Francesca Calvelli

Francesca Calvelli

Francesca Calvelli (Roma, 1962) è una montatrice italiana.

Per il suo lavoro ha vinto tre David di Donatello, quattro Ciak d'oro e sei Nastri d'argento[1]. Dal 1994 è collaboratrice abituale del compagno, il regista Marco Bellocchio[2], col quale ha avuto una figlia[3]. Monta inoltre diversi film di Danis Tanović, Francesca Comencini e Saverio Costanzo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Frequenta il Centro sperimentale di cinematografia a Roma, seguendo gli insegnamenti di Roberto Perpignani, con cui collaborerà come assistente in Figlio mio infinitamente caro nel 1985 e La donna della luna nel 1988[4]. Conclusi gli studi si dedica al montaggio di documentari lavorando con Demetrio Salvi[4], per passare successivamente ai lungometraggi.[5]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Francesca Calvelli - Premi e candidature, su cinemaitaliano.info. URL consultato il 3 giugno 2019.
  2. ^ David 2020, un'edizione da ricordare. Il trionfo de 'Il traditore' di Bellocchio, su repubblica.it. URL consultato l'8 maggio 2020.
  3. ^ Marco Bellocchio e la compagna Francesca Calvelli: Due come noi, su amica.it. URL consultato il 28 aprile 2022.
  4. ^ a b Il montaggio, che passione, su sentieriselvaggi.it, 26 novembre 2003. URL consultato il 28 aprile 2022.
  5. ^ Francesca Calvelli, su fondazionecsc.it. URL consultato il 28 aprile 2022.
  6. ^ Nastri D'Argento: Bellocchio sbanca con "Rapito", 7 premi tra cui miglior film, su rainews.it, 20 giugno 2023. URL consultato il 22 giugno 2023.
  7. ^ Ciak d'oro 2002, su news.cinecitta.com. URL consultato il 12/06/02.
  8. ^ I vincitori dei Ciak d'Oro 2010, su cinemaitaliano.info. URL consultato l'08/06/10.
  9. ^ Ciak d’oro 2020: i vincitori dei 150 Giornalisti e Critici e i premi della redazione di Ciak, su ciakmagazine.it. URL consultato il 27/11/20 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2020).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN2214152 · ISNI (EN0000 0000 5345 1105 · LCCN (ENno2006017252 · GND (DE1061423425 · J9U (ENHE987007340680105171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2006017252