Fondi

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Fondi
comune
Fondi – Stemma
Fondi – Bandiera
Fondi – Veduta
Fondi – Veduta
Il Castello baronale di Fondi
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Provincia Latina
Amministrazione
SindacoBeniamino Maschietto (FI) dal 21-9-2020
Territorio
Coordinate41°21′N 13°25′E / 41.35°N 13.416667°E41.35; 13.416667 (Fondi)
Altitudinem s.l.m.
Superficie143,92 km²
Abitanti39 672[1] (30-11-2023)
Densità275,65 ab./km²
FrazioniCapratica, Cocuruzzo, Curtignano, Greci, Madonna degli Angeli, Querce di Cesare, Rene, Salto di Fondi, San Magno, San Raffaele, Sant'Andrea, Sant'Antonio, Selvavetere
Comuni confinantiCampodimele, Itri, Lenola, Monte San Biagio, Sperlonga, Terracina, Vallecorsa (FR)
Altre informazioni
Cod. postale04022
Prefisso0771
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT059007
Cod. catastaleD662
TargaLT
Cl. sismicazona 3B (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 089 GG[3]
Nome abitantifondani
Patronosant'Onorato di Fondi
Giorno festivo10 ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Fondi
Fondi
Fondi – Mappa
Fondi – Mappa
Posizione del comune di Fondi nella provincia di Latina
Sito istituzionale

Fondi è un comune italiano di 39 672 abitanti[1] della provincia di Latina nel Lazio.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Piana di Fondi, da Terracina

Il nucleo urbano di Fondi è situato nel sud della Provincia di Latina, a circa 60 km a sud di Latina e a metà strada tra Roma e Napoli. L'omonima piana si distende ai piedi dei Monti Ausoni e Aurunci, che la chiudono su tre lati, ed è aperta a sud verso il mar Tirreno. I rilievi circostanti, culminanti nel Monte delle Fate (1.090 m, detto anticamente Tifata, come un monte nei pressi di Capua) e nel monte Calvilli (1.102 m), alimentano le falde idriche della piana, che risulta ricchissima di acqua, come testimonia la presenza di oltre venti sorgenti e tre laghi. Tale abbondanza idrica ha reso necessarie periodiche opere di bonifica, che si conclusero solo nella prima metà del Novecento, per trasformare gradualmente il territorio paludoso in una fertile zona agricola.

Il lago di Fondi (ora compreso nell'area del Parco regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi), a forma di arco lunare con superficie di circa 3,8  km², rappresenta un esempio significativo di lago costiero. Infatti, grazie alla comunicazione con il mare tramite due canali, il Sant'Anastasia e il Canneto, le maree vi stabiliscono una costante alternanza di acque dolci e salate. Gli altri due laghi costieri presenti nella piana di Fondi prendono il nome di lago Lungo e lago San Puoto.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima fondano è prevalentemente marittimo, con estati calde e afose e inverni freddi e umidi. In questa città, dato che è protetta dai Monti Aurunci e Ausoni, il clima di solito è temperato e raramente ci sono precipitazioni di carattere nevoso.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Stemma (non ufficiale) della città di Fondi

In età preromana il territorio di Fondi era abitato dagli Aurunci e successivamente dai Volsci. Di questo periodo abbiamo pochissime informazioni: solo di recente è stato possibile individuare il sito della Fondi preromana, un piccolo insediamento d'altura fortificato con una imponente cinta di mura (in località "Pianara").

Il primo riferimento storico alla città di Fundi[4] risale al IV secolo a.C., quando essa ricevette, insieme a Formia, la cittadinanza romana senza diritto di voto (civitas sine suffragio: nel 338 a.C. secondo Tito Livio, nel 332-1 secondo Velleio Patercolo).

Pochi anni dopo, nel 330 a.C., l'aristocratico locale Vitruvio Vacco si alleò con Pipernum nella guerra contro il dominio romano, risultando sconfitto.I senatori della città, andando incontro al console Lucio Plauzio Vennone, lo convinsero dell'estraneità della città all'operato di Vacco, anche se il senato di Roma sospettò che si trattasse di un modo per far ricadere le colpe sui cittadini di più bassa estrazione. Vennero giustiziati i capi della rivolta e inviati in catene a Roma 350 uomini che ne avevano preso parte[5], Fondi rimase una prefettura romana.

