Dulcigno

Dulcigno
comune
(CNR) Ulcinj/Улцињ
(SQ) Ulqini
Dulcigno – Stemma
Dulcigno – Bandiera
Dulcigno – Veduta
Dulcigno – Veduta
Veduta di Dulcigno.
Localizzazione
StatoBandiera del Montenegro Montenegro
Amministrazione
SindacoLoro Nrekiq (DPS)
Territorio
Coordinate41°55′N 19°12′E / 41.916667°N 19.2°E41.916667; 19.2 (Dulcigno)
Altitudinem s.l.m.
Superficie255 km²
Abitanti19 921[1] (2011)
Densità78,12 ab./km²
Altre informazioni
Linguemontenegrino, albanese
Cod. postale85360
Prefisso+382 30
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2ME-20
TargaUL
Nome abitanti(CNR) Ulcinjani/Улцињани
(SQ) Ulqinakë
(IT) dulcignesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Montenegro
Dulcigno
Dulcigno
Dulcigno – Mappa
Dulcigno – Mappa
Sito istituzionale

Dulcigno[2][3][4][5] (in montenegrino Ulcinj / Улцињ, /'ultsiɲ/; in albanese Ulqini) è una città del Montenegro di 19.921 abitanti (2011), in maggioranza albanesi. È capoluogo del comune omonimo, situato nell'estremità meridionale della Dalmazia, sulla costa adriatica.

Di antichissime origini, la città è stata fondata intorno al V secolo a.C. dagli Illiri e fu successivamente romana e poi bizantina. Fu sede vescovile dal IX al XVI secolo. Nel Medioevo fu conquistata dagli Slavi meridionali, dalla Repubblica di Venezia e infine, nel 1578, dagli Ottomani. Dulcigno è oggi una popolare meta turistica per le sue spiagge come Velika Plaža e Ada Bojana e per il suo centro storico medioevale. È il principale centro della minoranza albanese in Montenegro.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Dulcigno è la città più a sud di tutto il Montenegro e si trova a 80 km a sud dalla capitale Podgorica e a una decina di km dalla frontiera con l'Albania, segnato dal corso e dalla foce del fiume Boiana. Il centro storico della cittadina, Kalaja, sorge su un promontorio affacciato sul mare Adriatico.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Fondatata dagli illiri, anticamente era conosciuta dai suoi colonizzatori con i toponimi di Ουλκίνιον (Oulkinion) in greco antico e di Olcinium in latino.

Nel Medioevo era impiegato il toponimo volgare Ulcinium, mentre dai veneziani era conosciuta come Dulcigno.

In seguito poi in turco Ülgün e dagli slavi Ulcinj, mentre è stata chiamata sempre dai suoi abitanti in albanese Ulqin.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'origine della città sarebbe da ricercarsi nell'insediamento di Colchinium, situato ad ovest rispetto all'odierna Dulcigno, e fondato da colonizzatori provenienti dalla Colchide[6]. Fu assediata dagli Illiri che la ribattezzarono Ulkinon da ulk (lupo). Dopo la sconfitta del re Genzio in occasione della terza guerra illirica, i Romani penetrarono nella regione e, nel 163 a.C., conquistarono Dulcigno che ribattezzarono Olcinum. Sotto la dominazione romana ricevette dapprima lo status di oppidium civium Romanorum e successivamente quello di municipium. Nell'VIII secolo divenne sede episcopale, mentre nel 1010 lo zar Samuele di Bulgaria tentò inutilmente di conquistare la città. Dulcigno venne conquistata dal principe Stefano Nemanja e rimase sotto il controllo serbo sino al 1360 quando divenne possesso della famiglia Balšić. Fu conquistata dai Veneziani nel 1420 ed incorporata nell'Albania Veneta.

Nel XVI secolo vi nacque lo scultore Jacopo Bianchi, o Giacomo Bianchi, che fu attivo in Romagna, in particolare a Forlì.

Nel 1571 fu conquistata dagli Ottomani sotto il cui dominio divenne uno dei principali centri della pirateria e del commercio di schiavi nel Mediterraneo[7]. Nel 1666 vi venne esiliato, l'agitatore politico-religioso Sabbatai Zevi, il quale morirà a Dulcigno, solo e dimenticato, dieci anni dopo. Nel 1722 fu occupata brevemente dai Veneziani. Il 19 gennaio 1878, durante la guerra russo-turca, venne occupata dai Montenegrini. Il trattato di Berlino tuttavia assegnò Dulcigno nuovamente ai Turchi. A causa dell'insurrezione scatenata delle comunità albanesi di Gusinje e Plav, che invece si erano ritrovate sotto la nuova sovranità montenegrina, venne deciso di lasciare quest'ultimi due centri all'Impero ottomano e di cedere come compensazione proprio Dulcigno. I Turchi accettarono la proposta, tuttavia al 1880 Dulcigno non era stata ancora sgomberata. Pertanto, il 26 agosto dello stesso anno, venne inviata nelle acque antistanti la cittadina una squadriglia navale internazionale capitanata da Lord Alcester che persuase gli Ottomani a rispettare gli accordi e ad abbandonare Dulcigno che venne così annessa al Principato del Montenegro il 30 novembre[8].

