Fausto Bertoglio

Fausto Bertoglio
Bertoglio al Giro d'Italia 1975
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Ciclismo
Specialità Strada
Termine carriera 1980
Carriera
Squadre di club
1973-1974Brooklyn
1975-1977Jollj Ceramica
1978Selle Royal
1979San Giacomo
1980Sanson
Nazionale
1975-1976Bandiera dell'Italia Italia
Statistiche aggiornate al dicembre 2018

Fausto Bertoglio (Brescia, 13 gennaio 1949) è un ex ciclista su strada italiano. Professionista dal 1973 al 1980, vinse il Giro d'Italia 1975.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Già tra gli allievi, all'età di sedici anni, fu campione italiano;[1] specializzato in corse a tappe, si mise in luce anche tra i dilettanti: nel 1972 ottenne infatti la vittoria nella Settimana Ciclistica Bergamasca.

Bertoglio fra i suoi tifosi al Passo dello Stelvio, dopo la vittoria del Giro d'Italia del 1975

Passò professionista nel 1973 con la Brooklyn di Franco Cribiori, ma nei primi due anni di attività non ottenne vittorie.

Nel 1975, al terzo anno tra i pro e al primo in maglia Jollj Ceramica, riuscì ad imporsi al Giro d'Italia, in una corsa senza Francesco Moser (preparatosi per il Tour de France) ed Eddy Merckx (per infortunio), dopo una lunga lotta con lo spagnolo Francisco Galdós.[1] Vestì per la prima volta la maglia rosa dopo il successo nella cronoscalata del Ciocco, prendendola al compagno di squadra Giovanni Battaglin, riuscì a difenderla anche nell'ultima tappa, quella con arrivo in salita al Passo dello Stelvio, e si aggiudicò la corsa con 41 secondi sul rivale spagnolo.[1] Nello stesso anno riuscì ad imporsi anche nella Volta Ciclista a Catalunya[2] e ottenne il secondo posto alla Coppa Bernocchi: questi risultati gli valsero la convocazione ai Campionati del mondo di Yvoir, che però concluse con un abbandono.

Nel 1976 vinse la Coppa Placci e l'affermazione gli valse una nuova convocazione mondiale; si impose inoltre in un'altra tappa della Vuelta Ciclista a Catalunya e giunse terzo nella graduatoria finale del Giro d'Italia a meno di un minuto dal vincitore Gimondi; fu inoltre nono al Tour de France. Nel 1979 arrivò settimo al Giro, ottenendo uno dei suoi ultimi risultati di rilievo. Concluse la carriera nel 1980 dopo aver svolto per un anno ruoli di gregariato per Francesco Moser alla Sanson-Campagnolo.[2]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Bassano-Monte Grappa
Trento-Monte Bondone
4ª tappa Settimana Ciclistica Bergamasca (Almè > Selvino, cronometro)
Classifica generale Settimana Ciclistica Bergamasca
Cronoscalata del Colle Maddalena
1ª tappa, 2ª semitappa Cronostaffetta
14ª tappa Giro d'Italia (Piano di Coreglia > Il Ciocco, cronoscalata)
Classifica generale Giro d'Italia
7ª tappa, 2ª semitappa Volta Ciclista a Catalunya (Martorell > Terrassa, cronometro)
Classifica generale Volta Ciclista a Catalunya
Coppa Placci
7ª tappa, 1ª semitappa Volta Ciclista a Catalunya (Sant Celoni > Argentona, cronometro)

Altri successi[modifica | modifica wikitesto]

1ª tappa Monte Campione
2ª tappa Monte Campione
Classifica generale Monte Campione

Piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Grandi Giri[modifica | modifica wikitesto]

1973: 46º
1975: vincitore
1976: 3º
1977: ritirato (non partito 8ª/1ª tappa)
1978: 14º
1979: 7º
1980: 29º
1974: 23º
1976: 9º

Classiche monumento[modifica | modifica wikitesto]

1973: 136º
1976: ritirato
1977: ritirato
1978: 88º
1979: 84º
1975: ritirato
1976: 18º
1979: ritirato

Competizioni mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Yvoir 1975 - In linea: ritirato
Ostuni 1976 - In linea: ritirato

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Adriano De Zan, Gentili signore e signori, buongiorno, Milano, Baldini Castoldi Dalai Editore, 1999, p. 134, ISBN 978-88-8089-448-3.
  2. ^ a b Adriano De Zan, Gentili signore e signori, buongiorno, Milano, Baldini Castoldi Dalai Editore, 1999, p. 135, ISBN 978-88-8089-448-3.

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