Edizioni BD

Edizioni BD
Logo
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà a responsabilità limitata
Fondazione2005 a Milano
Fondata da
  • Tito Faraci
  • Marco Schiavone
Sede principaleMilano
Persone chiave
  • Marco Schiavone (CEO)
  • Georgia Cocchi Pontalti (responsabile marketing e distribuzione)
  • Jacopo Costa Buranelli (direttore letterario J-Pop)
  • Giovanni Marinovich (direttore artistico)
SettoreEditoria
Sito webwww.edizionibd.it/

Edizioni BD è una casa editrice italiana fondata a Milano nel 2005. Pubblica soprattutto fumetti, con un catalogo che spazia dalla bande dessinée franco-belga a fumetti italiani, statunitensi e orientali[1][2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fondata da Tito Faraci e Marco Schiavone nel 2005, Edizioni BD nasce con l'intenzione di diffondere sul mercato italiano la bande dessinée franco-belga, da cui la scelta del nome. In seguito il suo catalogo si è ampliato a contenere opere anglofone e italiane[1]. Dal 2006, tramite la sua etichetta J-Pop, ha avviato una pubblicazione dedicata a un catalogo di opere giapponesi e orientali[3].

Nel 2018 pubblica in collaborazione con IDW Publishing la miniserie Il corvo: Memento mori, uno spin-off de Il corvo di James O'Barr realizzato da autori italiani, tra cui Roberto Recchioni, Werther Dell'Edera, Giovanna Niro, Davide Furnò, Alberto Ponticelli e Matteo Scalera[4][5].

Nel 2018 Edizioni BD si è fusa con la casa editrice Dentiblù, fondata nel 2000 da Stefano Bonfanti e Barbara Barbieri, creatori del personaggio Zannablù[6].

Collane[modifica | modifica wikitesto]

In corso[modifica | modifica wikitesto]

  • BD Next; dedicata ai giovani esordienti del fumetto italiano[7].
  • BD Icon (ex BD Rock): collana editoriale basata sulla tematica musicale[8].

Terminate[modifica | modifica wikitesto]

  • Francophone per i fumetti franco-belgi;
  • Supersonic per i comics statunitensi;
  • Alta fedeltà per le opere legate sia alla narrativa che ai fumetti;
  • Kidz per i bambini;
  • Revolver per i romanzi noir (editor: Matteo Strukul)[1].

Etichette[modifica | modifica wikitesto]

J-Pop[modifica | modifica wikitesto]

J-Pop è un'etichetta editoriale di Edizioni BD nata nel 2006, le cui pubblicazioni si concentrano sui fumetti giapponesi e orientali[9].

La produzione è varia:[10]dallo shōnen al seinen, ma anche titoli yaoi e yuri. J-Pop ha inoltre sviluppato una collana dedicata alle light novel.

Da luglio 2018, ha avviato una collaborazione con Hazard Edizioni, con l'obiettivo di pubblicare in italiano alcune opere già edite e altre ancora inedite di Osamu Tezuka.

Nel 2019 J-Pop è stato premiato da AnimeClick.it come miglior editore manga dell'anno[11].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Roberto Giammatteo, Il futuro delle Edizioni BD!, su ubcfumetti.com, uBC Fumetti, 19 marzo 2006. URL consultato il 4 febbraio 2020.
  2. ^ Edizioni BD si rinnova: nuovo logo e nuova veste, su lospaziobianco.it, Fumettologica, 19 luglio 2013. URL consultato il 4 febbraio 2020.
  3. ^ Chi siamo, su j-pop.it. URL consultato il 4 febbraio 2020.
  4. ^ Andrea Fiamma, Il corvo: Memento Mori, su fumettologica.it, Fumettologica, 22 marzo 2018. URL consultato il 19 dicembre 2019.
  5. ^ Rolling Stones "Il Corvo: Memento Mori", su rollingstone.it, 20 dicembre 2017. URL consultato il 19 dicembre 2019.
  6. ^ Inizia la collaborazione tra Edizioni BD e Dentiblù! [collegamento interrotto], su edizionibd.it, 24 aprile 2018. URL consultato il 19 dicembre 2019.
  7. ^ Lospaziobianco - intervista a Maurizio Lacavalla (autore BD Next), su lospaziobianco.it.
  8. ^ BD Icone - Edizioni BD, su edizionibd.it. URL consultato il 19 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2020).
  9. ^ La visione di Edizioni BD e J-POP Manga, su fumettologica.it, Fumettologica, 17 luglio 2018. URL consultato il 4 febbraio 2020.
  10. ^ Fumetti da altre piattaforme (Xbox, Nintendo, PC), in Play Generation, n. 81, Edizioni Master, luglio 2012, p. 36, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
  11. ^ Lucca 2019: i premiati agli AnimeClick.it Awards, su animeclick.it, AnimeClick.it, 2 novembre 2019. URL consultato il 4 febbraio 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]