Dogi della Repubblica di Venezia

Doge della Repubblica di Venezia
Il Serenissimo Principe

Corno ducale
Primo doge Paulicio Anafesto (697717)
Ultimo doge Lodovico Manin (17891797)
Zogia ducale

Per oltre millecento anni, dal 697 al 1797, a capo della Repubblica di Venezia vi fu la figura del Doge (dal latino Dux, guida, comandante): anticamente duca del dominio bizantino, poi sovrano elettivo, nei secoli trasformatosi in supremo magistrato e immagine della maestà dello Stato, via via il doge perdeva potere e diveniva solo il simbolo di una Repubblica "coronata".

Solitamente la persona selezionata come Doge era uno degli anziani saggi della città e la sua antica residenza, dopo le precedenti a Heraclia ed a Metamaucum, era il Palazzo Ducale, simbolo del potere e della ricchezza della Serenissima.

Quello che segue è un elenco di tutti i 120 Dogi di Venezia, la cui carica era a vita, quindi, qualora non indicato diversamente, con la fine del dogado si intende la morte del doge in carica. Gli stemmi dei dogi dei primi secoli sono stati attribuiti a posteriori.

Periodo bizantino[modifica | modifica wikitesto]

VII secolo[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Dogado Note
Inizio Fine
1

Paoluccio Anafesto
(... – 717)
697 717 Il cognome Anafesto è di tarda attribuzione.

Definì con Liutprando, re longobardo, i confini di Eraclea.

Fu il primo duca bizantino della Venezia.

Svariati storici e genealogisti hanno messo in dubbio la storicità di Paulicio[1][2][3][4]

Molti storici hanno messo in forte dubbio la storicità di Paoluccio, sostenendo che all'epoca del suo presunto governo le lagune venete fossero ancora pienamente dipendenti da Bisanzio. È comunque tradizionalmente considerato il primo doge di Venezia.

VIII secolo (1ª metà)[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Dogado Note
Inizio Fine
2 Marcello Tegalliano
(... – 726)
717 726 Il cognome Tegalliano è di tarda attribuzione

Prese le parti del patriarca di Grado contro quello di Eraclea nella questione del culto delle immagini.

Primo tentativo per rendersi indipendente da Bisanzio.

In rivolta contro la politica iconoclasta dell'imperatore di Bisanzio Leone III, l'assemblea popolare scelse di nominare direttamente il doge, prevaricando l'autorità imperiale.

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Dogado Note
Inizio Fine
3 Orso Ipato
(... – 737)
726 737
(assassinato)
Perì per mano dei bizantini.

Magistri militum[modifica | modifica wikitesto]

Dopo l'assassinio del doge Orso in un conflitto tra Heraclia ed Equilium, non fu nominato un nuovo doge, abolendo la carica ducale, ma si introdusse un magister militum annuale.

Nome
(nascita–morte)
Anno in carica Note
1 Domenico Leone
(... – VIII secolo)
738
2 Felice Corniola
(... – VIII secolo)
739
3 Orso Diodato
(... – 755)
740 Successivamente eletto doge
4 Gioviano Cepanico
(... – ...)
741
5 Giovanni Fabriciaco
(... – ...)
742 Deposto e abbacinato dal popolo in rivolta.

Una nuova ribellione pone fine al governo dei magistri militum e ottiene da Bisanzio il riconoscimento del diritto all'elezione ducale da parte dell'assemblea popolare.

Periodo ducale[modifica | modifica wikitesto]

Restaurata la carica ducale, inizia un periodo nel quale i dogi si presentano come sovrani eletti dall'assemblea popolare, ma spesso con la tendenza ad instaurare fasi dinastiche attraverso il meccanismo dell'associazione al trono di co-reggenti.

VIII secolo (2ª metà)[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Dogado Co-Doge
(periodo)
Note
Inizio Fine
4 Orso Diodato Ipato
(... – 755)
742 755
(deposto)
Già magister militum nel 740.

Spostò la sede del governo da Eraclea filo bizantina a Malamocco in laguna.

Primo doge di una Venetia indipendente libera di eleggere il proprio doge.

