Encyclopaedia septem tomis distincta

Encyclopaedia septem tomis distincta
Frontespizio dell'opera
AutoreJohann Heinrich Alsted
1ª ed. originale1630
Genereenciclopedia
Lingua originalelatino

La Encyclopaedia septem tomis distincta è la maggiore opera enciclopedica scritta da Johann Heinrich Alsted ed |è generalmente ritenuta anche la più importante del Rinascimento[1]

Essa rappresenta la conclusione dell'attività enciclopedica di questo autore, che era iniziata con il Cursus philosophicus del 1608 ed era poi continuata con la Cursus philosophici encyclopaedia del 1620. All'Encyclopaedia septem tomis distincta seguirà l'edizione in quattro volumi del 1646, intitolata Scientiarum omnium encyclopedia.

L'Encyclopaedia fu pubblicata a Herborn nel Nassau nel 1630 dal tipografo ed editore Cristoforo Corvino.[2]

L'opera è divisa in sette sezioni, che seguono una divisione delle materie basata su quella vigente nelle università fino al Settecento, integrata con le materie che non costituivano materia di insegnamento:[3]

  • I sezione, praecognita disciplinarum ovvero premesse a tutte le materie: la mente umana e la classificazione delle materie;
  • II sezione, philologia, circa corrispondente al "trivio": lessico, grammatica, retorica, logica, oratoria, poetica;
  • III sezione, philosophia theoretica, circa corrispondente al "quadrivio": metafisica, pneumatica, fisica, aritmetica, geometria, cosmografia, uranometria, geografia, ottica, musica;
  • IV sezione, philosophia practica: etica, economica, politica, scolastica;
  • V sezione, tres superiores facultates ovvero le tre facoltà superiori delle università premoderne: teologia, giurisprudenza, medicina;
  • VI sezione, artes mechanicae: arti meccaniche;
  • VII sezione, farragines disciplinarum: argomenti disparati fra cui mnemonica, storia, cronologia, architettonica, fino all'eutanasia, alla ginnastica, alla dipnosofistica (arte di conversare nei banchetti) e alla tabaccologia.

Fra gli autori più presenti ad Alsted nell'impostare la sua opera vengono indicati soprattutto Raimondo Lullo per quanto riguarda la rigorosa ripartizione delle materie (esposta nell'Ars Magna e nell'Arbor scientiae), e Pietro Ramo per l'apparato di definizioni premesse all'opera e seguite in tutto il corpo della stessa (secondo lo schema della Dialectique e delle Dialecticae institutiones)[4].

D'altra parte lo schema di enciclopedia elaborato da Alsted è stato a sua volta modello per successivi autori, primo fra tutti il suo allievo Comenio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "When “encyclopedia” emerged as a single word during the Renaissance, it referred to a range of disciplines an educated person should be familiar with. Soon after 1500 it began to appear in the titles of a variety of books. The most important for encyclopedism was Johann Heinrich Alsted’s Encyclopaedia (1630), a survey of knowledge organized around disciplines." Jeff Loveland, The European Encyclopedia. From 1650 to the Twenty-First Century, Cambridge, ambridge University Press, 2019, p. 17.
  2. ^ Ristampa in facsimile: Stuttgart-Bad Cannstatt, Frommann-Holzboog, 1989
  3. ^ Robert Collison, Encyclopaediasː Their History throughout the Ages, New York, Hafner, 1964, p. 86.
  4. ^ Walter Tega, Le origini della modernità: Linguaggi e saperi nel XVII secolo, Firenze, Olschki, 1998, Vol. II, p. 103.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Umberto Eco, Dall'albero al labirinto, Rizzoli, Milano, 2007, pp. 44-46.
  • Enciclopedia Treccani (voce Enciclopedia)
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