Diocesi di Ostracine

Ostracine
Sede vescovile titolare
Dioecesis Ostracinensis
Patriarcato di Alessandria
Sede titolare di Ostracine
Mappa della diocesi civile d'Egitto (V secolo)
Vescovo titolareMilan Lach, S.I.
IstituitaXIX secolo[1]
StatoEgitto
RegioneAugustamnica
Diocesi soppressa di Ostracine
Suffraganea diPelusio
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Ostracine (in latino Dioecesis Ostracinensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Ostracine, identificabile con Zaraniq, è un'antica sede episcopale della provincia romana dell'Augustamnica Prima nella diocesi civile d'Egitto. Faceva parte del patriarcato di Alessandria ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Pelusio.

Il primo vescovo noto di quest'antica diocesi egiziana è Teoctisto, vescovo ariano, presente al concilio di Seleucia del 359.[2]

La lettera festale di Atanasio del 368 riporta una serie di vescovi deceduti e dei loro successori; la lettera però non dice a quali diocesi appartenevano i vescovi menzionati.[3] A Leonides succedette Serapione; quest'ultimo è identificato con l'omonimo vescovo di Ostracine di cui parla Palladio di Galazia nel Dialogo sulla vita di Crisostomo.

Ultimo vescovo noto di Ostracine è Abramo, che partecipò al concilio di Efeso del 431, nel quale prese le difese del proprio patriarca Cirillo di Alessandria.[4]

Dal XIX secolo Ostracine è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 23 gennaio 2023 il vescovo titolare è Milan Lach, S.I., vescovo ausiliare dell'eparchia di Bratislava.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi residenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Teoctisto † (menzionato nel 359) (vescovo ariano)
  • Leonides † (? - circa 368 deceduto)
  • Serapione † (circa 368 - circa 403)
  • Abramo † (menzionato nel 431)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La sede titolare è già documentata negli Annuari pontifici di fine Ottocento.
  2. ^ Martin, Athanase d'Alexandrie et l'Église d'Égypte au IVe siècle, p. 82.
  3. ^ (FR) R.-G. Coquin, Les lettres festales d'Athanase. Un nouveau complément : le manuscrit copte IFAO 25, Orientalia Lovaniensia Periodica, 15, 1984.
  4. ^ (EN) Richard Price, Politics and Bishops' Lists at the First Council of Ephesus, in «Annuarium Historiae Conciliorum», vol. 44, London, 2012, pp. 395-420.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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