L'importanza dell'area accrebbe notevolmente con il passaggio della Via Appia, iniziata dal 312 a.C. per collegare Roma a Capua, conquistata poco prima, e in seguito a Tarentum (III sec. a.C.) e Brundisium (190 a.C.).

Nel 188 a.C. ricevette la piena cittadinanza, passando a un governo retto da tre edili.

In epoca imperiale una parte del suo territorio era entrata a far parte del demanio imperiale, probabilmente a causa dei possedimenti della famiglia di Livia Drusilla, seconda moglie dell'imperatore Augusto e madre di Tiberio, nata a Fondi, come testimoniano un passo dello storico romano Svetonio e alcune epigrafi.

Nelle fonti antiche Fondi è menzionata per un'importante produzione vinicola comprendente il Fundanum e soprattutto il prestigioso Cæcubum (da ager cæcubum che denominava questa zona da Formia e Terracina) un vino rosso che fu esaltato in poesia da Orazio e Marziale, e descritto come uno dei migliori vini dell'epoca da Plinio il Vecchio.

La città era anche dotata di un anfiteatro situato poco fuori delle mura, a nord della porta che si apriva in direzione di Roma.

Ducato di Fondi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Ducato di Fondi.

La funzione di Fondi come valido presidio ai confini del territorio romano fu ripresa in epoca medievale, quando la città, sede vescovile almeno dal V secolo e inquadrata in un importante patrimonium della Chiesa di Roma, venne formalmente donata nel 915 da papa Giovanni X all'ipato Giovanni, figlio di Docibile I fondatore del ducato di Gaeta. Per alcuni decenni la città fece parte del ducato gaetano, ma dal 984 fino al 1140 fu centro di un'entità indipendente, il ducato di Fondi, governato da un ramo cadetto dei Docibilidi, la famiglia dei duchi di Gaeta discendenti dall'ipato Docibile I. Da quel momento questa zona, oggi parte del Lazio meridionale, gravitò verso il Sud e nel 1130 fu annessa dai Normanni al Regnum Siciliae, poi Regno di Napoli, divenendo un'area di confine con lo Stato Pontificio fino all'Unità d'Italia.

Contea di Fondi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Contea di Fondi.

La contea di Fondi fu un'entità politica del Regno di Napoli, creata intorno al 1142 dai Normanni, che la concessero alla famiglia Dell'Aquila, di origine normanna. Passò quindi per matrimonio (1299) ai Caetani, che ne fecero per circa due secoli la capitale dei loro feudi napoletani e l'arricchirono di monumenti e opere d'arte di grande pregio artistico. Nel 1378 Onorato I Caetani (1336-1400) ospitò nel suo palazzo di Fondi il conclave che elesse l'antipapa Clemente VII, in opposizione al legittimo pontefice Urbano VI (Scisma d'Occidente). Il saccheggio da parte dei turchi, guidati nel 1534 da Khayr al-Din detto il Barbarossa, provocò il declino della città.

Agli inizi del Seicento un'epidemia di malaria, alimentata dall'estendersi delle aree paludose, colpì la zona riducendo in poco tempo la popolazione di Fondi da circa 2 000 unità a sole 332 persone e trasformando le campagne in lande deserte.

Fondi faceva parte della provincia di Terra di Lavoro del Regno di Napoli (poi Regno delle Due Sicilie), al confine con lo Stato Pontificio, dal 1806 e fino al 1861 fu capoluogo di Circondario nell'ambito del distretto di Gaeta.

Nel 1861 Fondi fu annessa al Regno di Sardegna (e poi Regno d'Italia). Pur dopo la soppressione del distretto di Gaeta, Fondi continuò a far parte del territorio della provincia di Terra di Lavoro come capoluogo di mandamento nell'ambito del circondario di Gaeta.

Nel 1927 il regime fascista, nell'ambito del riordino amministrativo che portò alla creazione delle regioni Lazio e Campania, soppresse la provincia di Terra di Lavoro, assegnando Fondi e la gran parte del circondario di Gaeta alla provincia di Frosinone, poi a quella di Roma.

Nel 1934 fu istituita la provincia di Littoria, con capoluogo Littoria (oggi Latina), città simbolo delle bonifiche fasciste. La nuova provincia fu creata unendo all'Agro Pontino vero e proprio i territori di alcuni comuni campani della provincia di Caserta: Fondi, Monte San Biagio, Lenola, Campodimele, Itri, Sperlonga, Formia, Gaeta, Santi Cosma e Damiano, Minturno e Castelforte.

