Elezioni primarie del Partito Democratico del 2007 (Italia)

Voce principale: Partito Democratico (Italia).
Elezioni primarie del Partito Democratico del 2007
Stato Bandiera dell'Italia Italia
Tipo Elezioni primarie del Partito Democratico
Data
14 ottobre 2007
Walter Veltroni camera.jpg
Rosy Bindi 2008.jpg
Enrico Letta 2.jpg
Candidati
Voti
2.694.721
75,82%
459.398
12,93%
391.775
11,02%
Delegati
2 322 / 2 853
312 / 2 853
220 / 2 853
Segretario nazionale del Partito Democratico
Walter Veltroni
- 2009

Le elezioni primarie del Partito Democratico si sono svolte come atto costituente dell'omonimo partito italiano per individuare il Segretario Nazionale e dar vita all'Assemblea Costituente.

La consultazione si svolse il 14 ottobre 2007 e, secondo quanto comunicato dai suoi organizzatori, contò sulla partecipazione di 3 554 169 elettori (con voto aperto a tutti i cittadini sopra i 16 anni oltre che agli extracomunitari con permesso di soggiorno).

L'avvio delle Primarie viene ufficialmente dato il 31 luglio 2007 da parte del Coordinamento Nazionale accettando le candidature alla Segreteria Nazionale del PD di: Mario Adinolfi, Rosy Bindi, Pier Giorgio Gawronski, Jacopo G. Schettini, Enrico Letta, Walter Veltroni.

Con un totale di 2 694 721 voti (75,82%) Walter Veltroni fu eletto, con il turno unico del 14 ottobre, Segretario nazionale del PD.

Cronologia delle candidature[modifica | modifica wikitesto]

Walter Veltroni[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Walter Veltroni.

A seguito di una serie di confronti tra le anime del nascente PD, viene individuato in Walter Veltroni, sindaco in carica di Roma e dirigente di primo piano dei DS, il candidato designato alla guida del nuovo partito, sostenuto dalla larga parte della Quercia e da ampi settori della Margherita, affiancato, in ticket, da Dario Franceschini, presidente dei deputati dell'Ulivo. Inoltre Veltroni gode di ottimi consensi sia dall'elettorato di centro-sinistra che dal centro-destra.

Veltroni presenta la sua candidatura il 27 giugno in un discorso al Lingotto di Torino, sottolineando i quattro temi chiave del nuovo partito: ambiente, patto generazionale, formazione, sicurezza.

Rosy Bindi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Rosy Bindi.

Dopo l'annuncio della candidatura di Veltroni, per la corsa alle primarie si apre il confronto tra i due partiti maggiori e tra altri esponenti che aderiscono al PD. La prima a scendere in campo è il ministro della Famiglia, Rosy Bindi,[1] che si presenta con un manifesto dal titolo Partito democratico, davvero che sottolinea i temi della pluralità, di un bipolarismo maturo, la legalità, la laicità, le donne. È sostenuta anche da Arturo Parisi e da una parte degli ulivisti prodiani.

Enrico Letta[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Enrico Letta.

In seguito si profila una candidatura parallela al ticket Veltroni-Franceschini, costituita dal ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, e dal sottosegretario Enrico Letta. Tuttavia il primo, poco più tardi, annuncia di non voler scendere in campo personalmente, anche a causa di pressioni da parte della segreteria dei DS,[2][3] ma di sostenere la candidatura di Veltroni pur presentando un proprio manifesto di "idee per il partito nuovo"; Letta,[2] invece, annuncia la sua candidatura via web con un video messo in rete su YouTube nel quale lancia la sfida dei quarantenni.

