Dimissioni di cortesia

Le dimissioni di cortesia sono previste dalla prassi della Repubblica Italiana in seguito all'elezione del Presidente della Repubblica:

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Presidente del Consiglio[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ordinamento monarchico, la consuetudine prevedeva le dimissioni del Governo in occasione del cambiamento del Re. Tale uso rappresentava un semplice atto di cortesia, in quanto il Capo dello Stato respingeva in ogni caso le dimissioni.[1]

Presidente della Repubblica[modifica | modifica wikitesto]

Nella storia della Repubblica Italiana, per tre volte i capi dello Stato uscenti si sono dimessi in anticipo per agevolare i propri successori. In un caso, quello di Giorgio Napolitano, il Presidente si è dimesso in anticipo sulla fine del suo primo mandato per accelerare l'insediamento del suo secondo mandato.

Presidente Inizio del mandato Fine del mandato
Sandro Pertini 9 luglio 1978 29 giugno 1985
Oscar Luigi Scalfaro 28 maggio 1992 15 maggio 1999
Carlo Azeglio Ciampi 18 maggio 1999 15 maggio 2006
Giorgio Napolitano 15 maggio 2006 22 aprile 2013

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pietro Virga, La crisi e le dimissioni del gabinetto (PDF), su Lexitalia.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]