La comunità ebraica di Fondi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Comunità ebraica di Fondi.

La presenza di una comunità ebraica a Fondi è attestata a partire dall'epoca romana fino alla metà del XVI secolo.

La presenza ebraica è documentata da due iscrizioni funerarie di epoca romana. Nel 1280 è nuovamente attestata da documenti di archivio: nel Trecento una delle attività principali degli ebrei di Fondi era la tintura dei panni; alla fine del secolo è documentata la residenza di un nucleo di ebrei nei pressi della chiesa di S. Maria Assunta, non lontano dalla piazza principale della città. Agli inizi del Cinquecento la comunità ebraica fondana contava 13 famiglie (circa 80 individui) che si ridussero a 3 famiglie nel 1511, anno del primo bando di espulsione degli ebrei dal Regno di Napoli. Prima della loro definitiva migrazione da Fondi (1541) gli ultimi ebrei fondani risiedettero nel quartiere detto Giudea, presso la piazza dell'Olmo Perino, che conserva ancora fino a oggi la sua struttura originaria.[6]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Monumenti e luoghi d'interesse di Fondi.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Spiaggia della frazione Salto di Fondi
Spiaggia della frazione Selvavetere
  • Centro storico. L'impianto del centro storico presenta il classico schema romano a due assi ortogonali (decumano e cardine), racchiuso in una cerchia quadrangolare di mura, di cui sono visibili ampi tratti in opus poligonale e in incertum, integrate da torri di epoca successiva. Il decumano principale coincide con il tratto urbano della via Appia, proveniente da Terracina e diretta a Itri, mentre l'antico foro è conservato dall'attuale piazza della Collegiata.
  • Palazzo Caetani (o del Principe). Il Palazzo Caetani (o Palazzo del Principe), eretto nel XIV secolo e ristrutturato dal conte Onorato II tra il 1466 e il 1477, è opera di maestranze influenzate dallo stile dell'architetto catalano Matteo Forcimanya. I suoi portali, le finestre, il cortile e i loggiati costituiscono una interessante sintesi di elementi angioini, gotico-catalani e rinascimentali.
  • "Casa degli spiriti" (sec. XVIII-XIX), sede del Museo ebraico.
  • La Giudea, nel caratteristico quartiere storico dell'Olmo Perino, richiama la memoria di un'antica permanenza ebraica che sembra risalire a epoche remote.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

  • Castello baronale, costruito su un tratto delle mura romane, è il frutto di vari interventi. Il torrione quadrato del "maschio", sormontato dalla quattrocentesca torre cilindrica che raggiunge i 31 metri, è divenuto il simbolo della città; fu costruito nel XII secolo dai Dell'Aquila. Accanto al "maschio" fu eretta dai Caetani nel XIV secolo la fortezza con le tre torri angolari merlate, che dal 1997 è la nuova sede del Museo civico fondato nel 1887.

Altro[modifica | modifica wikitesto]

  • Fontana dell'arancio, nell'obelisco di piazza della Repubblica, scultura in pietra di Giuseppe (Peppino) Quinto.
  • Fontana monumentale (sec. XIX), collocata fino al secondo dopoguerra in una piazzetta del centro storico, fu riallestita in piazza dell'Unità d'Italia su progetto dello scultore Giuseppe (Peppino) Quinto, autore anche della scultura in pietra Serenata a Giulia Gonzaga (1971), situata nella la vasca superiore e trafugata alla fine degli anni settanta.
  • Monumento al ciclista Marco Pantani, rilievo scolpito su pietra da Salvatore Quinto (2022), in località "Crocette".

