Federico Carlo Gravina

Federico Carlo Gravina di Montevago
Federico Carlo Gravina di Montevago in un ritratto d'epoca
NascitaPalermo, 2 settembre 1756
MorteCadice, 6 maggio 1806
Cause della morteFerite riportate in combattimento
Luogo di sepolturaPanteon de Marinos Ilustres, San Fernardo
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servitoBandiera della Spagna Spagna
Forza armata Armada Española
ArmaMarina
Anni di servizio1776-1806
GradoAmmiraglio
GuerreGuerra d'indipendenza americana
Guerre napoleoniche
BattaglieGibilterra
Capo Finisterra
Trafalgar
Comandante diSan Hermenegildo
Argonauta
Príncipe de Asturias
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«Gravina è tutto genio e determinazione in battaglia. Se Villeneuve avesse avuto quelle doti, la battaglia di Finisterre sarebbe stata una vittoria completa»

Federico Carlo Gravina di Montevago (Palermo, 2 settembre 1756Cadice, 6 maggio 1806) è stato un ammiraglio italiano naturalizzato spagnolo, 12º capitano generale della Real Armada. Morì nel 1806 per le ferite riportate nella battaglia di Trafalgar di pochi mesi prima.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Federico Carlo Gravina Cruyllas dei principi di Montevago, nacque a Palermo da una nobile e antica famiglia siciliana di origini normanne. Suo padre era il principe Giovanni Gravina Moncada, mentre sua madre era Eleonora Napoli Monteaperto, dei principi di Resuttano.

Terzo di cinque fratelli, come era d’uso all’epoca, il primogenito ereditò i titoli, mentre gli ultrogeniti avrebbero intrapreso la carriera ecclesiastica, come Pietro che fu cardinale e arcivescovo di Palermo e Gabriele che fu vescovo di Catania e poi cappellano maggiore del Regno delle Due Sicilie; o militare, come Federico Carlo.

Dopo aver compiuto i primi studi a Roma, il 18 settembre 1776 si arruolò nella marina spagnola diventando subito guardiamarina del dipartimento marittimo di Cadice.[1] Imbarcato sul vascello San José il 2 marzo 1776, venne promosso poco dopo alfiere di fregata e destinato alla fregata Clara, compresa nella squadra dell'ammiraglio marchese Fernando Everardo Casa-Tilly con la quale giunse in Brasile scortando la spedizione di Pedro Cortés y Calderón de Ceballos che occupò l'isola di Santa Catalina, intimando quindi la resa la castello di Asunción. Dopo l'affondamento della Clara a seguito di guasti di manovra, il principe Gravina tornò sulla San José per poi passare alla San Dámaso con la quale fece ritorno a Cadice; qui il 23 maggio 1778 venne promosso alfiere di vascello.

Nominato Tenente di fregata nel 1779 (anno in cui la Spagna dichiarò guerra con l'Inghilterra), Federico Carlo Gravina ottenne il comando dello sciabecco San Luis e la promozione a Tenente di vascello col corrispettivo comando della fattoria marittima di Algeciras nel 1780. Nel 1781 prese parte alla Spedizione di Minorca per poi tornare ai suoi incarichi.

I primi scontri[modifica | modifica wikitesto]

Capitano di fregata al comando della San Cristobal, nel 1782 partecipò all'Assedio di Gibilterra, passò quindi al comando della Santisima Trinidàd per la battaglia del capo Espartel e quindi prese parte alle operazioni contro Algeri e all'impresa di Tolone del 1793, durante la quale fu ferito gravemente. Per i suoi meriti, nel 1800 venne nominato ammiraglio e, dopo l'alleanza della Spagna con l'Impero Napoleonico, partecipò nel 1802 alla spedizione di S. Domingo.

La battaglia di Trafalgar[modifica | modifica wikitesto]

Dopo essere stato ambasciatore a Parigi nel 1805, in quello stesso anno combatté a Capo Finisterra e a Trafalgar a bordo del vascello Prìncipe de Asturias in qualità di viceammiraglio della Flotta Combinata e comandante dei 15 velieri spagnoli presenti in loco. Durante la battaglia la sua nave fu abbordata da tre vascelli britannici che la misero a ferro e fuoco e decimarono l'equipaggio. Gravina fu messo in salvo da un veliero francese, ma subì una ferita al braccio sinistro che, non curata adeguatamente, lo portò alla morte pochi mesi dopo essere stato promosso Capitán general de la Armada.

Fu sepolto nel Panteon de Marinos Ilustres, a San Fernando presso Cadice, costruito appositamente per conservare le memorie di questo ammiraglio spagnolo venuto da Palermo. La città di Palermo gli ha dedicato una targa che cita il seguente testo[2]:

A 3 SETTEMBRE 1755
ACCOLSE QUESTA CASA I PRIMI VAGITI
DI FEDERICO GRAVINA
DE' PRINCIPI DI MONTEVAGO
IL QUALE
CAPITANANDO IL NAVILIO DI SPAGNA
CADDE DA PRODE A TRAFALGAR
DEGNO DEL SUO NEMICO ORAZIO NELSON
MA NON FELICE UGUALMENTE
DI MORIR VINCITORE
PER LA PROPRIA TERRA NATALE

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

L'esploratore spagnolo Jacinto Caamaño gli intitolò le Gravina Islands, in Alaska (USA).

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. Bozzo, Le lodi dei più illustri siciliani, I, Palermo 1851, pp. 105–139
  • E. Junen de La Gravière, Guerres maritimes sous la République et l'Empire, Parigi 1861
  • J. Baeza, Los héroes de Trafalgar, Barcelona 1930
  • V. Sborni, L'ammiraglio Federico Gravina (1756-1806), Roma 1935;
  • M. Dell'Urso, Vita di Federico Gravina, Napoli 1824
  • M. Marliani, Combate de Trafalgar. Vindicación de la Armada española, Madrid 1850

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN69989883 · ISNI (EN0000 0000 5956 4143 · SBN PALV007151 · CERL cnp00509870 · LCCN (ENno2002018719 · GND (DE128767685 · BNE (ESXX957944 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2002018719