Durante la prima guerra mondiale venne occupata dagli Austroungarici nel gennaio 1916, al termine della campagna del Montenegro. Il 4 novembre 1918 fu conquistata dalla Regia Marina[9], successivamente integrata all'interno del neonato Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, nel 1929, fu inclusa nella banovina della Zeta.

Nel 1941, dopo l'invasione della Jugoslavia da parte delle forze dell'Asse, Dulcigno venne annessa all'Albania fascista.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

  • Fortezza di Dulcigno

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Dulcigno costituisce il maggior centro albanofono del Montenegro. La città ha una popolazione di 10.828 abitanti, di cui la maggioranza di etnia e lingua albanese e di religione musulmana (sunniti e bektashi) o cristiano-cattolica (la città albanese più vicina, Scutari, è il principale centro cattolico dell'intera Albania).

Popolazione per etnia (censimento 2011):

Dulcigno comune
 
Albanesi
  
60%
Montenegrini
  
12,44%
Bosgnacchi
  
6,12%
Serbi
  
5,75%
Rom/Egiziani
  
1,17%
altri
  
3,86%
Dulcigno città
 
Albanesi
  
60,89%
Montenegrini
  
17,07%
Serbi
  
8,54%
Bosgnacchi
  
7,30%
Rom/Egiziani
  
2,12%
altri
  
4,08%

Popolazione per lingua madre (censimento 2011):

Dulcigno comune
 
Albanese
  
72,04%
Serbo
  
11,97%
Montenegrino
  
10,73%
Bosniaco
  
1,04%
altre
  
4,22%
Dulcigno città
 
Albanese
  
62,29%
Serbo
  
18,18%
Montenegrino
  
13,73%
Bosniaco
  
1,19%
altre
  
4,61%

Popolazione per religione (censimento 2011):

Dulcigno comune
 
Musulmani
  
71,82%
Ortodossi
  
14,88%
Cattolici
  
11,02%
altri
  
2,28%
Dulcigno città
 
Musulmani
  
68,15%
Ortodossi
  
22,65%
Cattolici
  
6,45%
altri
  
2,75%

Sport[modifica | modifica wikitesto]

La principale società calcistica di Dulcigno è il Fudbalski klub Otrant-Olympic, mentre la maggiore società cestistica cittadina è il Košarkaški klub Ulcinj.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Località[modifica | modifica wikitesto]

Gran parte della popolazione è concentrata nel capoluogo, che con 10.828 abitanti rappresenta il 53% degli abitanti del comune, mentre nessun'altra località supera il migliaio di abitanti.

Il comune di Dulcigno comprende le seguenti 39 località: Ambula (Ambula), Bijela Gora, Bojke, Brajše, Bratica (Bratizza), Briska Gora (Monte Bria), Vladimir, Gornja Klezna, Gornji Štoj (Canneto Alto), Darza, Donja Klezna, Donji Štoj (Canneto Basso), Draginje (Draghigne), Zoganj (Sgagno), Kaliman, Kodre (Codra), Kolonza (La Colonza), Kosići, Kravari (Cravari), Kruta (Crutta), Krute, Kruče (Santa Croce di Dulcigno), Leskovac, Lisna Bore, Međreč, Mide, Možura (Mongioro), Pistula (Pistula), Rastiš, Reč (Rezzi), Salč (Salci), Sveti Đorđe (San Giorgio), Sukobin (San Calvino), Sutjel (Sant'Eligio), Ćurke, Dulcigno, Fraskanjel (Frascanello), Šas (Suacia) e Štodra .

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Dulcigno è gemellata con:

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 10.707 la sola città.
  2. ^ Atlante Zanichelli 2009, Zanichelli, Torino e Bologna, 2009, p. 31.
  3. ^ Grande atlante d'Europa e d'Italia, Istituto geografico de Agostini, Novara 1994, p. 187.
  4. ^ Atlas. L'atlante geografico de Agostini, Istituto geografico de Agostini, Novara 1993, p. 113.
  5. ^ Atlante generale metodico De Agostini, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1988, p. 75, ISBN non esistente.
  6. ^ Dulcigno
  7. ^ Dulcigno, il covo e la luna
  8. ^ DULCIGNO di Umberto NANI - * - Enciclopedia Italiana (1932)
  9. ^ La Stampa - La Marina Italiana ha occupato i porti di Antivari e Dulcigno.
  10. ^ Consiglio Comunale del 10.02.2022, su comune.silvi.te.it. URL consultato il 19 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2022).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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