Diocesi di Echino

Echino
Sede vescovile titolare
Dioecesis Echinensis
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Echino
Mappa della diocesi civile di Macedonia (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
IstituitaXVIII secolo
StatoGrecia
Diocesi soppressa di Echino
Suffraganea diLarissa
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Echino (in latino: Dioecesis Echinensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Echino, identificabile con Echinaio nella Ftiotide, è un'antica sede vescovile della provincia romana di Tessaglia in Grecia, suffraganea dell'arcidiocesi di Larissa nel patriarcato di Costantinopoli. Nella Notitia Episcopatuum attribuita all'imperatore Leone VI (inizio X secolo), Echino appare all'ottavo posto tra le suffraganee di Larissa.[1]

Sono quattro i vescovi noti di questa sede. Teodoro e Pietro presero parte ai concili ecumenici del 431 (Efeso) e del 451 (Calcedonia). Aristotele sottoscrisse il decreto di Gennadio di Costantinopoli contro i simoniaci (459). Infine Teodosio prese le difese del suo metropolita Stefano di Larissa nel sinodo romano del 531.

Dal XVIII secolo Echino è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 15 novembre 1966.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi greci[modifica | modifica wikitesto]

  • Teodoro † (menzionato nel 431)
  • Pietro † (menzionato nel 451)
  • Aristotele † (menzionato nel 459)
  • Teodosio † (menzionato nel 531)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ELFR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, p. 284, nº 572.
  2. ^ Cfr. Ángel Santos Hernández, Jesuitas y obispados: Los jesuitas obispos misioneros y los obispos jesuitas de la extinción, Madrid, 2001, vol. 2, p. 419. (ES)
  3. ^ Eubel vol. 8, p. 332. (LA)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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