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

  • Terme di Fondi, di epoca romana, in parte visibili nella piazza dell'Unità d'Italia.
  • Mura poligonali (IV secolo a.C.), in via Guglielmo Marconi, zona Porta Roma.
  • Portella (I secolo a.C.), in opus incertum, al termine di via Vitruvio Vacca.
  • Anfiteatro romano, venuto in parte alla luce nel 2021, lungo via Mola della Corte.
  • "Muro del Varronianum" (I secolo d.C.), in opus reticulatum, muro romano di confine di proprietà lungo la via Appia verso Itri. Fu restaurato agli inizi del Cinquecento dal cardinal Francesco Soderini, che lo riteneva pertinente a una villa dello scrittore Marco Terenzio Varrone; al suo intervento si attribuisce anche l'iscrizione in grandi lettere capitali incavate nel muro stesso.
  • Lungo il litorale, e più precisamente in zona Sant'Anastasia, è presente un sito archeologico, con resti di una abitazione romana e dei suoi pavimenti a mosaico.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2017 la popolazione straniera residente era di 3 772 persone, pari al 9,6% dei residenti. Le nazionalità più rappresentate erano:[8]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

  • Festa patronale di sant'Onorato e fiera cittadina (10 ottobre)
  • Festa di san Rocco (16 agosto)
  • Festa della Madonna del Cielo (7 giugno)
  • Riti della Settimana Santa: rievocazione dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme, sacra rappresentazione della Passione (Domenica delle Palme); processione del Cristo morto e dell'Addolorata (Venerdì Santo)
  • Processione con la venerata statua seicentesca della Madonna del Cielo, a cadenza venticinquennale (ultima nel 2004), in ricordo della liberazione della città dall'epidemia di colera del 1854 (10 settembre)
  • Palio dell'Assunta (agosto, dal 2011)

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

  • Museo civico inaugurato nel 1877. Si tratta quindi del più antico museo della Provincia di Latina.
  • Museo del Medioevo ebraico, inaugurato nel 2016 nella "Casa degli spiriti" adiacente al cortile della "Giudea". È l'unica struttura museale dedicata alla storia degli Ebrei in Provincia di Latina.

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Fondi compare, sia come citazione sia come luogo di svolgimento di alcune avventure, nel romanzo "La ciociara" di Alberto Moravia (1957).

Sono ambientati a Fondi due film di Giuseppe De Santis - Wikipedia, Non c'è pace tra gli ulivi - Wikipedia e Giorni d'amore - Wikipedia.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Fiera agrozootecnica "Città di Fondi" (giugno, dal 2001)
  • "Fondi Art Festival" (luglio, dal 1998)
  • Festival internazionale del folklore "Città di Fondi" (agosto, dal 1986)
  • Rassegna cinematografica "FondiFilmFestival" (estate, dal 2002)
  • Premio nazionale di pittura "Città di Fondi" (settembre, dal 2001)
  • Premio "Fondi la Pastora" per la letteratura drammatica (dal 1974)[senza fonte]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Le favorevoli condizioni climatiche e l'abbondante irrigazione hanno favorito un'intensa vocazione agricola del territorio. L'economia locale è quindi fortemente legata alla produzione e alla distribuzione dei prodotti agricoli. La tradizionale destinazione del territorio ad agrumeto è stata soppiantata in anni più recenti da un'intensa coltivazione di ortaggi, primizie in serra e frutta di ogni tipo.

Fondi è sede del secondo centro di distribuzione agroalimentare all'ingrosso d'Europa (M.O.F.), secondo solo a quello di Parigi, che movimenta circa 1,15 milioni di tonnellate di prodotti ortofrutticoli all'anno.[senza fonte]

Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, e addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).[9]

2015 2014 2013
Numero imprese attive % provinciale Imprese attive % regionale Imprese attive Numero addetti % provinciale addetti % regionale addetti Numero imprese attive Numero addetti Numero imprese attive Numero addetti
Fondi 3 097 7,88 0,66 7 935 6,49 0,5 3 143 7 945 3 141 8 064
Latina 39 304 8,43 122 198 7,75 39 446 120 897 39 915 123 310
Lazio 455 591 1 539 359 457 686 1 510 459 464 094 1 525 471

Nel 2015 le 3 097 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano il 7,88% del totale provinciale (39 304 imprese attive), hanno occupato 7 935 addetti, il 6,49% del dato provinciale (122 198 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato due persone (2,56).

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è attraversato dalla SS7 Via Appia e dalla SS637 Fondi-Lenola. È servito, nella parte costiera, dalla SR213 Flacca che collega la città di Terracina con la città di Formia.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Fondi è sede di una stazione ferroviaria denominata “Fondi-Sperlonga”, situata lungo la linea ferrovia Roma-Formia-Napoli.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1927 passa dalla provincia di Caserta alla provincia di Roma; nel 1934 passa alla nuova provincia di Littoria, costituita dal governo fascista dell'epoca.