5 Galla Gaulo
(... – 756)
755 756
(deposto)
6 Domenico Monegario
(... – 764)
756 764
(deposto)
7 Maurizio Galbaio
(IV decennio dell'VIII sec. – 797)
764 797 Giovanni Galbaio
(779797)
8 Giovanni Galbaio
(metà dell'VIII sec. – 804)
797 804
(deposto)
Maurizio II Galbaio
(797804)
Figlio di Maurizio Galbaio

IX secolo[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Dogado Co-Doge
(periodo)
Note
Inizio Fine
9 Obelerio Antenoreo
(... – 829 ca.)
804 810
(deposto)
Beato (Antenoreo)
(804811)
Il cognome Antenoreo è di tarda attribuzione
Valentino (Antenoreo)
(807810)
10 Agnello Partecipazio
(... – 827)
811 827 Giovanni I Partecipazio
(...—818)
1º doge appartenente alla famiglia dei Partecipazi / Particiaci

Agnello con associato il figlio Giovanni, trasferisce la sede del governo lagunare da Malamocco a Rialto dove ha inizio la costruzione di un nuovo palazzo ducale. E' finita la Venezia bizantina, nasce quella ducale.

Giustiniano Partecipazio
(818827)
Agnello II Partecipazio
(818—...)
11 Giustiniano Partecipazio
(... – 829)
827 829 Giovanni I Partecipazio
(829)
Figlio di Agnello Partecipazio;
2º doge appartenente alla famiglia dei Partecipazi / Particiaci

Durante i suo dogado ci fu la traslazione del corpo di San Marco da Alessandria d'Egitto. Il corpo dell'evangelista fu deposto nella chiesa di San Teodoro in attesa della costruzione di una nuova chiesa a lui dedicata.

12 Giovanni I Partecipazio
(... – 836 ca.)
829 836
(deposto)
Figlio di Agnello Partecipazio;
3º doge appartenente alla famiglia dei Partecipazi / Particiaci
13 Pietro Tradonico
(... – 864)
836 13 settembre 864
(assassinato)
Giovanni (Tradonico)
(837—...)
14 Orso I Partecipazio
(... – 881)
864 881 Giovanni II Partecipazio
(...—881)
4º doge appartenente alla famiglia dei Partecipazi / Particiaci
15 Giovanni II Partecipazio
(... – 887)
881 887
(abdica)
Pietro Partecipazio
(...—...)
Figlio di Orso I Partecipazio;
5º doge appartenente alla famiglia dei Partecipazi / Particiaci
16 Pietro I Candiano
(842 – 887)
aprile 887 18 settembre 887
(caduto in battaglia)
1º doge appartenente alla famiglia dei Candiano
17 Pietro Tribuno
(... – 911)
887 912

X secolo[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Dogado Co-Doge
(periodo)
Note
Inizio Fine
18 Orso II Partecipazio
(... – ...)
912 932
(abdica)
6º doge appartenente alla famiglia dei Partecipazi / Particiaci

Si ritirò nel monastero di San Felice di Ammiana.

E' venerato come beato dalla chiesa veneziana.

19 Pietro II Candiano
(... – 939)
932 939 Figlio di Pietro I Candiano;
2º doge appartenente alla famiglia dei Candiano
20 Pietro Partecipazio
(... – 942)
939 942 Figlio di Orso II Partecipazio;
7º doge appartenente alla famiglia dei Partecipazi / Particiaci
21 Pietro III Candiano
(... – 959)
942 959
(deposto)
Pietro IV Candiano
(...— 976)
Figlio di Pietro II Candiano;
3º doge appartenente alla famiglia dei Candiano
22 Pietro IV Candiano
(... – 976)
959 976
(trucidato in una rivolta)
Figlio di Pietro III Candiano;
4º doge appartenente alla famiglia dei Candiano
23 Pietro I Orseolo
(928 – 987)
976 1º settembre 978
(ritirato a vita monastica)
1º doge appartenente alla famiglia degli Orseolo;
Nel 1731 fu proclamato santo dalla Chiesa cattolica

Fece erigere vicino al campanile di San Marco un ospizio per ospitare i pellegrini.

24 Vitale Candiano
(... – ...)
978 979
(abdica)
Figlio di Pietro IV Candiano;
5º doge appartenente alla famiglia dei Candiano

Per problemi di salute decise di abdicare e ritirarsi nel monastero di Sant'Ilario.

25 Tribuno Memmo
(... – 991)
979 991
(abdica)
Fece diventare la Basilica di San Marco la cappella privata del doge, libera dall'asservimento alla Chiesa.

Fu costretto ad abdicare e farsi monaco.

26 Pietro II Orseolo
(961 – 1009)
991 1009 Giovanni Orseolo
(10041007)
Figlio di Pietro I Orseolo;
2º doge appartenente alla famiglia degli Orseolo

Sottomise la Dalmazia e diede inizio al dominio veneziano sull'Adriatico.

