Filippo Erasmo del Liechtenstein

Filippo Erasmo del Liechtenstein
Henri Gascar, Ritratto del principe Filippo Erasmo del Liechtenstein, fine del XVII secolo, 130×97 cm[1]
Principe del Liechtenstein
Stemma
Stemma
In carica11 settembre 1664 –
13 gennaio 1704
TrattamentoSua Altezza Serenissima
Altri titoliDuca di Troppau e Jägerndorf
Conte di Rietberg
NascitaWilfersdorf, 11 settembre 1664
MorteCastelnuovo Bormida, 13 gennaio 1704 (39 anni)
Luogo di sepolturaAbbazia di Nostra Signora di Saint-Remy, Rochefort
DinastiaVon Liechtenstein
PadreHartmann III del Liechtenstein
MadreSidonia Elisabetta di Salm-Reifferscheidt
ConsorteCristina Teresa di Löwenstein-Wertheim-Rochefort
FigliGiuseppe Venceslao
Emanuele Antonio
Giovanni Antonio
ReligioneCattolicesimo
Filippo Erasmo del Liechtenstein
Ritratto pittorico in armatura del principe Filippo Erasmo del Liechtenstein
NascitaWilfersdorf, 11 settembre 1664
MorteCastelnuovo Bormida, 13 gennaio 1704
Cause della morteFerite di guerra
EtniaTedesca
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servito Sacro Romano Impero
Forza armata Esercito del Sacro Romano Impero
Anni di servizio1683 - 1704
Grado
Guerre
Battaglie
DecorazioniCavaliere dell'Ordine del Toson d'oro
Altre caricheCommissario generale di guerra in Ungheria
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Filippo Erasmo del Liechtenstein (Wilfersdorf, 11 settembre 1664Castelnuovo Bormida, 13 gennaio 1704) è stato un principe e generale austriaco, i cui discendenti appartengono al ramo del casato di Liechtenstein che regna sull'omonimo principato.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nascita[modifica | modifica wikitesto]

Il principe Filippo Erasmo del Liechtenstein nacque l'11 settembre 1664 a Wilfersdorf,[2] nell'Arciducato d'Austria, ventunesimogenito e tredicesimo figlio maschio[2] del principe Hartmann III (1613-1686) e della contessa Sidonia Elisabetta di Salm-Reifferscheidt (1623-1688).[3]

Carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Il giovane Filippo Erasmo, poiché destinato alla carriera militare, dopo aver intrapreso un Grand Tour si arruolò nell'esercito imperiale, in cui la sua posizione crebbe molto rapidamente.[4] Iniziò la carriera di soldato quando combatté nella guerra austro-turca, in seguito all'assedio di Vienna.[5] Nel 1686, in quanto aiutante di Carlo V di Lorena, prese parte all'assedio di Buda per poi, il 12 agosto 1687, contribuire alla vittoria asburgica prestando servizio nella battaglia di Mohács.[4][5]

Nel 1688 divenne tenente colonnello del reggimento del conte Jakob von Leslie, con il quale partecipò all'assedio di Belgrado[4] dopo aver seguito il principe Eugenio di Savoia nelle sue campagne militari l'anno precedente.[5] Nel 1689 divenne colonnello dello stesso reggimento, per poi ereditarlo completamente dopo la morte di von Leslie nel 1692, tanto che iniziò ad essere noto come "reggimento del Liechtenstein", quando venne anche promosso al grado di sergente generale.[4]

Il 1689 fu anche l'anno in cui divenne comandante della fortezza di Cluj-Napoca, in Transilvania, su nomina del margravio Luigi Guglielmo di Baden-Baden. In questo ruolo ebbe particolarmente successo, difendendo la fortezza dai nemici fino al 1690.[4]

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò l'8 maggio 1695, a Lovosice, la contessa Cristina Teresa di Löwenstein-Wertheim-Rochefort (1665-1730),[2] che da pochi anni era rimasta vedova del primo marito.[6] Si stabilì con lei, a causa del suo lavoro al servizio imperiale, a Praga.[4]

Essendo stato nonno, attraverso il secondogenito Emanuele, del principe Francesco Giuseppe I, Filippo Erasmo è il capostipite del ramo del suo casato che attualmente regna sul Liechtenstein.[7]

Ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Il 17 settembre 1696 ricevette per ordine di Leopoldo I l'incarico di commissario generale di guerra in Ungheria, dove ancora si trovava un anno dopo quando combatté nella battaglia di Zenta nel giorno del suo 33º compleanno. In particolare il principe si trovava nell'ala sinistra del suo esercito, comandata dal conte Guido di Starhemberg, e a seguito del conflitto ricevette una lettera di ringraziamento per le gloriose doti belliche mostrate.[4] Guidò, nell'inverno successivo, la cavalleria della campagna che Eugenio di Savoia condusse in Bosnia, per poi far ritorno in Ungheria, dove rimase fino alla pace di Carlowitz stipulata nel gennaio 1699.[8]

Posteriormente allo scoppio, nel 1700, della guerra di successione spagnola, fu insignito, al comando di un altro reggimento, del titolo di tenente feldmaresciallo[4][9] e poi di generale.[2] L'8 ottobre 1701, mentre si trovava in Slavonia col suo nuovo reggimento (che governava in maniera energica e anche piuttosto severa[10]), gli fu ordinato di andare in Italia, ma le condizioni di frontiera impedirono lo spostamento immediato. Giunse quindi a Mantova nel giugno dell'anno dopo[10] per prendere parte all'assedio della città, durante il quale rimase ferito da cinque proiettili, dovendo quindi abbandonare il campo di battaglia,[11] nell'agosto 1702.[5]

Riprese a combattere contro i francesi nella battaglia di Castelnuovo Bormida l'11 gennaio 1704.[5][7]

Morte[modifica | modifica wikitesto]

L'ardua e cruenta battaglia[7] combattuta in Piemonte fu fatale per Filippo Erasmo che, considerato ormai un valorosissimo guerriero,[12] rimase ferito a morte[5] mentre era in retroguardia,[11] durante la mischia ad arma bianca che avvenne dinanzi al ponte del castello, assieme al maggior generale e conte Solari.[7][13] Filippo Erasmo del Liechtenstein morì pochi giorni dopo, il 13 gennaio[11] all'età di 39 anni,[2][3] lasciando alla moglie degli arretrati accumulati nel corso di anni che ammontavano a 13.559 fiorini.[14]

Il ritrovamento del corpo del principe sul campo di battaglia fu testimoniato nello scritto di un sacerdote gesuita, grazie alle informazioni fornite da due compagni di guerra, il conte Waller e il barone Gayer:[11]

[...] Il giorno dopo furono entrambi condotti dai francesi al corpo del principe Filippo [...] e gli chiesero chi fosse. Entrambi lo riconobbero molto bene dopo che il corpo era stato capovolto e il viso lavato. Ma dissero ai francesi che era un tenente colonnello del reggimento Rheinfeld di nome Coza. Il colpo era penetrato nel cuore e hanno visto una baionetta conficcata dietro l'orecchio. Il corpo fu poi deposto in una cripta con il generale Solari, il conte Lengheim e il capitano Sannit, morto nella stessa vicenda.[14]

La salma fu tumulata nell'Abbazia di Nostra Signora di Saint-Remy, nel comune belga di Rochefort.[15]

Commemorazione[modifica | modifica wikitesto]

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Filippo Erasmo del Liechtenstein e Cristina Teresa di Löwenstein-Wertheim-Rochefort ebbero tre figli maschi, due dei quali ebbero a loro volta figli per un totale di diciotto nipoti, di cui dieci maschi e otto femmine:[2]

Titoli e trattamento[modifica | modifica wikitesto]

  • 11 settembre 1664 - 13 gennaio 1704: Sua Altezza Serenissima, il principe Filippo Erasmo del Liechtenstein, duca di Troppau e Jägerndorf, conte di Rietberg[21]

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Hartmann II del Liechtenstein Giorgio Hartmann I del Liechtenstein  
 
Susanna del Liechtenstein  
Gundacaro del Liechtenstein  
Anna Maria di Ortenburg Carlo I di Ortenburg  
 
Massimiliana di Fraunberg-Haag  
Hartmann III del Liechtenstein  
Enno III della Frisia Orientale Edzardo II della Frisia Orientale  
 
Caterina Vasa  
Agnese della Frisia Orientale  
Valburga di Rietberg Giovanni II di Rietberg  
 
Agnese di Bentheim-Steinfurt  
Filippo Erasmo del Liechtenstein  
Guarniero di Salm-Reifferscheidt-Dyck Giovanni di Salm-Reifferscheidt  
 
Elisabetta di Rennenberg  
Ernesto Federico di Salm-Reifferscheidt  
Maria di Limburg-Stirum Giorgio di Limburg-Stirum  
 
Ermengarda di Limburg-Stirum  
Sidonia Elisabetta di Salm-Reifferscheidt  
Emico XI di Leiningen-Dagsburg-Falkenburg Emico X di Leiningen-Dagsburg-Falkenburg  
 
