Diego de Siloé

Diego de Siloé (Burgos, 1495Granada, 22 ottobre 1563) è stato un architetto e scultore spagnolo del Rinascimento spagnolo, esponente dello stile plateresco, di cui la sua cattedrale di Granada è appunto uno degli esempi più importanti.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sacra Famiglia (Sagrada Familia), Museo Nazionale di Scultura, Valladolid
Úbeda, Sacra Capilla del Salvador

Figlio dello scultore Gil de Siloé, studia probabilmente a Firenze. La sua prima opera di cui abbiamo notizia è l'Altare della Cappella Caracciolo, realizzato fra il 1514 e il 1515 con Bartolomé Ordóñez per la Chiesa di San Giovanni a Carbonara a Napoli; in particolare è attribuita allo scultore spagnolo la statua raffigurante San Sebastiano e il bassorilievo con l'Adorazione dei Magi.

Negli anni successivi torna alla sua città natale, dove realizza progetti per numerosi altari e per la torre della chiesa di Santa Maria del Campo. Elabora uno stile che prende il nome di plateresco, influenzato dal rinascimento italiano, dal gotico e dal mudéjar, una corrente artistica spagnola musulmana, reinterpretando contemporaneamente sia Michelangelo che Donatello. A Burgos, per la cattedrale, realizza quella che è chiamata Scala dorata, una struttura imponente, ricoperta interamente di sculture raffiguranti cherubini, cotte d'armi e foglie.

Nell'aprile 1528 si trasferisce a Granada, dove inizia subito a lavorare alla cattedrale, alla quale contribuisce fino alla data della sua morte. In questa città si occupa anche di progetti per altre chiese e le rispettive decorazioni scultoree, attività che svolge anche in altre città spagnole, come Siviglia, Toledo e Salamanca.

Uno dei suoi ultimi lavori è il progetto della Sacra Capilla del Salvador, ad Úbeda, realizzata nel 1536 da Andrés de Vandelvira.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Abbate, Storia dell'arte nell'Italia meridionale: il Cinquecento, Donzelli Editore, 2001, ISBN 8879896539, 9788879896535

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN27867738 · ISNI (EN0000 0000 8107 3148 · BAV 495/152127 · CERL cnp00589288 · Europeana agent/base/87038 · ULAN (EN500025519 · LCCN (ENno97031415 · GND (DE118797212 · BNE (ESXX899086 (data) · BNF (FRcb167202992 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no97031415