Ottone Orseolo
(10071009)

XI secolo[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Stemma Dogado Note
Inizio Fine
27 Ottone Orseolo
(993 – 1032)
1009 1026
(deposto)
Figlio di Pietro II Orseolo;
3º doge appartenente alla famiglia degli Orseolo
28 Pietro Centranico
(... – dopo il 1032)
1026 1030
(deposto)
Fu esiliato a Costantinopoli dove morì monaco.

Un tentativo di restaurazione dinastica da parte degli Orseoli produce una fase di reggenza per la mancanza di un candidato adatto all'incoronazione.

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Stemma Dogado Note
Inizio Fine
Orso Orseolo
(988 – 1049)
1030 1032 Figlio di Pietro II Orseolo;
patriarca di Grado;
reggente ducale per conto del fratello Ottone Orseolo. Governò per quattordici mesi impegnandosi a restaurare le chiese del suo patriarcato.
Domenico Orseolo
(... – dopo il 1036)
1032 1032
(deposto)
Nominato doge dal patriarca Orso, ma rigettato dall'assemblea popolare. Fu esiliato a Ravenna dove morì.

Ristabilendo la pienezza delle proprie prerogative, l'assemblea popolare esclude per legge la possibilità per i dogi di associarsi dei co-reggenti.

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Stemma Dogado Note
Inizio Fine
29 Domenico Flabanico
(... – 1041)
1032 1043
30 Domenico I Contarini
(... – 1071)
1043 1071 1º doge appartenente alla famiglia Contarini

Tra il 1050 e il 1071 ricostruì la Basilica di San Marco ed eresse il monastero e la chiesa di San Nicolò del Lido dove fu sepolto.

31 Domenico Silvo
(... – 1087)
1071 1084
(deposto)
32 Vitale Falier
(... – 1096)
1084 1096 1º doge appartenente alla famiglia Falier
33 Vitale I Michiel
(... – 1102)
1096 1102 1º doge appartenente alla famiglia Michiel

XII secolo (1ª metà)[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Stemma Dogado Note
Inizio Fine
34 Ordelaffo Falier
(1070 – 1117)
1102 1117
(caduto in battaglia)
2º doge appartenente alla famiglia Falier

Nel 1117 un terremoto distrusse e sommerse Malamocco.

Il doge morì nel 1118 a Zara in combattimento contro gli ungheresi.

35 Domenico Michiel
(... – 1130 ca.)
1117 1130
(abdica)
2º doge appartenente alla famiglia Michiel
36 Pietro Polani
(1098 – 1148)
1130 1148 Il suo dogado è ricordato per l'istituzione di un Consiglio di Savi che aveva il compito di affiancare il doge nell'esercizio del potere.

Periodo repubblicano[modifica | modifica wikitesto]

Con l'istituzione della Promissione ducale il potere dei dogi venne definitivamente imbrigliato, permettendo la nascita delle istituzioni repubblicane del Commune Veneciarum e poi, dalla fine del XIII secolo, della Repubblica oligarchica.

XII secolo (2ª metà)[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Stemma Dogado Note
Inizio Fine
37 Domenico Morosini
(... – 1156)
1148 febbraio 1156 1º doge appartenente alla famiglia Morosini
38 Vitale II Michiel
(... – 1172)
1156 1172
(assassinato)
3º doge appartenente alla famiglia Michiel
39 Sebastiano Ziani
(1102 ca. – 1178)
29 settembre 1172 28 maggio 1178 1º doge appartenente alla famiglia Ziani

Fu il doge della pace, della mediazione tra papa Alessandro III e Federico Barbarossa. Nel 1177, dopo quattro mesi di trattative il Barbarossa fu accolto dal papa nell'atrio della Basilica e questo portò ala "pace di Venezia. Il papa donò al doge un anello in segno della supremazia in Adriatico: da questo fatto nacque la cerimonia dello "sposalizio del mare"

40 Orio Mastropiero
(... – 1192 ca.)
17 aprile 1178 1192
(abdica)
Nel 1181 venne varata la promissione al maleficio il primo codice penale che sanciva pene molto severe per i danni ai beni dei cittadini.

Si ritirò nel monastero di Santa Croce ove poco tempo dopo morì.

41 Enrico Dandolo
(1107 ca. – 1205)
21 giugno 1192 1º giugno 1205 1º doge appartenente alla famiglia Dandolo

E' il doge della IV crociata. Conquistò Zara e Costantinopoli che fu depredata dei quattro cavalli di bronzo dorato e di molte reliquie che confluirono nel tesoro di San Marco.

