Ferrovia Budrio-Massalombarda

Budrio-Massalombarda
Stati attraversatiBandiera dell'Italia Italia
InizioBudrio
FineMassa Lombarda
Attivazione1887
Soppressione1964
Precedenti gestoriSocietà Veneta (SV)
Lunghezza26 km
Scartamento1435 mm
Elettrificazioneno
Ferrovie

La ferrovia Budrio-Massalombarda era una linea in concessione, realizzata come diramazione della Bologna-Portomaggiore.

Attiva dal 1887 al 1964, la stessa univa Budrio a Massa Lombarda, sulla linea Lavezzola-Lugo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'ultimo tratto visibile della Ferrovia Budrio-Massalombarda, posto nel territorio di Massa Lombarda a poche centinaia di metri ad ovest della Stazione.
Tratta Inaugurazione[1]
Budrio-Medicina 10 luglio 1887
Medicina-Massalombarda 4 dicembre 1887
Manuale

La costruzione e l'esercizio della linea fu concessa alla provincia di Bologna con regio decreto 22 ottobre 1882, n. 1078[2]. La linea fu aperta all'esercizio dalla Società Veneta nel corso del 1887: il 10 luglio fu aperto il tronco Budrio-Medicina, seguito il 4 dicembre dal tratto mancante fino a Massalombarda. Nello stesso anno fu completato il tracciato della Bologna–Budrio-Portomaggiore, migliorando in questo modo i collegamenti su strada ferrata fra i paesi serviti dalla linea con il capoluogo[3]. A Massa Lombarda, la ferrovia sarebbe poi confluita nella Lugo-Lavezzola della Rete Adriatica, allora in corso di costruzione e che venne attivata un anno dopo[1].

Durante gli eventi della seconda guerra mondiale, la linea, assieme alla Bologna-Portomaggiore, subì diversi danni tra cui l'asportazione dell'armamento e la distruzione di buona parte del materiale rotabile. Il servizio, sospeso nelle settimane seguenti l'armistizio di Cassibile, riprese nel dicembre 1946[4].

Oltre a ricostruirla, la Società Veneta procedette a dieselizzare la linea, sostituendo le locomotive a vapore con delle automotrici termiche, utilizzando anche i fondi offerti dalla legge 1221/1952[5].

Durante le estati del 1960 e del 1961 fu tentato un rilancio con il treno del mare, da Bologna S.V. a Cervia nel 1960 e da Bologna S.V. a Cesenatico nel 1961, istradato via Budrio - Massalombarda - Lugo - Ravenna, effimero canto del cigno in quanto la linea fu chiusa al traffico il 30 maggio 1964[3] e il servizio fu sostituito da autolinee.

Ipotesi di riapertura[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2003 le province di Ravenna e di Bologna valutarono la fattibilità di una possibile riattivazione della linea, dato che il tracciato risultava ai tempi in gran parte di proprietà demaniale[6]. Fra le conclusioni di tale studio si riportava che (...) la verifica preliminare della fattibilità tecnica, economica e ambientale consente di mantenere aperta per il futuro, l'ipotesi di ripristino della linea ferroviaria Budrio - Massa Lombarda intesa, soprattutto, come estensione dell'esistente connessione tra Bologna e il bacino ravennate (raddoppio della frequenza dei collegamenti diretti tra Bologna e Ravenna, da 60' a 30')[7].

Tuttavia a tale studio non seguirono iniziative concrete di ripristino nonostante periodiche sollecitazioni in tal senso da parte delle forze politiche[8] o degli enti locali[9] emiliani e romagnoli.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La linea era a binario singolo e a scartamento ordinario da 1435 mm, lunga 26,120 km[10].

La Budrio-Massalombarda fu esercita originariamente con trazione a vapore. A partire dagli anni cinquanta la Società Veneta, allo scopo di ridurre i tempi di percorrenza e i costi di esercizio, iniziò l'impiego di automotrici Diesel[11].

Percorso[modifica | modifica wikitesto]

 Stazioni e fermate 
Unknown route-map component "CONTgq" Unknown route-map component "STR+r"
linea SV per Bologna
Station on track
0+000 Budrio
Unknown route-map component "xABZgl" Unknown route-map component "CONTfq"
linea SV per Portomaggiore
Unknown route-map component "exHST"
5+xxx Guardata
Unknown route-map component "exBHF"
7+54x Villa Fontana
Unknown route-map component "exBHF"
10+94x Medicina
Unknown route-map component "exHST"
13+11x Via Nuova
Unknown route-map component "exBHF"
17+68x Sesto Imolese
Unknown route-map component "xABZg+l" Unknown route-map component "CONTfq"
linea FS per Lavezzola
Unknown route-map component "exKBHFa" Station on track
26+240 Massalombarda (SAF / FS)
Unknown route-map component "exKRWg+l" Unknown route-map component "eKRWgr"
raccordo SAF-FS
Unknown route-map component "exCONTgq" Unknown route-map component "exSTRr" One way leftward Unknown route-map component "CONTfq"
linea SAF per Imola † 1944 / linea FS per Lugo
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile

Diramatasi dalla stazione di Budrio e piegando decisamente verso est, la ferrovia seguiva la campagna emiliana con un tracciato facilmente riconoscibile ancora oggi, attraversando diversi centri il maggiore dei quali risulta quello di Medicina.

L'andamento era prevalentemente rettilineo, con modeste pendenze in considerazione delle favorevoli condizioni planoaltimetriche della zona.

Lo stesso seguiva un andamento verso sud est, mantenendosi grosso modo parallela alle attuali strade provinciali 3 e 253.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Sviluppo delle ferrovie italiane dal 1839 al 31 dicembre 1926, Roma, Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, 1927. Vedi Alessandro Tuzza, Trenidicarta.it, 1997-2007. URL consultato il 21 luglio 2013.
  2. ^ Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia n. 283 del 2 dicembre 1882
  3. ^ a b Cornolò (2005), p. 24.
  4. ^ Cornolò (2005), pp. 174-175.
  5. ^ Cornolò (2005), p. 181.
  6. ^ Budrio-Massa Lombarda, la ferrovia dimenticata, in Ravenna Today, 4 marzo 2012. URL consultato il 21 luglio 2013.
  7. ^ Metis, Studio di fattibilità tecnico economica della linea ferroviaria Budrio - Massa Lombarda, Metodo e sintesi dei risultati, 30 aprile 2003.
  8. ^ Si veda ad esempio l'interrogazione alla Giunta posta durante la seduta consiliare regionale del 23 maggio 2005
  9. ^ Si veda ad esempio quanto dichiarato dal consiglio comunale di medicina nella seduta del 15 marzo 2007
  10. ^ Cornolò (2005), p. 24 e p. 35.
  11. ^ Cornolò (2005), p. 24 e p. 181.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Cornolò, La Società Veneta Ferrovie, 2ª ed., Ponte San Nicolo, Duegi editrice, 2005. ISBN 88-900979-6-5.
  • Atlante ferroviario d'Italia e Slovenia. Eisenbahnatlas Italien und Slowenien, Colonia, Schweers + Wall, 2010, ISBN 978-3-89494-129-1.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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