Domizio Marso

Domizio Marso (in latino Domitius Marsus; intorno al 46 a.C. – dopo il 19 a.C.) è stato un poeta romano in lingua latina del I secolo a.C..

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Contemporaneo di Ovidio, di lui non si conoscono precisi dati biografici. Nacque con tutta probabilità nella regione dei Marsi intorno al 46 a.C.[1], mentre appare certa la sua appartenenza al circolo di Mecenate, tramandata da Marziale nei suoi epigrammi[2]. All'ambiente augusteo rimanda un suo epigramma[3] in lode di Azia, madre di Augusto, celebrata come "donna felice, sia che avesse partorito un uomo che un dio".

Sembrerebbe, comunque, che fosse vissuto quantomeno fino al 19 a.C., data di un suo epitafio per Tibullo, ma sarebbe morto almeno prima dell'anno 8 d.C., in cui Ovidio non lo ricorda in una lista di poeti famosi[4].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Della sua opera sono giunti 9 brevissimi frammenti, tra i quali spicca un epigramma dedicato alla morte di Virgilio e di Tibullo, riportato in alcuni manoscritti del Corpus Tibullianum prima dell'inizio dell'opera, insieme ad una Vita Tibulli anonima. Questo epigramma è l'unica fonte per determinare la data di morte di Tibullo:

Te quoque Vergilio comitem non aequa, Tibulle,
Mors iuvenem campos misit ad Elysios
ne foret aut elegis molles qui fleret amores
aut caneret forti regia bella pede.

Anche te, compagno di Virgilio, o Tibullo,
una Morte ingiusta mandò ai Campi Elisi,
ché non ci fosse più chi cantasse in elegie dolci amori,
né le guerre dei re in esametri.

Inoltre è tramandato anche un epigramma scritto contro i due fratelli Bavii[5], incluso in una raccolta intitolata Cicuta[6].

Marziale, descrivendo l'attività letteraria di Domizio Marso come suo predecessore nel campo epigrammatico, ricorda anche poesie amorose ed un poema epico intitolato Amazonis[7], mentre Quintiliano annovera un'opera colta in prosa, intitolata De urbanitate. Essa era incentrata sulla dottrina dell'arguzia, necessaria, secondo l'autore, per aumentare l'efficacia del discorso[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Camillo Minieri-Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel regno di Napoli, 1844, p. 116.
  2. ^ II 71.
  3. ^ Fr. 8 M., da Epigrammata Bobiensia, XXXIX.
  4. ^ Epistulae ex Ponto, IV 16.
  5. ^ Filargirio, Explanatio in Bucolica Vergilii, III, 90.
  6. ^ Cfr. R. Unger, De Domitii Marsi Cicuta, Novi Brandeburgi, Friedland, 1861, passim; E. Stampini, Nel Mondo latino. Studi di letteratura e filologia, Torino 1921, pp. 311-321.
  7. ^ IV 29.
  8. ^ E. S. Ramage, The De Urbanitate of Domitius Marsus, in "CP", 54 (1959), pp. 250–255.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Domiti Marsi testimonia et fragmenta, ed. D. Fogazza, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1981.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN69276384 · ISNI (EN0000 0000 7977 9387 · SBN SBLV181250 · BAV 495/16578 · CERL cnp00130774 · LCCN (ENn81127417 · GND (DE100461654 · BNF (FRcb12960259f (data) · J9U (ENHE987007339557005171