XIII secolo[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Stemma Dogado Note
Inizio Fine
42 Pietro Ziani
(... – 1229)
5 agosto 1205 26 febbraio 1229
(abdica)
Figlio di Sebastiano Ziani;
2º doge appartenente alla famiglia Ziani
43
Jacopo Tiepolo
(... – 1249)
6 marzo 1229 2 maggio 1249
(abdica)
1º doge appartenente alla famiglia Tiepolo

Il suo dogado è ricordato per la creazione del Consiglio dei Pregadi (il Senato) e per il Capitulare navium, il codice di diritto marittimo.

44 Marino Morosini
(1181 – 1253)
13 giugno 1249 1º gennaio 1253 2º doge appartenente alla famiglia Morosini

Venne istituita la magistratura dei Signori di notte, una sorta di polizia notturna che vigilava contro i criminali.

45 Renier Zen
(... – 1268)
8 gennaio 1253 7 luglio 1268
46 Lorenzo Tiepolo
(... – 1275)
23 luglio 1268 15 agosto 1275 Figlio di Jacopo Tiepolo;
2º doge appartenente alla famiglia Tiepolo

Venne creata la figura del Cancellier grande. La promissione ducale venne corretta con un limite ai poteri del doge e il divieto di ricevere feudi o prestiti da stati stranieri e di sposarsi con donne straniere.

47
Jacopo Contarini
(1193 ca. – 1280)
6 settembre 1275 6 marzo 1280
(abdica)
2º doge appartenente alla famiglia Contarini
48 Giovanni Dandolo
(... – 1289)
31 marzo 1280 2 novembre 1289 2º doge appartenente alla famiglia Dandolo

Nel 1284 fu coniata la più celebre delle monete veneziane, il ducato d'oro, che, a partire dal XVI secolo prenderà il nome di zecchino in quanto prodotto nella Zecca di stato.

49 Pietro Gradenigo
(1251 – 1311)
25 novembre 1289 13 agosto 1311 1º doge appartenente alla famiglia Gradenigo

Durante il suo dogado con la "serrata" del Maggior Consiglio avvenuta nel 1297 ci fu la trasformazione della Repubblica in uno Stato aristocratico.

Nel 1310 venne istituito il Consiglio dei Dieci per vigilare e reprimere qualunque minaccia alla sicurezza dello stato.

XIV secolo[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Stemma Dogado Note
Inizio Fine
50
Marino Zorzi
(1231 ca. – 1312)
23 agosto 1311 3 luglio 1312 dopo la sua morte, in sua memoria la famiglia prese il cognome Zazzera o Zazzara e cambio anche lo scudo della famiglia[5][6]
51
Giovanni Soranzo
(1240 – 1328)
13 luglio 1312 31 dicembre 1328
52
Francesco Dandolo
(1258 ca. – 1339)
4 gennaio 1329 31 ottobre 1339 3º doge appartenente alla famiglia Dandolo
53 Bartolomeo Gradenigo
(1260 – 1342)
7 novembre 1339 28 dicembre 1342 2º doge appartenente alla famiglia Gradenigo
54 Andrea Dandolo
(1306 – 1354)
4 gennaio 1343 7 settembre 1354 4º doge appartenente alla famiglia Dandolo

Letterato, amico di Francesco Petrarca che lo ricorda come "giusto, incorruttibile, pieno di zelo e di amore per la patria e insieme erudito, di rara eloquenza, saggio, affidabile, umano". Scrisse due cronache che rimangono importanti per quanto concerne le origini di Venezia nonostante certe inesattezze storiche.

Durante il suo dogado Venezia fu colpita da un terremoto e dalla peste nera che ridusse la popolazione di tre quarti dei suoi abitanti.

55 Marino Falier
(1274 – 1355)
16 settembre 1354 17 aprile 1355
(giustiziato per tradimento)
3º doge appartenente alla famiglia Falier

Fu condannato a morte per avere cospirato contro la Repubblica. Nella serie dei ritratti dei dogi della sala del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale c'è un drappo nero con la scritta: HIC EST LOCUS MARINI FALETRO DECAPITATI PRO CRIMINIBVS

56 Giovanni Gradenigo
(1279 ca. – 1356)
21 aprile 1355 8 agosto 1356 3º doge appartenente alla famiglia Gradenigo
57 Giovanni Dolfin
(1303 ca. – 1361)
13 agosto 1356 12 luglio 1361
58 Lorenzo Celsi
(1310 ca. – 1365)
16 luglio 1361 18 luglio 1365
59 Marco Corner
(1285 – 1368)
21 luglio 1365 13 gennaio 1368 1º doge appartenente alla famiglia Corner

A lui si deve la costruzione della facciata gotica del Palazzo Ducale.

