Gerolamo Pittaluga

Gerolamo Pittaluga (Genova, 1691 circa – 1743) è stato uno scultore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gerolamo Pittaluga, Tabernacolo dell'ex Convento dei Cappuccini di Lisbona (Portogallo), attuale Chiesa di Nostra Signora della Porziuncola (realizzato sulla base di disegni di Lorenzo de Ferrari).

Nato da umile famiglia contadina nel quartiere genovese Sampierdarena, Pittaluga manifesta la propensione per l'arte in giovane età e diviene discepolo dello scultore Pietro Maria Ciurlo, presto superandolo, e dedicandosi, anche come autodidatta, alla produzione scultorea di statue in legno a soggetto religioso. Studia inoltre, da vicino, le opere di Anton Maria Maragliano.[1]

Nel 1721 riceve, assieme allo scultore Giacomo Boda, la commissione per una serie di lavori presso la Basilica della Santissima Annunziata del Vastato.[1]

In seguito, realizza opere per la chiesa parrocchiale della Caminata di Ne, per la Casaccia di S. Antonio Abate di Chiavari, per la parrocchiale di S. Sabina, per la chiesa dedicata a S. Antonio di Padova a Sampierdarena.[1]

Verso il finire degli anni 1730, realizza un tabernacolo di pregio per il Convento dei Cappuccini di Lisbona, sulla base di disegni di Lorenzo de Ferrari, su commissione del re del Portogallo, Giovanni V. Quest'opera, giudicata dal biografo Carlo Giuseppe Ratti tra i «più egregi lavori»[2] del maestro genovese, presenta somiglianze col tabernacolo che lo stesso Pittaluga produce, nel medesimo periodo, per la Chiesa dei Cappuccini di Genova.[1][3][4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Daniele Sanguineti, PITTALUGA, Gerolamo, su treccani.it.
  2. ^ Carlo Giuseppe Ratti, Delle vite de’ pittori, scultori ed architetti genovesi, Genova, 1769, p. 291.
  3. ^ Igreja Paroquial De Santa Engrácia - Do Antigo Convento De Nossa Senhora da Conceição da Porciúncula, APCD - Associação Portuguesa de Cultura e Desenvolvimento, 2022.
  4. ^ Aps, RUAS DE LISBOA COM ALGUMA HISTÓRIA: CALÇADA DOS BARBADINHOS [ V ], su RUAS DE LISBOA COM ALGUMA HISTÓRIA, quarta-feira, 30 de março de 2011. URL consultato il 31 marzo 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alizeri, Federigo, Guida illustrativa del cittadino e del forestiero per la città di Genova e sue adiacenze, Genova 1875, p. 638.
  • Ead., Artisti genovesi in Portogallo. Committenze di prestigio per una nazione nuovamente protagonista sullo scenario europeo, in Genova e l’Europa atlantica, a cura di P. Boccardo - C. Di Fabio, Cinisello Balsamo 2006, p. 227.
  • Ratti, Carlo Giuseppe, Delle vite de’ pittori, scultori ed architetti genovesi, Genova 1769, pp. 289-291.
  • Sanguineti, Daniele, Scultura lignea genovese: i fratelli Galleano, Giovanni Maragliano e gli altri, in Antologia di Belle Arti, n.s., LV-LVIII (1998), p. 62.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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