Gi Group

Gi Group
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1998 a Milano
Sede principaleMilano
Persone chiaveStefano Colli-Lanzi amministratore delegato
Settoremercato del lavoro
Prodottiservizi di risorse umane, assunzioni, formazione, outsourcing
Fatturato1,97 miliardi di [1] (2017)
Utile netto11,9 milioni di [1] (2017)
Dipendenti3 300 (2017)
Slogan«Your job, our work»
Sito webwww.gigroup.com

Gi Group è una multinazionale italiana che opera nel settore del mercato del lavoro con sede a Milano. È membro del World Employment Confederation (ex CIETT),[2], la confederazione mondiale delle agenzie di lavoro private.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fondata da Stefano Colli-Lanzi nel 1998[3] come Générale Industrielle (GI) sull'esperienza e le metodologie di lavoro di Générale Industrielle France. Nel 2004 acquisisce Worknet, l'agenzia di collocamento del Gruppo Fiat.[4] Un anno dopo entra nel settore di ricollocazione con DBM Italia che nel 2011 diventerà INTOO. Grazie a queste acquisizioni, Gi diventa la prima agenzia di personale in Italia con un fatturato di 360 milioni di euro e 180 filiali sparse nel paese.[5]

Nel 2007 le prime acquisizioni in Germania e Polonia, nel 2008 nasce ufficialmente Gi Group in seguito alla fusione tra Gi e Worknet con Gi e Worknet trasformati in marchi. Viene aperta anche un'altra sede a Roma, in via Nazionale. E prosegue l'internazionalizzazione del gruppo con acquisizioni in Cina, Francia, Brasile, Spagna e India.[6] Nel 2009 l'espansione internazionale aumenta ulteriormente: Regno Unito, Argentina e in Romania dove la società rileva Barnett McCall.[7] Il gruppo si trasforma in una multinazionale attiva nel campo della ricerca e selezione di personale, nella formazione, nell'outplacement, nell'executive search, nell'HR outsourcing.

Nel 2014 Gi Group comincia a concentrarsi sulla responsabilità sociale delle imprese. Quell'anno è pubblicato il primo rapporto CSR,[8] un paio di anni più tardi organizza la sua prima iniziativa CSR globale, "Destination Work",[9] con l'obiettivo di aumentare le possibilità di occupazione attraverso workshop gratuiti tenuti dai dipendenti del gruppo.

Nel 2015 altra importante acquisizione: la società di outsourcing di processi aziendali Holomatica, con sede in Brasile.[10] Nel 2016 viene rilevata TACK & TMI, una società globale di formazione e consulenza.[11] Nel 2018 il gruppo si rafforza in Inghilterra e Irlanda acquisendo Marks Sattin.[12] Alla fine dell'anno sono 98 le società controllate.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Rapporto annuale 2017, su app.box.com. URL consultato il 23 novembre 2018.
  2. ^ (EN) WEC_Economic_report_2017_Final.pdf (PDF), su wecglobal.org, p. 54. URL consultato il 7 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2017).
  3. ^ Vittorio Coda, Mario Minoja, Antonio Tessitore, Marco Vitale, Valori d'impresa in azione, op. cit. p. 261
  4. ^ Stefano Consiglio, Luigi Moschera, Le agenzie per il lavoro e le risposte strategiche e organizzative alla crisi economica, op. cit. p. 53
  5. ^ Stefano Alpini, Homo instabilis: sociologia della precarietà, op.cit. p. 214
  6. ^ "GR- The Global Recruiter". [1] Archiviato il 23 novembre 2018 in Internet Archive., Italian hiring company takes full ownership of its Indian operation
  7. ^ (EN) Italian Gi Group acquires Barnett McCall Recruitment, in ACTMedia!data=6 maggio 2009.
  8. ^ (EN) CSR Report 2014 (PDF), su gigroup.com/en. URL consultato l'11 aprile 2017 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2017).
  9. ^ "RRHH Digital - October 26, 2016".[2], Gi Group ETT clausura Destination Work
  10. ^ (EN) Brazil – Gi Group acquires outsourcing and BPO firm, in Daily News, 6 luglio 2015.
  11. ^ (EN) GI Group announces acquisition of TACK and TMI, su trainingpressreleases.com, 15 settembre 2016. URL consultato il 23 novembre 2018 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2017).
  12. ^ Gi Group si rafforza in Inghilterra e Irlanda: acquista Marks Sattin, su liberoquotidiano.it, 22 novembre 2018. URL consultato il 23 novembre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vittorio Coda, Mario Minoja, Antonio Tessitore, Marco Vitale, Valori d'impresa in azione, Milano, Egea,
  • Stefano Alpini, Homo instabilis: sociologia della precarietà, Milano, Editoriale Jaca Book, 2007
  • Stefano Consiglio, Luigi Moschera, Le agenzie per il lavoro e le risposte strategiche e organizzative alla crisi economica, Milano, Franco Angeli, 2010

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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