Forte Piovezzano

Forte Piovezzano
Werk Degenfeld
Forti del gruppo di Rivoli e di Pastrengo
Il forte di Piovezzano in una foto anteriore al 1866
Ubicazione
StatoBandiera dell'Impero austriaco Impero austriaco
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
CittàPastrengo, Verona
IndirizzoVia Chiesa
Coordinate45°30′10.94″N 10°47′58.42″E / 45.503038°N 10.799561°E45.503038; 10.799561
Informazioni generali
TipoFortezza
Costruzione1859-1861
Primo proprietarioEsercito imperiale austriaco
VisitabileSi
Informazioni militari
UtilizzatoreEsercito imperiale austriaco
Regio Esercito
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Il Forte Piovezzano, inizialmente chiamato anche Forte Degenfeld è un forte costruito dall'Austria, tra il 1859 e il 1861, a Piovezzano, nel comune di Pastrengo

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La costruzione, voluta dal feldmaresciallo Josef Radetzky per arginare un eventuale attacco nemico che avesse minacciato Verona dopo aver aggirato Peschiera, fu completata nel 1861. È una fortificazione facente parte del gruppo di Pastrengo e rientrava nel più ampio disegno di difesa militare, conosciuto come Fortezze del Quadrilatero.

Il forte fu denominato in onore del generale Friedrich Graf von Degenfeld-Schonburg, comandante del corpo di armata e ministro della guerra.

Nel 1866, in seguito alla cessione del Veneto al Regno d'Italia, come tutte le altre fortificazioni della zona, il presidio passò sotto il controllo del Regio Esercito che ne cambiò il nome in Forte di Piovezzano. Fu inoltre cambiata la direzione del tiro dell'artiglieria.

Dismesso da qualsiasi attività militare, il forte oggi è in una fase di restauro, operata dal gruppo di Volontari degli Alpini di Piovezzano.

Architettura e caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il forte si trova su una collina a sud dell'abitato di Piovezzano (comune di Pastrengo) a circa 200 m. di altitudine.

La pianta della costruzione ha forma trapezoidale con la magistrale rivolta verso il lago di Garda. Sul ramparo destro sono presenti delle postazioni di artiglieria sia in barbetta che protette da un muro e sia in casamatta. Il ramparo superiore era raggiungibile con una agile scala dotata di guide per l'artiglieria.

All'interno sono presenti vari locali, utilizzati come magazzini, laboratori, alloggi,..., che potevano garantire le esigenze della guarnigione per tempi relativamente lunghi.

Una cisterna dotata di canalette in pietra serviva a raccogliere le acque piovane per essere utilizzate.

Il forte era circondato da un ampio fossato che è stato interrato negli ultimi anni.

Armamento[modifica | modifica wikitesto]

L'armamento principale comprendeva:

Presidio di guerra[modifica | modifica wikitesto]

Il forte, in tempo di guerra, poteva ospitare una guarnigione di circa 80 soldati.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Garau, Augusto Garau, Forti - Rocche e Castelli della Provincia di Verona, Verona, Provincia di Verona Turismo.
  • Vittorio Jacobacci, La piazzaforte di Verona sotto la dominazione austriaca 1814-1866, Verona, Cassa di Risparmio di Verona Vicenza e Belluno, dicembre 1980.
  • AA. VV, Il Quadrilatero: nella storia militare, politica, economica e sociale dell'Italia risorgimentale, Verona, Comune di Verona, 1967.
  • A. Sandrini e P. Brugnoli, Architettura a Verona dal periodo napoleonico all'età contemporanea, Verona, Banca popolare di Verona, 1994.
  • AA. VV, Verona. La città e le fortificazioni, Roma, 2005.

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