Diocesi di Liviade

Liviade
Sede vescovile titolare
Dioecesis Liviensis
Patriarcato di Gerusalemme
Sede titolare di Liviade
Mappa della diocesi civile d'Oriente (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
IstituitaXIX secolo
StatoGiordania
RegionePalestina
Diocesi soppressa di Liviade
Suffraganea diCesarea
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Liviade (in latino Dioecesis Liviensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Liviade, identificabile con Tell er-Rameh nell'odierna Giordania, corrisponde alla città veterotestamentaria di Beth-Aram (Numeri 32,36[1] e Giosuè 13,27[2]). In epoca cristiana è stata una sede vescovile della provincia romana della Palestina Prima nella diocesi civile d'Oriente. Faceva parte del patriarcato di Gerusalemme ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Cesarea.

Sono quattro i vescovi conosciuti di quest'antica diocesi palestinese. Letoio prese parte al concilio di Efeso del 431.[3] Pancrazio fu tra i padri del concilio di Efeso del 449 e del concilio di Calcedonia del 451.[4] Zaccaria prese parte al concilio di Gerusalemme del 536 convocato dal patriarca Pietro contro Antimo di Costantinopoli e che vide riuniti assieme i vescovi delle Tre Palestine.[5] Infine l'ultimo vescovo noto è Teoctemo, autore di un sermone in onore dell'Assunzione della Vergine Maria.[6]

Dal XIX secolo Liviade è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 21 ottobre 1972.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi greci[modifica | modifica wikitesto]

  • Letoio † (menzionato nel 431)
  • Pancrazio † (prima del 449 - dopo il 451)
  • Zaccaria † (menzionato nel 536)
  • Teoctemo †

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nm 32,36, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Gs 13,27, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  3. ^ (EN) Richard Price, Politics and Bishops' Lists at the First Council of Ephesus, in «Annuarium Historiae Conciliorum», vol. 44, London, 2012, pp. 395-420.
  4. ^ Silvia Acerbi, Le liste dei vescovi partecipanti al II Concilio di Efeso (449): Un'Appendix sull'episcopato orientale nella Iª metà del V secolo Archiviato il 18 giugno 2022 in Internet Archive., Erytheia: Revista de estudios bizantinos y neogriegos, 22 (2001), p. 59.
  5. ^ Collectio Sabbaitica contra acephalos et origeniastas destinata, edidit Eduardus Schwartz, «Acta Conciliorum Oecumenicorum» III, Berlino, 1940, p. 189, nº 37.
  6. ^ The christian Sanctuaries in Transjordan, christusrex.org. Michele Piccirillo, Aggiornamento delle liste episcopali delle diocesi in territorio transgiordanico, «Liber Annuus» 55 (2005), p. 390.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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