60 Andrea Contarini
(1300/1302 – 1382)
20 gennaio 1368 5 giugno 1382 3º doge appartenente alla famiglia Contarini

Durante il suo dogado ci fu la sanguinosa guerra di Chioggia. Venezia corse un grave pericolo ma riuscì a resistere. La pace di Torino del 1381 impose dure condizioni ma Venezia fu salva.

Nel 1380 venne istituito il Collegio dei Savi per limitare i poteri del doge; costituiva il consiglio dei ministri della Repubblica.

61 Michele Morosini
(1308 – 1382)
10 giugno 1382 16 ottobre 1382 3º doge appartenente alla famiglia Morosini

Morì di peste dopo appena quattro mesi di dogado.

62 Antonio Venier
(1330 ca. – 1400)
21 ottobre 1382 23 novembre 1400 1º doge appartenente alla famiglia Venier

Ricostruì Chioggia, devastata dalla guerra e lastricò il pavimento di Piazza San Marco.

Estese i domini in Levante con Nauplia, Argo in Morea, Scutari, Durazzo e riconquistò Corfù. Riacquistò Treviso, Conegliano e Ceneda.

XV secolo[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Stemma Dogado Note
Inizio Fine
63 Michele Steno
(1331 – 1413)
1º dicembre 1400 26 dicembre 1413 Soprannominato dux stellifer, accrebbe di molto i domini di terraferma con Padova, Verona, Vicenza, i Sette Comuni dell'altipiano di Asiago, Feltre, Belluno e Cividale.

Riconquistò Zara e alcune zone della Dalmazia.

64 Tommaso Mocenigo
(1343 – 1423)
7 gennaio 1414 4 aprile 1423 1º doge appartenente alla famiglia Mocenigo
65 Francesco Foscari
(1373 – 1457)
15 aprile 1423 25 ottobre 1457
(abdica)
Dal 1424 iniziò i lavori per la ristrutturazione del Palazzo Ducale.

La pace di Lodi del 1454 fissò i confini dello "stato di terra" dall'Isonzo all'Adda e dalle Alpi al Po, comprendendo così Veneto, Friuli, Cadore, Brescia e Bergamo.

A 84 anni fu costretto ad abdicare dopo 34 anni di dogado.

66 Pasquale Malipiero
(1392 ca. – 1462)
30 ottobre 1457 7 maggio 1462
67 Cristoforo Moro
(1390 – 1471)
12 maggio 1462 9 novembre 1471
68 Nicolò Tron
(1399 – 1473)
25 novembre 1471 28 luglio 1473 Fece una riforma fiscale per risanare un enorme crac finanziario.
69 Nicolò Marcello
(1397 – 1474)
13 agosto 1473 1º dicembre 1474
70 Pietro Mocenigo
(1406 – 1476)
14 dicembre 1474 23 febbraio 1476 2º doge appartenente alla famiglia Mocenigo
71 Andrea Vendramin
(1393 – 1478)
5 marzo 1476 5 maggio 1478
72 Giovanni Mocenigo
(1409 – 1485)
18 maggio 1478 14 settembre 1485 Fratello di Pietro Mocenigo;
3º doge appartenente alla famiglia Mocenigo
73 Marco Barbarigo
(1413 – 1486)
19 novembre 1485 14 agosto 1486 1º doge appartenente alla famiglia Barbarigo
74 Agostino Barbarigo
(1419 – 1501)
30 agosto 1486 20 settembre 1501 Fratello di Marco Barbarigo;
2º doge appartenente alla famiglia Barbarigo

XVI secolo[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Stemma Dogado Note
Inizio Fine
75 Leonardo Loredan
(1436 – 1521)
2 ottobre 1501 21 giugno 1521 1º doge appartenente alla famiglia Loredan

Resistette all'intera Europa coalizzata nella Lega di Cambrai e dopo la sconfitta di Agnadello nel 1509 la Repubblica perse quasi tutti i possessi di terraferma.

76 Antonio Grimani
(1434 – 1523)
6 luglio 1521 7 maggio 1523 1º doge appartenente alla famiglia Grimani

Divenuto doge a ottantasette anni fece costruire le Procuratie Nove e ricostruire la punta del campanile abbattuta da un terremoto.