Gli "outsider"[modifica | modifica wikitesto]

Notte del 14 ottobre 2007. I candidati Jacopo Schettini Gherardini, Enrico Letta, Rosy Bindi, Walter Veltroni e Mario Adinolfi assieme a Romano Prodi

Dunque è la volta dei cosiddetti outsider che si candidano a rappresentare varie istanze della società: il blogger Mario Adinolfi (animatore di Generazione U e di Democrazia Diretta, che si pone l'obiettivo di dar voce agli under 40); l'economista Pier Giorgio Gawronski; l'economista Jacopo Schettini Gherardini (direttore dell'agenzia europea Standard Ethics) che in ordine di tempo è il primo ad annunciare la propria partecipazione alle Primarie dopo Veltroni, il 3 luglio 2007. Le candidature dei tre outsider (Adinolfi; Gawronski; Schettini-Gherardini) e dei tre politici (Bindi; Letta; Veltroni) verranno ufficializzate dall'Ulivo a fine luglio avviando la sfida tra i sei candidati alla corsa per la guida del PD che terminerà il successivo 14 ottobre.

Nel luglio 2007 annunciarono la propria candidatura anche Furio Colombo, Marco Pannella ed Antonio di Pietro, le cui candidature, per ragioni diverse, non furono accettate dall'Ulivo. Tra le dichiarazioni di candidatura si segnalano anche quelle di Enrico Andreoni e di Lucio Cangini, che non raggiunsero le 2000 sottoscrizioni necessarie. Amerigo Rutigliano, segretario nazionale di Unità Democratica Sinistra Europea, raggiunse invece le 2000 sottoscrizioni necessarie, ma la sua candidatura fu rifiutata perché consegnata in ritardo, nonostante accordi intercorsi con l'ufficio tecnico elettorale del PD. Amerigo Rutigliano presentò poi, insieme con Marco Pannella, un ricorso che fu bocciato.

Gli esclusi[modifica | modifica wikitesto]

Furio Colombo[modifica | modifica wikitesto]

Aveva manifestato intenzione di candidarsi l'ex direttore de l'Unità, Furio Colombo, senatore in carica dei DS, puntando su una critica marcata nei confronti del berlusconismo. La candidatura di Colombo, tuttavia, è stata dapprima ammessa con riserva, in quanto il senatore aveva presentato i moduli delle firme che aveva ricevuto via fax, e quindi non in originale. Criticando il comitato tecnico delle primarie per aver mostrato un burocratismo non in linea con i tempi, Colombo annuncia, tramite un intervento sull'Unità, di rinunciare alla candidatura.

Marco Pannella[modifica | modifica wikitesto]

Un "caso" è costituito dalla presentazione delle candidature di Marco Pannella, leader dei Radicali Italiani, e Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori. Pannella annuncia pubblicamente la propria candidatura alcuni giorni prima della scadenza suscitando non poche polemiche all'interno dello scenario politico, trattandosi di una decisione rivolta a rompere gli schemi e trattandosi del noto esponente di un partito che, fino a quel momento, non aveva manifestato l'intenzione di aderire al Partito Democratico. Il leader radicale, tuttavia, sostiene di essersi speso da sempre per la nascita di un soggetto democratico unitario per rafforzare il bipolarismo. A sostegno di Pannella scende in campo anche il ministro Emma Bonino, che "affianca" il suo nome a quello del collega di partito e di battaglie.

Antonio Di Pietro[modifica | modifica wikitesto]

La candidatura di Di Pietro avviene, invece, di sorpresa e all'ultimo momento, senza che il ministro e leader dell'IdV avesse anche ipotizzato nei giorni precedenti la sua intenzione di partecipare alle primarie del PD. A pochi minuti dalla scadenza del termine fissato per la presentazione (30 luglio, ore 21.00), infatti, il portavoce del suo partito presenta le sottoscrizioni a favore della candidatura di Di Pietro.