Caterina di Nassau-Saarbrücken  
Maria Orsola di Leiningen-Dagsburg-Falkenburg  
Orsola di Fleckenstein-Dagstuhl Giorgio di Fleckenstein-Dagstuhl  
 
Giovanna di Salm-Kyrburg  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze austriache[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DEEN) Porträt des Fürsten Philipp Erasmus von Liechtenstein (1664–1704), in liechtensteincollections.at. URL consultato il 22 luglio 2022.
  2. ^ a b c d e f (EN) Philipp Erasmus Fürst von und zu Liechtenstein, in genealogics.org, 21 agosto 1998. URL consultato il 21 luglio 2022.
  3. ^ a b c d e f Philipp Erasmus, Prince of Liechtenstein, in geni.com, 30 aprile 2022. URL consultato il 21 luglio 2022.
  4. ^ a b c d e f g h (DE) Jacob von Falke, Geschichte des fürstlichen Hauses Lichtenstein, in google.books.de, Vienna, 1882, p. 94. URL consultato il 22 luglio 2022.
  5. ^ a b c d e f g h i j k Beppe Bongiovanni, Philipp Erasmus von Liechtenstein, in castelnuovobormida.net, 12 novembre 2012. URL consultato il 22 luglio 2022.
  6. ^ (EN) Christina Prinzessin von Löwenstein-Werthein-Rochefort, in genealogics.org, 21 agosto 1998. URL consultato il 21 luglio 2022.
  7. ^ a b c d Storia, in comune.castelnuovobormida.al.it. URL consultato il 22 luglio 2022.
  8. ^ (DE) Jacob von Falke, Geschichte des fürstlichen Hauses Lichtenstein, in google.books.de, Vienna, 1882, p. 96. URL consultato il 30 luglio 2022.
  9. ^ a b (EN) Reinhold Baumstark, Liechtenstein, the Princely Collections, in books.google.it, New York, Metropolitan Museum of Art, 1985, p. 137. URL consultato il 22 luglio 2022.
  10. ^ a b (DE) Jacob von Falke, Geschichte des fürstlichen Hauses Lichtenstein, in google.books.de, Vienna, 1882, p. 97. URL consultato il 22 luglio 2022.
  11. ^ a b c d (DE) Jacob von Falke, Geschichte des fürstlichen Hauses Lichtenstein, in google.books.de, Vienna, 1882, p. 100. URL consultato il 30 luglio 2022.
  12. ^ Carlo Botta, Storia d'Italia continuata da quella del Guicciardini sino al 1789, in google.books.it, vol. 6, Torino, Unione Tipografico-Editrice, 1871, p. 80. URL consultato il 22 luglio 2022.
  13. ^ Beppe Bongiovanni, La battaglia del 1704, in castelnuovobormida.net, 29 ottobre 2012. URL consultato il 22 luglio 2022.
  14. ^ a b (DE) Jacob von Falke, Geschichte des fürstlichen Hauses Lichtenstein, in google.books.de, Vienna, 1882, p. 101. URL consultato il 30 luglio 2022.
  15. ^ (EN) Liechtenstein 1600-1699, in royaltyguide.nl. URL consultato il 19 luglio 2022.
  16. ^ (EN) Reinhold Baumstark, Liechtenstein, the Princely Collections, in books.google.it, New York, Metropolitan Museum of Art, 1985, p. 139. URL consultato il 3 settembre 2022.
  17. ^ (EN) Reinhold Baumstark, Liechtenstein, the Princely Collections, in books.google.it, New York, Metropolitan Museum of Art, 1985, p. 138. URL consultato il 3 settembre 2022.
  18. ^ (EN) Wenzel Fürst von und zu Liechtenstein, in genealogics.org, 25 maggio 1996. URL consultato il 23 luglio 2022.
  19. ^ (EN) Emanuel Fürst von und zu Liechtenstein, in genealogics.org, 10 novembre 2000. URL consultato il 21 luglio 2022.
  20. ^ Noah Tutak, Emanuel, Fürst von und zu Liechtenstein, in geni.com, 26 aprile 2022. URL consultato il 23 luglio 2022.
  21. ^ a b (DE) Jacob A. F. Hyrtl, Die fürstlichen, gräflichen und freiherrlichen Familien des Österreichischen Kaiserstaates, in google.books.it, vol. 1, Vienna, Schaumburg & Compagnie, 1851, p. 30. URL consultato il 22 luglio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN81007835 · CERL cnp01157346 · GND (DE136708455