Durante il suo dogado furono coniate le prime oselle, monete d'oro o d'argento che il doge regalava ai membri del Maggior Consiglio.

77 Andrea Gritti
(1455 – 1538)
20 maggio 1523 28 dicembre 1538
78 Pietro Lando
(1462 – 1545)
19 gennaio 1539 9 novembre 1545 Contribuì all'abbellimento della città.

Sansovino lavorò alla Loggetta ai piedi del campanile di San Marco, alla Libreria e alla Zecca.

79 Francesco Donà
(1468 – 1553)
24 novembre 1545 23 maggio 1553 1º doge appartenente alla famiglia Donà
80 Marcantonio Trevisan
(1475 ca. – 1554)
4 luglio 1553 31 maggio 1554
81 Francesco Venier
(1489 – 1556)
11 giugno 1554 2 giugno 1556 2º doge appartenente alla famiglia Venier
82 Lorenzo Priuli
(1489 – 1559)
14 giugno 1556 17 agosto 1559 1º doge appartenente alla famiglia Priuli
83 Girolamo Priuli
(1486 – 1567)
1º settembre 1559 4 novembre 1567 Fratello di Lorenzo Priuli;
2º doge appartenente alla famiglia Priuli
84 Pietro Loredan
(1482 – 1570)
26 novembre 1567 3 maggio 1570 2º doge appartenente alla famiglia Loredan
85 Alvise I Mocenigo
(1507 – 1577)
15 maggio 1570 4 giugno 1577 4º doge appartenente alla famiglia Mocenigo

Nel 1574 un terribile incendio devastò il Palazzo Ducale.

Nel 1575 una pestilenza uccise cinquantamila persone.

86 Sebastiano Venier
(1496 ca. – 1578)
11 giugno 1577 3 marzo 1578 3º doge appartenente alla famiglia Venier

Il 20 dicembre 1577 un devastante incendio rovinò la Sala dello Scrutinio e quella del Maggior Consiglio distruggendo molte opere d'arte.

87 Nicolò Da Ponte
(1491 – 1585)
11 marzo 1578 30 luglio 1585
88 Pasquale Cicogna
(1509 – 1595)
18 agosto 1585 2 aprile 1595 Promosse importanti opere pubbliche, tra cui la fortezza militare di Palmanova, il rifacimento della basilica di San Pietro di Castello e la costruzione in pietra del Ponte di Rialto.
89 Marino Grimani
(1532 – 1605)
26 aprile 1595 25 dicembre 1605 2º doge appartenente alla famiglia Grimani

XVII secolo[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Stemma Dogado Note
Inizio Fine
90 Leonardo Donà
(1536 – 1612)
10 gennaio 1606 16 luglio 1612 2º doge appartenente alla famiglia Donà

Alla richiesta del papa Paolo V di abrogare le leggi antiecclesiastiche emanate ai tempi del Grimani e di estradare due preti incarcerati in territorio veneto, il Senato, ispirato da Paolo Sarpi diffuse il Protesto con il quale il monito del papa veniva considerato nullo.

91 Marcantonio Memmo
(1536 – 1615)
24 luglio 1612 31 ottobre 1615
92 Giovanni Bembo
(1543 – 1618)
2 dicembre 1615 16 marzo 1618
93 Nicolò Donà
(1540 – 1618)
4 aprile 1618 9 maggio 1618 3º doge appartenente alla famiglia Donà
94 Antonio Priuli
(1548 – 1623)
17 maggio 1618 12 agosto 1623 3º doge appartenente alla famiglia Priuli
95 Francesco Contarini
(1556 – 1624)
8 settembre 1623 6 dicembre 1624 4º doge appartenente alla famiglia Contarini
96 Giovanni I Corner
(1551 – 1629)
4 gennaio 1625 23 dicembre 1629 2º doge appartenente alla famiglia Corner
97 Nicolò Contarini
(1553 – 1631)
18 gennaio 1630 2 aprile 1631 5º doge appartenente alla famiglia Contarini

Il doge fece erigere la basilica della Salute per ringraziare la Vergine della guarigione della città dalla peste e promise di andare ogni anni in processione a questo tempio.