Le candidature di Pannella e Di Pietro vengono respinte dall'Ufficio tecnico-amministrativo del "Comitato 14 ottobre" ai sensi dell'art. 1 comma 2 e art. 7 comma 4 del regolamento, individuando i due esponenti politici come leader riconosciuti di forze politiche nazionali delle quali non hanno dichiarato lo scioglimento in modo esplicito ed impegnativo. L'indicazione, infatti, è quella che - per partecipare alle primarie - bisogna manifestare l'intenzione seria e duratura di aderire al PD e di sciogliere (così come hanno deciso di fare DS e DL) i partiti all'atto di nascita del PD. Alla luce del rifiuto, Di Pietro afferma di non essere più interessato («Chi non ci vuole, non ci merita»); Pannella, invece, fa ricorso richiedendo di essere udito personalmente, ma anche il suo ricorso, nonostante non sia ufficialmente leader di nessun partito, viene respinto. Ricorre dunque al Tribunale Civile.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Composizione dell'Assemblea nazionale
     Delegati di Walter Veltroni: 2322
     Delegati di Enrico Letta: 220
     Delegati di Rosy Bindi: 312
Candidati Totale Liste
Voti % Seggi Nome Voti % Seggi
Walter Veltroni 2.694.721 75,82 2.322 Democratici con Veltroni 1.553.946 43,72 1.493
Con Veltroni. Ambiente, innovazione, lavoro 286.811 8,07 172
A Sinistra con Veltroni 272.111 7,66 226
Altre liste 581.853 16,37 430
Rosy Bindi 459.398 12,93 312 Con Rosy Bindi. Democratici, davvero 459.398 12,93 312
Enrico Letta 391.775 11,02 220 I democratici per Enrico Letta 391.775 11,02 220
Mario Adinolfi 5.924 0,17 0 Generazione U 5.924 0,17 0
Pier Giorgio Gawronski 2.351 0,07 0 Gawronski. Il coraggio di cambiare e Noi per il Partito Democratico di Schettini 2.351 0,08 0
Totale 3.554.169 100,0 2.853 3.554.169 100,0 2.853
Risultati
 
Veltroni
  
75,82%
Bindi
  
12,93%
Letta
  
11,02%

Ai 2853 eletti si aggiungono i 5 candidati alla segreteria che entrano a far parte dell'Assemblea Costituente Nazionale come membri di diritto.

Sondaggi[modifica | modifica wikitesto]

Ekma[modifica | modifica wikitesto]

20-23 luglio 2007[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 20 e il 23 luglio 2007 Ekma realizzò un sondaggio per L'Opinione effettuando 500 interviste telefoniche su un campione di elettori del Partito Democratico.

Secondo i risultati il 52% avrebbe votato Veltroni, l'11% Pannella, il 10% Letta, l'8% Colombo, il 7% la Bindi, il 5% Adinolfi, l'1,5% Schettini mentre il 4,5% «nessuno di questi, non sa».[4]

30-31 agosto 2007[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 30 e il 31 agosto 2007 Ekma realizzò un sondaggio per Clandestinoweb.com effettuando 800 interviste telefoniche su un campione stratificato per sesso ed età.

Secondo i risultati il 68% avrebbe votato Veltroni, il 15% la Bindi, il 9% Letta, il 3% Adinolfi, l'1% altri candidati mentre il 4% «nessuno di questi, non so».[5]

7 settembre 2007[modifica | modifica wikitesto]

Il 7 settembre 2007 Ekma realizzò un sondaggio per L'Opinione effettuando 300 interviste telefoniche su un campione di elettori del Partito Democratico.

Secondo i risultati il 70% avrebbe votato Veltroni, il 17% la Bindi, il 7% Letta, il 3% Adinolfi, lo 0,5% Schettini, lo 0,5% Gawronsky mentre il 2% «nessuno di questi, non sa, non risponde».[6]

14 settembre 2007[modifica | modifica wikitesto]

Il 14 settembre 2007 Ekma realizzò un sondaggio per L'Opinione effettuando 300 interviste telefoniche su un campione di elettori del Partito Democratico.

