza principale del borgo di Diano Castello.
  • Resti delle mura di cinta e torri dell'XI e XII secolo.

Società[modifica | modifica wikitesto]

L'abside della chiesa romanica di Santa Maria Assunta a Diano Castello

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[12]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Particolare della porta presso la loggia comunale

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Diano Castello sono 250[13], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[14]:

  1. Albania, 103

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Corteo storico, nel mese di settembre. L'evento rievoca le antiche tradizioni folcloristiche, artistiche e culturali di Diano Castello con sfilate in costume, duelli di spade, danze medievali, mercato rionale e cucina medievale.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo, dall'unica frazione di Varcarello e dalle storiche borgate di Ferretti, Madonna della Neve, Monade, San Siro e Santa Lucia per una superficie territoriale di 6,11 km²[15].

Confina a nord con i comuni di Diano Arentino e Diano San Pietro, a sud con Diano Marina, ad ovest con Imperia e ad est con San Bartolomeo al Mare.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Si basa principalmente sulla produzione agricola. Dalla vite e dall'olivo si ricavano Vermentino e olio di oliva.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Il centro di Diano Castello è attraversato principalmente dalla strada provinciale 37 che permette il collegamento stradale con Diano Arentino, a nord, e Diano Marina a sud.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Diano.

Situata in parte nel territorio comunale è sede dal dicembre 2016 della fermata ferroviaria Diano, ubicata nella vicina Diano San Pietro, facente parte del raddoppio ferroviario Andora-San Lorenzo al Mare, sulla ferrovia Genova-Ventimiglia.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo comunale
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
13 luglio 1988 7 giugno 1993 Pietro Novaro Democrazia Cristiana Sindaco
8 giugno 1993 28 aprile 1997 Lino Damonte Lega Nord Sindaco
28 aprile 1997 14 maggio 2001 Lino Damonte lista civica Sindaco
14 maggio 2001 30 maggio 2006 Antonello Campagna lista civica Sindaco
30 maggio 2006 16 maggio 2011 Antonello Campagna lista civica Sindaco
16 maggio 2011 6 giugno 2016 Romano Damonte Continuità e rinnovamento
(lista civica di centro-destra)
Sindaco
6 giugno 2016 4 ottobre 2021 Romano Damonte Continuità e rinnovamento
(lista civica di centro-destra)
Sindaco [16]
4 ottobre 2021 in carica Romano Damonte Continuità e rinnovamento
(lista civica di centro-destra)
Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 28 febbraio 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. ^ a b c d e f g h i j k Fonte dal sito del comune di Diano Castello-Breve storia, su comunedianocastello.it. URL consultato il 15 ottobre 2014.
  6. ^ Regio decreto 26 febbraio 1871, n. 92
  7. ^ Regio decreto 6 dicembre 1923, n. 2769
  8. ^ Regio decreto 7 agosto 1925, n. 1533
  9. ^ a b Comune di Diano Castello, su araldicacivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
  10. ^ Antonio Manno, Bibliografia storica degli Stati della monarchia di Savoia, vol. 5, Torino, F.lli Bocca, 1893, p. 171.
    «Di rosso, al grifone d'argento, rivoltato, coronato d'oro. Motto; Unio Quies.»
  11. ^ Diano Castello, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 10 luglio 2023.
  12. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  13. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 4 aprile 2021.
  14. ^ Dati superiori alle 20 unità
  15. ^ Fonte dallo statuto comunale di Diano Castello, su comunedianocastello.it. URL consultato il 15 ottobre 2014.
  16. ^ Dall'11 febbraio 2017 al febbraio 2017 è eletto alla carica di presidente del Consiglio dell'Unione dei comuni del Golfodianese e i suoi Borghi

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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