Gary Avis

Carlos Acosta, Darcey Bussell e Gary Avis nel 2007

Gary Avis (Ipswich, 9 aprile 1969) è un ballerino e maestro di balletto britannico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato ad Ipswich, Gary Avis si è avvicinato alla danza all'età di dodici anni. Dopo gli studi al Bird College e alla Royal Ballet School, nel 1989 è stato scritturato dal Royal Ballet, che sei anni dopo lo ha promosso al rango di solista.[1] Dal 1999 al 2001 è stato tra i fondatori di K-Ballet in Giappone con Tetsuya Kumakawa, Michael Nunn e William Trevitt. Successivamente, è ritornato in Gran Bretagna per danzare come primo solista all'English National Ballet dal 2002 al 2004. Nel 2004 è tornato a danzare al Covet Garden in qualità di primo solista e l'anno successivo è stato proclamato primo ballerino caratterista della compagnia.[2]

Ha danzato un vasto repertorio con il Royal Ballet, facendosi apprezzare come carismatico interprete dell'opera di Kenneth MacMillan. Ha infatti danzato molti ruoli creati dal coreografo scozzese, tra cui il barone Philip e il colonnello Middleton in Mayerling, Monsieru GM in Manon, Nicola II in Anastasia, il re del sud ne Il principe delle pagode e i ruoli di Escalo, Fra Lorenzo, Lord Capuleti, Paride e un apprezzatissimo Tebaldo in Romeo e Giulietta.[3]

Inoltre, ha danzato molti ruoli dal repertorio classico, tra cui il lupo e il principe russo ne La bella addormentata, Von Rothbar ne Il lago dei cigni, il bramino ne La Bayadère e Wilfred e Hilarion in Giselle.[4] Tra i suoi ruoli del repertorio moderno vi sono anche Demetrio in The Dream, Rakitin in A Month in the Country, Virgilio in The Dante Project, Bryaxin in Dafni e Cloe, Gremin in Onegin, il moro in Petruška e Kostcheï ne L'uccello di fuoco. Inoltre, è stato il primo interprete di coreografie originali di Christopher Wheeldon, Wayne McGregor e Twyla Tharp.[5] Particolarmente apprezzata è stata la sua interpretazione nel ruolo di Drosselmeyer ne Lo schiaccianoci, per cui l'Evening Standard lo ha definito uno dei più grandi ballerini e attori della sua generazione.[6]

Dal 2007 ha affiancato all'attività sulle scene quella di insegnante. Dal 2007 al 2009 è stato assistente maestro di balletto del Royal Ballet, per poi essere promosso a maître de ballet nella stagione 2009/2010 e infine Senior Ballet Master nel 2019.[7] In questa veste si è occupato non solo di preparare i ballerini principali per i maggiori ruoli del repertorio, ma anche ricreare le coreografie originali per le nuove messe in scena.

È dichiaratamente omosessuale e impegnato in un'unione civile con Tim Holder.[8]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Membro dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i servizi alla danza.»
— Londra, 2018[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Victoria Lambert, ‘I know how hard being a boy who loves ballet can be’, in The Telegraph, 30 agosto 2019. URL consultato il 21 gennaio 2022.
  2. ^ GARY AVIS MBE "In Conversation", su The London Ballet Circle. URL consultato il 21 gennaio 2022.
  3. ^ (EN) Romeo and Juliet review – the Royal Ballet's Romeo meets his match, su the Guardian, 27 settembre 2015. URL consultato il 21 gennaio 2022.
  4. ^ (EN) Suffolk dancer stars in Darcey farewell, su East Anglian Daily Times, 7 giugno 2007. URL consultato il 21 gennaio 2022.
  5. ^ Gary Avis: 'No one’s ever lonely in a dance class', su telegraph.co.uk. URL consultato il 21 gennaio 2022.
  6. ^ (EN) Deborah Weiss, The Nutcracker at the Royal Opera House review: Unfailingly enchanting, su standard.co.uk, 24 novembre 2021. URL consultato il 21 gennaio 2022.
  7. ^ The Royal Ballet announces promotions, leavers and joiners for the 2019/20 season, su roh.org.uk. URL consultato il 21 gennaio 2022.
  8. ^ (EN) Danielle Lett, Gary Avis: ‘Without Suffolk, I wouldn’t be where I am today’, su East Anglian Daily Times, 10 novembre 2021. URL consultato il 21 gennaio 2022.
  9. ^ (EN) Amy Gibbons, Suffolk ballet star Gary Avis receives MBE at Buckingham Palace, su East Anglian Daily Times, 12 ottobre 2018. URL consultato il 21 gennaio 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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