Secondo i risultati il 70% avrebbe votato Veltroni, il 18% la Bindi, il 7,5% Letta, il 2,5% Adinolfi, lo 0,3% Schettini, lo 0,3% Gawronsky mentre l'1,4% «nessuno di questi, non sa, non risponde».[7]

21 settembre 2007[modifica | modifica wikitesto]

Il 21 settembre 2007 Ekma realizzò un sondaggio per L'Opinione effettuando 300 interviste telefoniche su un campione di elettori del Partito Democratico.

Secondo i risultati il 73% avrebbe votato Veltroni, il 16% la Bindi, il 6% Letta, l'1,5% Adinolfi, lo 0,2% Schettini, lo 0,1% Gawronsky mentre il 3,2% «nessuno di questi, non sa, non risponde».[8]

Ipsos SA[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 17 e il 19 settembre 2007 Ipsos SA realizzò un sondaggio per L'Espresso effettuando 2.000 interviste telefoniche (su 14.975 contatti) su un campione casuale nazionale rappresentativo della popolazione maggiorenne.

Secondo i risultati i partecipanti sicuri sarebbero stati 1.100.000 mentre gli incerti 1.000.000. Di questi tra il 75 e il 78% avrebbero votato Veltroni, tra l'11 e il 14% la Bindi, tra il 7 e il 10% Letta, tra il 2 e il 4% altri mentre gli incerti sul candidato sarebbero stati il 10%. L'oscillazione tra la percentuale minima e quella massima deriva dalle diverse ipotesi di partecipazione al voto.[9]

Elezioni primarie per i segretari regionali[modifica | modifica wikitesto]

A seguito del voto per le relative Assemblee Costituenti Regionali sono stati eletti i seguenti segretari regionali.

Regione Segretario
  Valle d'Aosta Raimondo Donzel
  Piemonte Gianfranco Morgando
  Lombardia Maurizio Martina
  Trentino-Alto Adige -
  Veneto Paolo Giaretta
  Friuli-Venezia Giulia Bruno Zvech
  Liguria Mario Tullo
  Emilia-Romagna Salvatore Caronna
  Toscana Andrea Manciulli
  Umbria Maria Pia Bruscolotti
  Lazio Nicola Zingaretti
  Marche Sara Giannini
  Abruzzo Luciano D'Alfonso
  Molise Annamaria Macchiarola
  Campania Tino Iannuzzi
  Basilicata Piero Lacorazza
  Puglia Michele Emiliano
  Calabria Marco Minniti
Bandiera della Sicilia Sicilia Francantonio Genovese
  Sardegna Antonello Cabras


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rosy Bindi si candida ilsole24ore.it (16 luglio 2007)
  2. ^ a b Letta: "Mi candido" corriere.it (24 luglio 2007)
  3. ^ Primarie Usa e primarie usa e getta: il no di Bersani, il Pd e i rischi del plebiscito Archiviato il 26 ottobre 2007 in Internet Archive., blog.panorama.it (10 luglio 2007), link visitato il 14 ottobre 2007
  4. ^ Le primarie del Partito Democratico, in Sondaggi Politico Elettorali, 23 luglio 2007. URL consultato il 29 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2007).
  5. ^ Le primarie del Partito Democratico, in Sondaggi Politico Elettorali, 5 settembre 2007. URL consultato il 29 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2007).
  6. ^ Le primarie del Partito Democratico, in Sondaggi Politico Elettorali, 11 settembre 2007. URL consultato il 29 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2007).
  7. ^ Le primarie del Partito Democratico, in Sondaggi Politico Elettorali, 19 settembre 2007. URL consultato il 29 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2007).
  8. ^ Le primarie del Partito Democratico, in Sondaggi Politico Elettorali, 26 settembre 2007. URL consultato il 29 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2007).
  9. ^ Marco Damilano, Invito al voto, in L'Espresso, 27 settembre 2007. URL consultato il 29 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2008).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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