Richiesta di scioglimento del consiglio comunale (2008)[modifica | modifica wikitesto]

L'8 settembre 2008 il prefetto di Latina Bruno Frattasi chiese al Ministero dell'Interno, ai sensi della legge contro le infiltrazioni mafiose negli enti locali, lo scioglimento del consiglio comunale di Fondi e il commissariamento del Comune. Secondo la relazione della prefettura, sussistevano chiare connessioni tra «soggetti legati per via parentale anche a figure di vertice del comune di Fondi» e alcuni i membri di organizzazioni di stampo mafioso legate a Cosa nostra, alla 'ndrangheta e al clan dei Casalesi: tali connessioni erano alla base «dell'inosservanza sistematica della normativa antimafia» da parte dell'amministrazione comunale e «dell'agevolazione di interessi economici di elementi contigui alla criminalità organizzata», anche se tali circostanze non furono mai riscontrate e confermate da atti giudiziari. Per mesi il governo non diede esecuzione alla richiesta, nonostante le numerose inchieste giornalistiche e le interrogazioni parlamentari presentate dai partiti di opposizione.[10][11] Nell'agosto 2009 il presidente del consiglio Silvio Berlusconi dichiarò che l'assenza di inchieste a carico di membri della giunta o del consiglio comunale faceva ritenere inopportuno al governo il decreto di scioglimento.[12]

Solo il 2 ottobre 2009, dopo decine di rinvii della decisione da parte del Consiglio dei Ministri, il sindaco Luigi Parisella e i consiglieri di maggioranza presentarono autonomamente le loro dimissioni vista l'impasse del Governo.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
12 novembre 1988 9 luglio 1990 Onorato Mazzarrino Partito Socialista Italiano sindaco
9 luglio 1990 21 maggio 1991 Bruno Di Manno Democrazia Cristiana sindaco
21 maggio 1991 15 luglio 1994 Arcangelo Rotunno Partito Democratico della Sinistra sindaco [13]
15 luglio 1994 20 novembre 1994 Antonio Reppucci commissario straordinario
20 novembre 1994 29 novembre 1998 Onoratino Orticello Alleanza Nazionale sindaco
29 novembre 1998 1º luglio 2000 Onoratino Orticello Forza Italia sindaco [14]
1º luglio 2000 13 maggio 2001 Angelo Di Caprio commissario straordinario
13 maggio 2001 29 maggio 2006 Luigi Parisella lista civica di centro-destra sindaco
29 maggio 2006 5 ottobre 2009 Luigi Parisella lista civica di centro-destra sindaco [14]
5 ottobre 2009 29 marzo 2010 Guido Nardone commissario straordinario
29 marzo 2010 31 maggio 2015 Salvatore De Meo Il Popolo della Libertà Forza Italia sindaco
31 maggio 2015 21 settembre 2020 Salvatore De Meo Forza Italia sindaco
21 settembre 2020 in carica Beniamino Maschietto Forza Italia sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune ha sede lai società di calcio: A.S.D. Fondi Calcio che milita in 1ª Categoria. I colori sociali sono il rosso e il blu, gioca le partite casalinghe nello Stadio "Domenico Purificato"

Calcio a 5[modifica | modifica wikitesto]

  • Sono inoltre presenti le seguenti società di calcio a 5: Virtus Fondi e Gymnastic Studio, in serie B.
  • Vis Fondi che nel 2019-20 milita nel campionato femminile di serie A2.[15]

Pallacanestro[modifica | modifica wikitesto]

  • Virtus Fondi che, nel campionato 2019-2020, milita nel campionato maschile di Serie C Gold.[16]