98 Francesco Erizzo
(1566 – 1646)
10 aprile 1631 3 gennaio 1646
99 Francesco Molin
(1575 – 1655)
20 gennaio 1646 27 febbraio 1655 Poiché le casse dello stato si svuotavano a causa della guerra, la Repubblica decise di riaprire le porte del patriziato: fu possibile quindi richiedere il titolo nobiliare presentando una supplica al Senato e al Maggior Consiglio previo pagamento di centomila ducati.
100 Carlo Contarini
(1580 – 1656)
27 marzo 1655 1º maggio 1656 6º doge appartenente alla famiglia Contarini
101 Francesco Corner
(1585 – 1656)
17 maggio 1656 5 giugno 1656 3º doge appartenente alla famiglia Corner
102 Bertuccio Valier
(1596 – 1658)

15 giugno 1656 29 marzo 1658 1º doge appartenente alla famiglia Valier
103 Giovanni Pesaro
(1589 – 1659)
8 aprile 1658 30 settembre 1659
104 Domenico II Contarini
(1585 – 1675)
16 ottobre 1659 26 gennaio 1675 7º doge appartenente alla famiglia Contarini
105 Nicolò Sagredo
(1606 – 1676)
6 febbraio 1675 14 agosto 1676 1º doge appartenente alla famiglia Sagredo
106 Alvise Contarini
(1601 – 1684)
26 agosto 1676 15 gennaio 1684 8º doge appartenente alla famiglia Contarini
107 Marcantonio Giustinian
(1619 – 1688)
26 gennaio 1684 23 marzo 1688
108 Francesco Morosini
il Peloponnesiaco
(1619 – 1694)
3 aprile 1688 6 gennaio 1694 4º doge appartenente alla famiglia Morosini

Conquistò la Morea e l'impresa gli valse l'appellativo di Peloponnesiaco.

Fece bombardare Il Partenone di Atene dove i turchi avevano collocato una polveriera; l'esplosione provocò gravi danni all'antico tempio.

109 Silvestro Valier
(1630 – 1700)
25 febbraio 1694 7 luglio 1700 Figlio di Bertuccio Valier;
2º doge appartenente alla famiglia Valier

XVIII secolo[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Stemma Dogado Note
Inizio Fine
110 Alvise II Mocenigo
(1628 – 1709)
17 luglio 1700 6 maggio 1709 5º doge appartenente alla famiglia Mocenigo
111 Giovanni II Corner
(1647 – 1722)
22 maggio 1709 12 agosto 1722 4º doge appartenente alla famiglia Corner
112 Alvise III Sebastiano Mocenigo
(1662 – 1732)
24 agosto 1722 21 maggio 1732 6º doge appartenente alla famiglia Mocenigo
113 Carlo Ruzzini
(1653 – 1735)
2 giugno 1732 5 gennaio 1735
114 Alvise Pisani
(1664 – 1741)
17 gennaio 1735 17 giugno 1741
115 Pietro Grimani
(1677 – 1752)
30 giugno 1741 7 marzo 1752 3º doge appartenente alla famiglia Grimani
116 Francesco Loredan
(1685 – 1762)
18 marzo 1752 19 maggio 1762 3º doge appartenente alla famiglia Loredan
117 Marco Foscarini
(1696 – 1763)
31 maggio 1762 31 marzo 1763
118 Alvise IV Giovanni Mocenigo
(1701 – 1778)
19 aprile 1763 31 dicembre 1778 7º doge appartenente alla famiglia Mocenigo
119 Paolo Renier
(1710 – 1789)
14 gennaio 1779 13 febbraio 1789 Durante il suo dogado, per difendere gli argini della laguna dall'erosione del mare furono costruite le dighe in pietra d'Istria chiamate murazzi.
120 Lodovico Manin
(1725 – 1802)
9 maggio 1789 12 maggio 1797
(costretto ad abdicare)
Il 12 maggio 1797 il Maggior Consiglio si radunò per l'ultima volta e il doge, di fronte a soli seicento membri, abdicò rinunciando a diventare il capo della municipalità provvisoria.

Con lui finì la millenaria storia di una Venezia indipendente.

