Filiberto Mollard

Filiberto Mollard
NascitaAlbens, 13 maggio 1801
MorteChambéry, 23 giugno 1873
Dati militari
Paese servitoBandiera del Regno di Sardegna Regno di Sardegna
Bandiera della Francia Francia
Forza armataArmata Sarda
Esercito francese
GradoTenente generale
ComandantiNapoleone III
GuerreGuerra di Crimea
Seconda guerra d'indipendenza
BattaglieBattaglia di Solferino e San Martino
voci di militari presenti su Wikipedia

Filiberto Mollard (Albens, 13 maggio 1801Chambéry, 23 giugno 1873) è stato un generale italiano di fanteria, aiutante onorario dell'imperatore Napoleone III. Partecipò alla seconda guerra d'indipendenza e si distinse nella battaglia di San Martino. Un monumento è stato eretto nella sua città di nascita.

Famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Era figlio di Jean Mollard-François e Marie-Anne Michaud, sorella del futuro barone Pierre Michaud. Nacquero otto figli. I due più anziani morirono durante le campagne napoleoniche. I due più giovani, Jean-François e Philibert, fecero carriera nell'esercito.[1] Hubert Heyriès quindi commise un errore nel presentare il barone Michaud come il patrigno del generale Filiberto Mollard.[2]

Suo fratello, il generale Jean-François Mollard, nato 17 agosto 1795 ad Albens, morì il 21 novembre 1864 a Torino, fece la scelta dopo il 1860 di rimanere in Italia.[3][4] Soprannominato "chiaro di luna" diventò generale della brigata di Savoia nel 1849 e si ritirò nel 1852.

Carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Filiberto Mollard, volontario nella fanteria Sarda, nell'ambito della guerra di Crimea, venne promosso comandante della 5ª Brigata del corpo di spedizione nel mese di agosto 1855. Poi il comandante della brigata di Cunes nel 1856. Fece carriera nell'esercito piemontese come comandante della brigata Piemonte nel 1857 e luogotenente generale a partire dal 24 giugno 1859. Egli ottenne questo grado dopo la vittoria nella battaglia di San Martino, 24 giugno 1859.[5]

Scelse l'esercito francese dopo l'annessione della Savoia alla Francia nel 1860 ed entrò in servizio della Francia il 4 agosto 1860, dove venne nominato generale di divisione retroattivamente il 24 giugno 1859.[6]

Senatore del Secondo Impero Francese dal 5 marzo 1866 al 4 settembre 1870, fu aiutante di campo onorario dell'imperatore dal 14 maggio 1866 al 31 luglio 1870, poi aiutante di campo dell'imperatore dal 13 luglio 1870 al 4 settembre 1870. Fu inoltre un membro del Consiglio dipartimentale della Savoia.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Henri Billiez, « Le général Philibert Mollard: une destinée hors du commun », publié dans la revue Arts et mémoire et La Lettre d'Arts et Mémoires, N°56-59, janvier-décembre 2010, p.2-12.
  2. ^ (FR) Hubert Heyriès, Les militaires savoyards et niçois entre deux patries, 1848-1871 : Approche d'histoire militaire comparée : armée française, armée piémontaise, armée italienne, vol. 30,t. Études militaires, Montpellier, UMR 5609 du CNRS, Université Paul-Valéry-Montpellier III, 2001, 575 p. (ISBN 978-2-8426-9385-5), p. 40.
  3. ^ (FR) Michel Germain, Personnages illustres des Savoie, Autre Vue, 2007, 619 p. (ISBN 978-2-9156-8815-3), p. 392.
  4. ^ Hubert Heyriès, Les militaires savoyards et niçois entre deux patries, 1848-1871 : Approche d'histoire militaire comparée : armée française, armée piémontaise, armée italienne, vol. 30, t. Études militaires, Montpellier, UMR 5609 du CNRS, Université Paul-Valéry-Montpellier III, 2001, 575 p. (ISBN 978-2-8426-9385-5), p. 303.
  5. ^ (FR) Paul Guichonnet, Histoire de l'Annexion de la Savoie à la France et ses dossiers secrets, Le Messager - Horvath, 1982, 354 p., p. 108.
  6. ^ (FR) Hubert Heyriès, « L’intégration des officiers savoyards et niçois dans les armées piémontaise, française et italienne au cœur du XIXe siècle » [archive], sur http://rha.revues.org/ [archive], Revue historique des armées, juin 2008 (consulté le 26 avril 2009).
  7. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  8. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]