Pallamano[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Strabone, Geografia, V, 3,6.
  5. ^ dettagli ricerca in db, su www.progettovidio.it. URL consultato il 1º luglio 2023.
  6. ^ Giovanni Pesiri, Insediamenti ebraici a Fondi e negli altri feudi dei Caetani nel Regno di Napoli (secoli XIII-XVI), in Gli Ebrei a Fondi e nel suo territorio, Atti del Convegno, Fondi, 10 maggio 2012, a cura di G. Lacerenza, Napoli 2013.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ Dati ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato il 16 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  9. ^ Atlante Statistico dei comuni dell'Istat, su asc.istat.it. URL consultato il 31 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2020).
  10. ^ Massimiliano Di Dio, Comune di Fondi, c'è la 'ndrangheta dietro le decisioni di sindaco e giunta[collegamento interrotto], L'Unità edizione di Roma, 17 dicembre 2008, p. 55
  11. ^ Alberto Custodero, Camorra a Fondi, ma il governo non scioglie, La Repubblica, 22 maggio 2009, p.16; Alberto Custodero, Quei ministri e il no allo scioglimento di Fondi, La Repubblica, 28 agosto 2009.
  12. ^ Alberto Custodero, "A Fondi tutto regolare". E l'opposizione attacca, La Repubblica, 15 agosto 2009
  13. ^ Sfiduciato dal Consiglio Comunale.
  14. ^ a b Dimissionario.
  15. ^ La squadra sul sito Tuttocampo, su tuttocampo.it.
  16. ^ Il campionato regionale sul sito della FIP, su fip.it.
  17. ^ Il campionato sul sito della federazione, su figh.it (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2020).
  18. ^ Il campionato sul sito della federazione, su figh.it (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2020).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • M. Forte, Fondi nei tempi, Casamari, Tip. dell'Abbazia, 1972.
  • M. Di Fazio, Fondi ed il suo territorio in età romana. Profilo di storia economica e sociale, British Archaeological Reports, Oxford 2006 (sulla storia antica e l'archeologia).
  • G. Pesiri, L'odierno Monte delle Fate e il Tifata mons della tradizione latina, in L'Italia dialettale, 39 (1976), pp. 83–91._
  • G. Pesiri, Sul sito dell’anfiteatro di Fondi, in «Atene e Roma», XXIII (1978), pp. 193–195.
  • M.T. Piscitelli Carpino (a cura di), Fondi tra antichità e medioevo (atti del convegno, Fondi 2000), Napoli 2002 (sull'età medievale).
  • G. Pesiri, Una caduta senza rumore: Pietro di Leone ultimo duca di Fondi (1140), in Scritti in onore di Girolamo Arnaldi offerti dalla Scuola nazionale di studi medioevali, cur. A. Degrandi, O. Gori, G. Pesiri, A. Piazza, R. Rinaldi, ISIME, Roma 2001, pp. 393–423.
  • S. Perfetto, Salvatore de Ponte, uno dei mastri di zecca che durante il regno di Ferrante batte sesquiducati a nome del Magnanimo, e la zecca aragonese di Fondi (1460-1461), in "Acta numismàtica", 46 (Barcelona 2016), pp. 145–158.
  • G. Pesiri, Un taccuino di viaggio dell’abate Costantino Gaetani (1603). Appunti su Pignataro Interamna, Ausonia, Fondi, Maenza e Velletri, in Le scritture della storia. Studi offerti dalla Scuola Nazionale di studi medievali a Massimo Miglio, cur. F. Delle Donne, G. Pesiri, ISIME, Roma 2012, pp. 51–110.
  • Il Palazzo Caetani a Fondi cantiere di studi, cur. G. Pesiri, P. F. Pistilli, CREIA, Roma 2013.
  • G. Pesiri, Insediamenti ebraici a Fondi e negli altri feudi dei Caetani nel Regno di Napoli (secoli XIII-XVI), in Gli Ebrei a Fondi e nel suo territorio, Atti del Convegno, Fondi, 10 maggio 2012, a cura di G. Lacerenza, Napoli 2013, pp. 89–161.
  • R. Malizia (a cura di), Terre di confine. La frontiera fra Terracina e Fondi nelle descrizioni dei viaggiatori, Liceo di Terracina, Terracina 2012.
  • A. Di Fazio, Contadini e Borghesi a Fondi. Dinamiche socio-economiche e culturali della modernizzazione a Fondi (1880-1980), ed. Caramanica, Minturno 2000.
  • G. Pesiri (a cura di), Pergamene nell'archivio del capitolo cattedrale di San Pietro in Fondi (1140-1494), ISIME, Roma 2015 (Fonti per la storia dell'Italia medievale. Regesta chartarum, 59).
  • G. Pesiri, Fondi: l’epigrafe del 1428 nel protiro, oggi diruto, della chiesa dell’Annunziata (vulgo San Bartolomeo), in «Annali del Lazio Meridionale», 21/2 (2021), pp. 29–36._ [1]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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