Fiume (incrociatore)

Fiume
Descrizione generale
Tipoincrociatore pesante
ClasseZara
In servizio conRegia Marina
CantiereSTT
Impostazione29 aprile 1929
Varo27 aprile 1930
Completamento23 novembre 1931
Destino finaleaffondato il 28 marzo 1941
Caratteristiche generali
Dislocamentostandard: 13.260 t
a pieno carico: 14.168 t
Lunghezza182,8 m
Larghezza20,6 m
Pescaggio6,2 m
(a pieno carico) 7,2 m
Propulsione8 caldaie
2 turbine Parsons
2 eliche
Potenza: 95.000 hp
Velocità32 nodi (circa 63 km/h)
Autonomia4.480 miglia a 16 nodi
Equipaggio31 ufficiali e 810 sottufficiali e comuni
Armamento
Artiglieriaalla costruzione:
Corazzaturaverticale: 150 mm
orizzontale: 70 mm
torrette: 150 mm
Mezzi aerei2 idrovolanti Piaggio P6bis, poi sostituiti da Macchi M.41, CANT 25AR, CMASA M.F.6 ed alla fine (1938) IMAM Ro.43; una catapulta a prua
dati tratti da[1]
voci di incrociatori presenti su Wikipedia

Il Fiume fu un incrociatore pesante della Regia Marina italiana. Con altre tre navi gemelle (Zara, Pola e Gorizia) faceva parte della classe Zara, sviluppata negli anni 1930.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Costruito nello Stabilimento Tecnico Triestino di Trieste, entrò in servizio alla fine del 1931. All'inizio del secondo conflitto mondiale era inquadrato nella 1ª divisione incrociatori della 1ª squadra di base a Taranto ed era dotato degli idrovolanti IMAM Ro.43.

Nel corso della battaglia di Capo Matapan, il 28 marzo 1941, fu inviato assieme alle altre unità della I Divisione a soccorrere il gemello Pola, immobilizzato da un aerosilurante britannico. Le navi italiane furono però individuate dalle corazzate britanniche Barham, Valiant e Warspite, che aprirono il fuoco contro le ignare unità della 1ª divisione. Il Fiume, illuminato per primo dal proiettore del cacciatorpediniere Greyhound, fu devastato da numerosi colpi da 381 mm; incendiato, sbandò sul lato di dritta sino a che capovoltosi, affondò. Tra le unità perse nella battaglia, fu quella che ebbe le perdite maggiori fra l'equipaggio: 813 morti su 1104 uomini a bordo[2], fra cui il comandante, c.v. Giorgio Giorgis, che fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare[3]. Invece riusci' a salvarsi il comandante in seconda (CF Luigi Guida), quale prigioniero.

L'ultimo messaggio del marinaio Chirico[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Capo Matapan e Messaggio in bottiglia.

Il 10 agosto 1952, su una spiaggia nei pressi di Cagliari, venne rinvenuta una bottiglia molto incrostata ma ben sigillata con della cera che, al suo interno, celava, scritto su un pezzo di tela strappato da una copertura di mitragliera, il seguente messaggio[4][5]:

«R. Nave Fiume – Prego signori date mie notizie alla mia cara mamma mentre io muoio per la Patria. Marinaio Chirico Francesco da Futani, via Eremiti 1, Salerno. Grazie signori – Italia!»

Dopo accurate ricerche si trovò il nominativo del marinaio tra quelli dei dispersi dell'incrociatore Fiume, coinvolto nella battaglia navale di Gaudo e Capo Matapan (di 11 anni prima), dove trovarono la morte 2.331 marinai italiani: 782 sullo Zara, 813 sul Fiume, 328 sul Pola, 211 dell'Alfieri, 169 del Carducci e 28 di altre unità navali.

Il caso fece molto scalpore e fu ampiamente trattato dalla stampa italiana[6], la madre venne informata e suo figlio fu insignito della medaglia di bronzo al valor militare alla memoria[7] con la seguente motivazione[8]:

«Marinaio Chirico Francesco di Domenico e di Anella Sacco, da Futani.
Imbarcato su un incrociatore irrimediabilmente colpito, nel corso di improvviso e violento scontro, da preponderanti forze navali avversarie, prima di scomparire con l’Unità, confermava il suo alto spirito militare affidando ai flutti un messaggio di fede e di amor patrio che, dopo undici anni, veniva rinvenuto in costa italiana. Mediterraneo Orientale; 28 marzo 1941»

Nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome deriva dalla città di Fiume, così il motto Sic indeficienter virtus ("Così il valore inesauribile") deriva dal motto Indeficienter presente dal 1659 sullo stemma della città.[9]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fiume - Incrociatore pesante, su marina.difesa.it. URL consultato il 28 giugno 2014.
  2. ^ Vittime
  3. ^ http://www.marina.difesa.it/storia/movm/Parte06/MOVM6066.asp
  4. ^ Cfr. a p. 187 in Angelo Iachino, La sorpresa di Matapan, Milano, Mondadori, 1962.
  5. ^ Cfr. in Gianni Rocca, Fucilate gli ammiragli. La tragedia della marina italiana nella seconda guerra mondiale, Milano, Mondadori, 1987.
  6. ^ Cfr. in L'addio alla madre di un marinaio del «Fiume». Dopo undici anni il messaggio è rinvenuto in Sardegna, su La Stampa del 14 agosto 1952.
  7. ^ Storia della MMI pag. 24
  8. ^ Cfr. in Dagli abissi del mare l'estremo saluto alla mamma, su Stampa Sera del 30 novembre - 1º dicembre 1954.
  9. ^ I motti delle navi italiane, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1962, p. 42.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Giorgerini, La guerra italiana sul mare. La marina italiana fra vittoria e sconfitta 1940-1943

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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