Francesco Madonia

Francesco Madonia

Francesco Madonia detto Ciccio, (Palermo, 31 marzo 1924Napoli, 13 marzo 2007) è stato un mafioso italiano, boss mafioso dell'area Resuttana-San Lorenzo-Pallavicino a Palermo. Nel 1978 entrò a far parte della Commissione di Cosa Nostra.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il collaboratore di giustizia Francesco Marino Mannoia, Madonia venne affiliato in Cosa Nostra dopo la Strage di Viale Lazio, dove venne ucciso il boss Michele Cavataio detto Il Cobra, per aver dato rifugio ai killers. Nel 1970 Madonia divenne l'indiscusso capo della Famiglia di Resuttana, sostituendo Antonino Matranga, ucciso a Milano, e appoggiò fortemente i Corleonesi durante la Seconda guerra di mafia tra il 1981 e il 1984. Nel 1987, durante il Maxiprocesso di Palermo, fu condannato all'ergastolo per diversi omicidi in quanto membro di spicco della "Commissione", ma continuò a guidare il clan mafioso dal carcere, anche attraverso i suoi figli:

Nel 1971 Madonia e il figlio Antonino vennero arrestati perché vennero trovati nel fondo Gravina di Pallavicino (di sua proprietà) 400 candelotti di dinamite, alcuni dei quali vennero utilizzati negli attentati dinamitardi contro enti e uffici pubblici di Palermo durante la notte di Capodanno del 1970[7][8][2].

Fu arrestato nuovamente nel 1987 dopo alcuni anni di latitanza insieme ai figli Antonino e Giuseppe[9][1] ma, nonostante l'ergastolo inflittogli in primo grado al maxiprocesso di Palermo, Madonia trascorse diversi mesi ricoverato all'Ospedale Civico di Palermo perché gli venne diagnosticata un'ipertensione, fatto che suscitò clamore e polemiche tanto da far intervenire l'allora ministro della Giustizia Giuliano Vassalli.[10][11][12]

Nel marzo 1993 la moglie di Aldo Madonia, la farmacista Carla Cottone, venne ospitata in una puntata del Maurizio Costanzo Show, dove, intervistata, si dissociava da Cosa Nostra per difendere il marito, dichiarando di non conoscerne addirittura i parenti[13][14]. Due mesi dopo, Maurizio Costanzo rimase vittima di un attentato dinamitardo in via Fauro a Roma ma riuscì a salvarsi[14].

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Morì il 13 marzo 2007, in un ospedale penitenziario a Napoli dove stava scontando la sua pena secondo le severe clausole riportate nell'articolo 41 bis[15].

Sentenze[modifica | modifica wikitesto]

Assoluzioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b PALERMO, BOSS FINISCE IN CARCERE TRADITO DAL LIBRO PAGA DELLA MAFIA - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 31 dicembre 1989. URL consultato il 21 aprile 2021.
  2. ^ a b I BOSS A CACCIA DI ALIBI NELLE ORE DELLA STRAGE - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 29 maggio 1992. URL consultato il 16 aprile 2021.
  3. ^ CADE L'ULTIMO DEI MADONIA - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 3 gennaio 1993. URL consultato il 16 aprile 2021.
  4. ^ MAFIA: PALERMO, ALDO MADONIA ASSOLTO IN CASSAZIONE, su www1.adnkronos.com, 10 aprile 2003. URL consultato il 21 aprile 2021.
  5. ^ MAFIA: CONDANNA CONFERMATA PER FIGLIO BOSS MADONIA, su www1.adnkronos.com, 8 dicembre 2001. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  6. ^ Mafia, condannati a Palermo nove membri del clan Madonia, su Giornale di Sicilia, 6 dicembre 2011. URL consultato il 20 aprile 2021.
  7. ^ Quando la mafia piazzò cinque bombe nella notte di Capodanno del 1971, su PalermoToday, 16 marzo 2020. URL consultato il 21 aprile 2021.
  8. ^ Bruno Contrada e Letizia Leviti, La mia prigione: Storia vera di un poliziotto a Palermo, Marsilio, 17 ottobre 2012, ISBN 978-88-317-3426-4. URL consultato il 21 aprile 2021.
  9. ^ IN CARCERE ANCHE IL FIGLIO DI FRANCESCO MADONIA - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 8 maggio 1987. URL consultato il 21 aprile 2021.
  10. ^ LA PIOVRA E' SEMPRE IN OSPEDALE... - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 12 marzo 1989. URL consultato il 20 aprile 2021.
  11. ^ INDAGINI SUI BOSS IN OSPEDALE - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 4 giugno 1988. URL consultato il 21 aprile 2021.
  12. ^ Stille, Excellent Cadavers, p. 276
  13. ^ ' E IO MALEDICO LA MAFIA' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 31 marzo 1993. URL consultato il 21 aprile 2021.
  14. ^ a b ATTENTATO ROMA: VENDETTA PER INTERVISTA A MOGLIE MADONIA?, su www1.adnkronos.com, 15 maggio 1993. URL consultato il 21 aprile 2021.
  15. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/03/14/morto-madonia-boss-di-resuttana.html?ref=search
  16. ^ I GIUDICI HANNO CREDUTO A BUSCETTA - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 17 dicembre 1987. URL consultato il 24 aprile 2021.
  17. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/11/15/uccise-il-capitano-basile-per-riina.html?ref=search
  18. ^ ERGASTOLO AI BOSS COLPEVOLI DELLA MORTE DI PENTITI - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 5 luglio 1994. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  19. ^ Sportello Scuola e Università della Commissione Parlamentare Antimafia, su camera.it. URL consultato il 4 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2007).
  20. ^ Delitto Dalla Chiesa: ottavo ergastolo a Riina
  21. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/11/11/brevi.pa_033brevi.html?ref=search
  22. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/09/27/strage-di-capaci-24-ergastoli.html?ref=search
  23. ^ STRAGE DI CAPACI, 24 ERGASTOLI - La Repubblica.it
  24. ^ Fondazione Falcone | Per un futuro senza mafie, su Fondazione Falcone. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  25. ^ Ecco chi uccise Terranova, su Corriere.it, 4 giugno 1997. URL consultato il 4 febbraio 2013 (archiviato il 3 ottobre 2015).
  26. ^ Archivio Corriere della Sera, su archivio.corriere.it. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  27. ^ Via D'Amelio, sette ergastoli, su Corriere.it, 14 febbraio 1999. URL consultato il 15 febbraio 2010 (archiviato il 20 maggio 2011).
  28. ^ Strage Chinnici, 12 ergastoli assolti i boss Motisi e Farinella - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 26 giugno 2002. URL consultato il 4 febbraio 2013 (archiviato il 4 gennaio 2014).
  29. ^ Francese, delitto di Cupola 7 condanne, 2 assoluzioni - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 12 aprile 2001. URL consultato il 9 marzo 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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