Ettore Montanaro

Ettore Montanaro (Francavilla al mare, 22 febbraio 1888Roma, 28 gennaio 1962) è stato un musicista, compositore e direttore d'orchestra italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ettore Montanaro nacque a Francavilla al Mare il 22 febbraio 1888.[1] Iscritto al Conservatorio di San Pietro a Majella a Napoli anche grazie all’interessamento di Francesco Paolo Tosti, compì gli studi come allievo di Giuseppe Martucci, Camillo De Nardis, Nicola D'Arienzo e Daniele Napolitano. Profondo conoscitore della tecnica pianistica, compose sin da giovanissimo un’operina dal titolo Jolanda che, rappresentata al teatro di Francavilla al Mare, suscitò l’interesse del Maestro Francesco Paolo Tosti con il quale, negli anni successivi, instaurò un rapporto di grande amicizia.

Tra le prime composizioni di Ettore Montanaro figura una sonata per violino e pianoforte dedicata a Claude Debussy e a lui inviata e, la “Sonata in sol maggiore” per la quale lo stesso Debussy scrisse una lusinghiera lettera di elogio. Vanno anche citate le dodici liriche per canto e pianoforte che furono dedicate al maestro Tosti. Nei primi anni venti Ettore Montanaro portò a termine il poema sinfonico Abruzzo sui temi dei canti popolari abruzzesi, eseguito con successo nel 1924 a Budapest e, più tardi, eseguito anche all’Auditorium della Rai sotto la direzione del Maestro Pietro Argento. Compose anche numerose liriche per canto e pianoforte, alcune delle quali furono eseguite al Teatro Eliseo di Roma e trasmesse dalle stazioni radiofoniche della Rai.

Dal 1932, fino alla sua morte, si dedicò alla composizione di musiche per film[2], tra i quali vanno sottolineati alcuni titoli che lo resero celebre: I due misantropi composto nel 1937 in collaborazione con l’allora giovanissimo Alessandro Cicognini, anch'Egli originario di Francavilla al Mare; La portatrice di pane con il quale fu premiato al Festival di Vichy diretto da Maurice Cloche, La notte delle beffe interpretato da Amedeo Nazzari e che segnò il debutto al cinema di Alberto Sordi. Alcuni dei film che si avvalsero della colonna sonora scritta dal maestro Montanaro furono, inoltre, Vertigine che aveva come interprete Beniamino Gigli; Silenzio, si gira! con Rossano Brazzi; Il canto della vita con Alida Valli e Mario Pisu; Bufere nel 1953, con un cast d'eccellenza composto da Jean Gabin, Silvana Pampanini e Paolo Stoppa. Tra le sue tante composizioni (dalle opere liriche alla musica da camera fino alle sonate per piccoli pianisti) sono dei veri e propri capolavori le musiche composte sui testi poetici di grandi poeti del suo tempo, quali “Il mare canta“ di Gabriele D'Annunzio. Dal 1944 collaborò, come critico musicale per il giornale Il Popolo fino al 1961, anno in cui si ammalò e nel gennaio del 1962 morì nella sua casa di Roma.

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Opere liriche[modifica | modifica wikitesto]

  • Iolanda
  • Le astuzie di Zelinda
  • Frate Mare
  • I diavoli nella foresta
  • Abruzzo

Musica da camera[modifica | modifica wikitesto]

  • Come sorga la luna
  • Il peccato di maggio
  • Il mare canta
  • La fontane
  • I mandorli
  • Le nubi
  • Passaggi
  • Tedio di pioggia
  • Le grillon
  • Invito
  • Dedica
  • Ninna bambolin

I Canti della Terra d'Abruzzo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1924 Montanaro pubblicò a Milano due raccolte dal titolo Canti della Terra d'Abruzzo. Si tratta dell'opera di etnologia popolare regionale più importante dopo gli studi di Gennaro Finamore e Francesco Paolo Tosti sui Canti popolari abruzzesi. Montanaro raccolse le arie e stornelli dalla voce di popolo, e le rielabora al pianoforte. Alcuni di questi canti ancora oggi sono eseguiti dai curiosi come "Lamento della vedova - Tutte le fontanelle - Mo ve mo va - Alla Francavillese". Questa raccolta fu rielaborata anche dal M* Giuseppe Di Pasquale con la Corale "Valpescara" per coro, insieme al M* Ennio Vetuschi di Teramo.

Molto altro materiale di abruzzesistica fu raccolto da Montanaro nella sua casa a Francavilla, che andò distrutta nella seconda guerra mondiale.

Composizioni per pianoforte[modifica | modifica wikitesto]

  • Corteo umoristico
  • Sonata per violino e pianoforte
  • Serenata di primavera
  • Sensazioni africane
  • Festino grottesco
  • Voce del ruscello
  • Parata di lilliput
  • Salmerie
  • Corte d’amore
  • Sorrisi
  • Canta il pescatore
  • Dolce laguna
  • Il presepio
  • La francavillese
  • Per i viali
  • Falciando le messi
  • La preghiera

Sonate didattiche[modifica | modifica wikitesto]

  • Danza araba
  • Piccola fiaba
  • I girovaghi
  • Tra le messi
  • Serenata a Pierrot
  • Sorrisi di Colombina
  • La pastorella
  • Cullando la bambola
  • Danza dei moretti
  • Lunaire

Istituzione Culturale Ettore Montanaro[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013, su iniziativa della nipote Rossella Montanaro, si costituisce a Francavilla al Mare, l'Istituzione Culturale Ettore Montanaro con lo scopo di divulgare il patrimonio musicale dell’insigne maestro. La direzione artistica dell'Istituzione è affidata al compositore Davide Cavuti.

Premio Ettore Montanaro[modifica | modifica wikitesto]

L’Istituzione Ettore Montanaro assegna annualmente il riconoscimento Premio Ettore Montanaro[3] al miglior compositore della “Stagione teatrale” del Teatro Sirena di Francavilla al Mare, città natale del noto compositore e direttore d’orchestra. La giuria è composta per metà dal pubblico abbonato al teatro e per l’altra metà da una commissione tecnica[4] che è presieduta dal compositore e regista abruzzese Davide Cavuti. Nel 2019, il riconoscimento è stato vinto da Fabrizio Bosso.[5] Il premio è stato consegnato da Rossella Montanaro, nipote del compositore. Nel 2021, il riconoscimento è stato vinto da Paolo di Sabatino.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Copia archiviata, su imdb.com. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2017).
  2. ^ http://movieplayer.it/personaggi/ettore-montanaro_184452//
  3. ^ [1]
  4. ^ [2]
  5. ^ [3]
  6. ^ Copia archiviata, su tantenews.eu. URL consultato il 23 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2021).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN15146522412532391650 · ISNI (EN0000 0000 0071 7686 · SBN SBLV142576 · BNF (FRcb14122529w (data) · WorldCat Identities (ENviaf-10056392