Francesco Pio Santi

Francesco Pio Santi
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Sovana
 
Nato17 dicembre 1740 a Roccalbegna
Ordinato presbitero27 maggio 1765
Nominato vescovo16 settembre 1776 da papa Pio VI
Consacrato vescovo21 settembre 1776 dal cardinale Francesco Saverio de Zelada
Deceduto15 agosto 1799 a Pienza
 

Francesco Pio Santi (Roccalbegna, 17 dicembre 1740Pienza, 15 agosto 1799) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Roccalbegna il 17 dicembre 1740, figlio del giusdicente locale Rutilio Santi, intraprese giovanissimo la carriera ecclesiastica, ricevendo la tonsura il 22 settembre 1753 dal vescovo Francesco Maria Piccolomini.[1] Il 29 luglio 1764 si laureò a Siena in diritto civile e canonico.[1] L'anno successivo divenne canonico della cattedrale di Pienza, e il 27 maggio fu ordinato presbitero.[1] Il 18 settembre 1770 ricevette l'arcidiaconato.[1]

In seguito alla rinuncia del vescovo Piccolomini, che ricevette la sede titolare di Perge, la diocesi di Pienza fu accorpata a quella di Chiusi.[1] Il Santi fu nominato vicario generale della diocesi dal vescovo Giustino Bagnesi. Si ritrovò a gestire per conto del vescovo varie questioni di giurisdizione ecclesiastica, scrivendo nel 1775 la Memoria delle cose più notabili seguite nel occasione dell'unione della diocesi di Pienza colla diocesi di Chiusi unite aeque ad invicem principaliter.[1] Servì come vicario anche durante il primo anno di episcopato di Giuseppe Pannilini, per poi essere nominato vescovo di Sovana il 16 settembre 1776.[1][2] Ricevette la consacrazione episcopale il 21 settembre dal cardinale Francesco Saverio de Zelada, assistito dal vescovo Piccolomini e dall'arcivescovo Stefano Evodio Assemani.[1][2]

Fu il primo vescovo di Sovana ad essere riuscito ad ottenere dal granduca le rendite della mensa vescovile nel periodo di sede vacante.[1] Il 25 luglio 1785 il governo granducale autorizzò l'istituzione di nuove parrocchie all'interno della diocesi sovanese: il vescovo Santi istituì così le parrocchie in sette centri abitati che stavano conoscendo in quel periodo una fase di particolare sviluppo, ovvero Murci, Pancole, Petricci, Poggioferro, Ripe, San Quirico e Vallerona.[3] La chiesa di San Pio I di Vallerona ricevette tale dedicazione proprio in omaggio al vescovo.[4][5] Nel 1791 si trovava a Montepulciano per la consacrazione della chiesa di Sant'Agostino.[1] Interessato a riordinare l'archivio diocesano, nel 1799 acquistò a sue spese due stanze per organizzarvi l'archivio capitolare e l'archivio dell'Opera del duomo.[1] Tale progetto verrà realizzato però solo in parte nel 1802, con l'interessamento del fratello Giorgio, poiché il Santi morì il 15 agosto 1799, dopo essere stato colpito da un colpo apoplettico durante una sua visita a Pienza.[1] Fu sepolto nella cattedrale pientina.[1]

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m Giovanni Mignoni, Prelati pientini vescovi in Maremma tra Sette e Ottocento, in Ettore Pellegrini (a cura di), Storia ecclesiastica della città e diocesi di Grosseto. Atti della giornata di studi in occasione della pubblicazione dell'opera di Francesco Anichini, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2017, pp. 141-150.
  2. ^ a b (EN) David Cheney, Francesco Pio Santi, su Catholic-Hierarchy.org. Modifica su Wikidata
  3. ^ Angelo Biondi, Nuovi villaggi e nuove parrocchie nella Maremma toscana in età lorenese, in Danilo Barsanti (a cura di), Studi in memoria di Ildebrando Imberciadori, Pisa, Edizioni ETS, 1996, pp. 139–162.
  4. ^ Bruno Santi, Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto, Siena, Nuova Immagine Editrice, 2007, p. 232.
  5. ^ Parrocchia Vallerona, San Pio I, su diocesipitigliano.it. URL consultato il 9 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2018).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 6, p. 388.
  • (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig, 1931, p. 757.
  • Angelo Biondi, Nuovi villaggi e nuove parrocchie nella Maremma toscana in età lorenese, in Danilo Barsanti (a cura di), Studi in memoria di Ildebrando Imberciadori, Pisa, Edizioni ETS, 1996, pp. 139–162.
  • Ettore Pellegrini (a cura di), Storia ecclesiastica della città e diocesi di Grosseto. Atti della giornata di studi in occasione della pubblicazione dell'opera di Francesco Anichini, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Sovana Successore
Gregorio Alessandri 16 settembre 1776 - 11 agosto 1799 Filippo Ghighi