L'ultimo doge regnante, Lodovico Manin, fu costretto ad abdicare da Napoleone Bonaparte. Infatti, tra voci di congiure e l'ultimatum da parte dei francesi, il Maggior Consiglio di Venezia si riunì per l'ultima volta e, a favore di una Municipalità Provvisoria, la Repubblica fu dichiarata decaduta (Fine di Venezia).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giorgio Ravegnani, PAOLUCCIO, Anafesto, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 81, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2015. URL consultato il 27 aprile 2015.
  2. ^ Lattanzio Bianco, "Discorso del dottor Lattanzio Bianco Napol. academico destillatore detto l'Acuto. Intorno al Teatro della nobiltà d'Italia, del dott. Flaminio De Rossi, oue particolarmente dell'origini, e nobiltà di Napoli, di Roma, e di Vinezia si ragiona", anno 1607, p. 128., 1607, p. 128.
    «Già prima del XX secolo era in dubbio la storicità di Paulicio, tanto che Marino Zorzi compariva in varie genealogie come il 49º doge di Venezia, anziché il 50°. «Così la fam. Zazzera di Venezia detta de Zorzi primeriamente, de cui nel 1311. della grazia comune e della sua unione al 901. Marino Zorzi di questa casa fù Doge eletto, & il 49. dell'ordine.»»
  3. ^ Francesco Zazzera d'Aragona, Della nobilta dell'Italia parte prima. Del signor D. Francesco Zazzera napoletano., 1615, pp. 15.
    «In passato Marino Zorzi era considerato il 49º Doge e non il 50°, perché Paulicio non era considerato doge.

    "... cadde l'elezzione sovra Marino Zorzi Famiglia in quella città antichissima, e nobilissima come si dirà l'anno 1311 e ne l'ordine di quei Dogi il 49. da cui la Famiglia Zazzera originosii, de la quale siamo per ragionare. [...]

    ... la Famiglia della Zazzera esser germoglio della Casa de Zorzi, oggi detta de Georgi, nobilissima famiglia Veneziana..."»
  4. ^ "Venetia, citta nobilissima" - edito a Venezia 1663 - di Francesco Sansovino · anno 1663, Venezia, 1663, pp. 488.
    «Possiamo leggere che Pietro Grandenigo fu il doge 48 e non il 49, che fu Marino Zorzi. "Diede anco la Republica preminenza al figliuolo del Principe: Percioche ordinò, che vestisse con habito Senatorio, & con le calse rosse a familitudine di Cavaliero, & entrasse in Pregadi,& che potesse esser Generale in armata,&Oratore ai Principi esterni. Et perche vivendo Pietro Grandenigo Doge 48. mor Bertucci suo figliuolo, il Senato volle, che le sue funerali si facessero, ne più, ne meno, come quelle de i Procuratori. Et fu permesso, che perdesse a tutti gli altri personaggi del Procuratore in fuori."»
  5. ^ Lattanzio Bianco, Discorso del dottor Lattanzio Bianco Napol. academico destillatore detto l'Acuto. Intorno al Teatro della nobiltà d'Italia, del dott. Flaminio De Rossi, oue particolarmente dell'origini, e nobiltà di Napoli, di Roma, e di Vinezia si ragiona, 1607, p. 128. «Così la fam. Zazzera di Venezia detta de Zorzi primeriamente, de cui nel 1311. della grazia comune e della sua unione al 901. Marino Zorzi di questa casa fù Doge eletto, & il 49. dell'ordine.».
  6. ^ Francesco Zazzera, Della nobilta dell'Italia parte prima. Del signor D. Francesco Zazzera napoletano., 1615, pp. 15.
    «... la Famiglia della Zazzera esser germoglio della Casa de Zorzi, oggi detta de Georgi, nobilissima famiglia Veneziana...»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Apostolo Zeno, Compendio della storia Veneta, Venezia, 1847.
  • Giulio Lorenzetti, Ritratti di dogi in Palazzo Ducale, in "Rivista di Venezia" 12, 1933, p, 387-398.
  • Andrea Da Mosto, I dogi di Venezia nella vita pubblica e privata, Milano, Aldo Martello Editore, 1960.
  • Giulio Lorenzetti, Venezia e il suo estuario, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1963, p. 38-41.
  • Antonio Carile - Giorgio Fedalto, Le origini di Venezia, Bologna, Patron Editore, 1978.
  • Guido Perocco - Antonio Salvadori, Civiltà di Venezia, Venezia, La Stamperia di Venezia, 1979, vol. III, p. 1403.
  • Claudio Rendina, I dogi, storia e segreti, Roma, Newton & Compton Editori, 1984, ISBN 88-8389-656-0.
  • Frederic C. Lane, Storia di Venezia, Torino, Einaudi Tascabili, 1991, ISBN 88-06-12788-8.
  • Paolo Giordani, Venezia. Trenta itinerari alla scoperta della città, Venezia, Cicero, 2001, p. 634-635.
  • Giuseppe Gullino, Storia della Repubblica Veneta, Brescia, La Scuola, 2010.
  • Paolo Mastrandrea - Sebastiano Pedrocco, I dogi nei ritratti parlanti di Palazzo Ducale a Venezia, Verona, Cierre Edizioni, 2017, ISBN 978-88-8314-902-3

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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