Diego Gregorio Cadello

Diego Gregorio Cadello
cardinale di Santa Romana Chiesa
Ritratto del cardinale Cadello
 
Incarichi ricoperti
 
Nato1º marzo 1735 a Cagliari
Ordinato diacono24 settembre 1757
Ordinato presbitero20 maggio 1758
Nominato arcivescovo29 gennaio 1798 da papa Pio VI
Consacrato arcivescovo27 maggio 1798 dal vescovo Giuseppe Domenico Porqueddu
Creato cardinale17 gennaio 1803 da papa Pio VII
Deceduto5 luglio 1807 (72 anni) a Cagliari
 

Diego Gregorio Cadello (Cagliari, 1º marzo 1735Cagliari, 5 luglio 1807) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Cagliari il 12 marzo 1735 dall'illustre giurista Francesco Ignazio, della nobile famiglia dei marchesi di San Sperate, e dalla di lui cugina Angela Cadello.[1] Suo fratello maggiore, Saturnino, fu professore e poi rettore dell'università di Cagliari.[2]

Ricevette la laurea in utroque iure alla Regia Università di Cagliari e nel 1758 fu ordinato presbitero; venne nominato canonico e poi vicario generale. Nel 1781 partecipò ai funerali di fra Ignazio da Laconi, in rappresentanza dell’arcivescovo Vittorio Filippo Melano. Dal 1788 divenne decano del Capitolo metropolitano.[3]

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1798, da vicario capitolare di Cagliari fu eletto arcivescovo della sua città: nella bolla di nomina, il papa Pio VI approvò la proposta del re Carlo Emanuele IV dicendo che la scelta non poteva essere migliore per le virtù e le benemerenze del candidato.[4] In tale veste, nel 1799 accolse i Savoia in fuga dal Piemonte dalle armate rivoluzionarie francesi.

Quando il papa fu arrestato ed esiliato dalle stesse armate, per il disbrigo degli affari correnti della Santa Sede in Sardegna fu delegato proprio monsignor Cadello.[5]

Nel 1800 il governo dispose il censimento di tutti i beni, inclusi quelli ecclesiastici, al fine di potenziare il servizio dei barracelli; molti ecclesiastici protestarono e richiamarono secolari privilegi per rifiutare il censimento. Allora monsignor Cadello scrisse una circolare dichiarando che quando si trattava di salvaguardare il bene comune il clero faceva bene - ed in coscienza era obbligato - a rispettare le disposizioni civili.[6]

Nel corso del suo governo, compì le visite pastorali non solo nella diocesi di Cagliari, ma anche in quelle aggregate di Iglesias e d'Ogliastra, fatto notevole per quei tempi considerate le difficilissime condizioni di trasporto. Inoltre s'interessò del riscatto degli schiavi presi prigionieri dai pirati mussulmani e ribadì l'importanza del catechismo, attraverso l'azione politica di stimolo ai parroci, attraverso l'azione giuridica di chiusura durante l'ora del catechismo di osterie ed altri esercizi per il tempo libero ed attraverso l'azione culturale di ristampa del catechismo già diffuso dal predecessore monsignor Melano.[7]

Cardinalato[modifica | modifica wikitesto]

Papa Pio VII lo elevò al rango di cardinale presbitero nel concistoro del 17 gennaio 1803, su proposta del nuovo re Vittorio Emanuele I;[8] non ricevette titolo cardinalizio. Il 27 marzo ricevette la berretta dal legato apostolico mons. Lorenzo Pamphili, impostagli dal viceré Carlo Felice.

Morì durante il suo ministero il 5 luglio 1807 all'età di 72 anni, lasciando tutti i suoi beni al seminario.

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Albero genealogico.
  2. ^ Si vedano Tola e Pala in bibliografia.
  3. ^ Per tutte queste notizie: Lorenzo Zucca, Famiglie e reliquie in Sardegna dai Cadello ai Serra, in Notiziario Diocesano dell'Arcidiocesi di Cagliari, XXXI, n. 2, 2022, pp. 575-580.
  4. ^ Alberto Pala, I vescovi di Cagliari, in "L'eco della primaziale", n. 27, 2012, pagina 2.
  5. ^ Alberto Pala, I vescovi di Cagliari, in "L'eco della primaziale", n. 28, 2012, pagina 1.
  6. ^ Ibidem, pagina 2.
  7. ^ Per tutte queste notizie: Alberto Pala, I vescovi di Cagliari, in "L'eco della primaziale", nn. 27 e 28, 2012, passim.
  8. ^ A.A.G.N.d.S. - Quadro raffigurante Cardinale Diego Cadello, su www.araldicasardegna.org. URL consultato il 13 giugno 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Pala, I vescovi di Cagliari, in L'eco della Primaziale, numeri 27 e 28, luglio 2012.
  • Pasquale Tola, Dizionario biografico degli uomini illustri di Sardegna ossia Storia della vita pubblica e privata di tutti i Sardi che si distinsero per opere, azioni, talenti, virtù e delitti, Chirio e Mina, Torino, 1837, volume I, riedizione a cura di Manlio Brigaglia, Ilisso, Nuoro, 2001, volume I, pagine 255-259.
  • Raimondo Turtas, Storia della Chiesa in Sardegna. Dalle origini al 2000, Città Nuova, Roma, 1999.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Arcivescovo metropolita di Cagliari Successore
Vittorio Filippo Melano 29 gennaio 1798 - 5 luglio 1807 Nicolò Navoni
Predecessore Primate di Sardegna e Corsica Successore
Vittorio Filippo Melano 29 gennaio 1798 - 5 luglio 1807 Nicolò Navoni