Gianfranco Contini

Gianfranco Contini

Gianfranco Contini (Domodossola, 4 gennaio 1912[1]Domodossola, 1º febbraio 1990[1]) è stato un critico letterario, filologo e partigiano italiano, storico della letteratura italiana e tra i massimi esponenti della critica stilistica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Da Domodossola a Parigi: i primi studi[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Riccardo Contini e Maria Cernuscoli[2], dopo brillanti studi classici presso il Collegio Mellerio Rosmini di Domodossola si laureò in lettere all'Università degli Studi di Pavia, dove fu convittore del Collegio Ghislieri, con una tesi sulla vita e l'opera di Bonvesin de la Riva nel 1933[2][1][3]; perfezionò i suoi studi all'Università degli Studi di Torino sotto la guida del filologo Santorre Debenedetti l'anno seguente ed entrò in contatto con alcuni dei giovani intellettuali che sarebbero ben presto confluiti nella casa editrice Einaudi: Massimo Mila, Leone Ginzburg e lo stesso Giulio Einaudi[1][3]. Contini si trasferì dal 1934 al 1936 a Parigi, dove entrò in contatto con studiosi del calibro di Bédier[2], Millardet e Jeanroy[1]. Ottenne poi un incarico presso l'Accademia della Crusca a Firenze ed un insegnamento di letteratura francese a Pisa[3]. In questo periodo inizia il suo rapporto con Eugenio Montale e la collaborazione a Letteratura[1][3].

Friburgo e la lotta partigiana[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1938 fu chiamato quale ordinario di filologia romanza all'Università di Friburgo, come successore di Bruno Migliorini[2][1]; lì istruì una schiera eletta di allievi anche italiani, rifugiati durante la guerra, tra cui si devono ricordare almeno D'Arco Silvio Avalle, Dante Isella[4], Luciano Erba ed il ticinese Giorgio Orelli[2][3]. Presente in Ossola nel 1944, durante la Repubblica dell'Ossola partecipò quale rappresentante del Partito d'Azione alle sedute del CLN e, insieme con Carlo Calcaterra, studiò una riforma scolastica[2][3].

Da Friburgo alla Società Dantesca Italiana[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la guerra riprese l'insegnamento a Friburgo e lo esercitò sino al 1952[1], quando ebbe la cattedra di filologia romanza nella facoltà di Magistero, quindi di lingua e letteratura spagnola e ancora di filologia romanza nella facoltà di Lettere dell'Università degli Studi di Firenze (quest'ultima nel 1956[2]), per passare infine alla Scuola Normale Superiore di Pisa[3]. Nello stesso anno assunse la direzione del Centro di studi di filologia dell'Accademia della Crusca, incarico che mantenne fino al marzo 1971[2]. Accademico dei Lincei dal 1955[5], presiedette la Società Dantesca Italiana dal 1957 al 1967[2] e la rivista Studi danteschi dal 1957 al 1971 come unico direttore, per poi essere affiancato da Francesco Mazzoni fino al 1982, quando si ritirò[6]. Anche la produzione scientifica, gli studi e le pubblicazioni continuarono senza sosta, nonostante i disagi indotti dalle cattive condizioni di salute. Nel 1987[2] (o 1985[1][3]) Contini, in seguito ad una grave malattia, tornò definitivamente a Domodossola, nella villa di San Quirico, dove morì tre anni dopo[2].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Contini sposò nel 1955 l'ex allieva Margaret Piller (1929-2005), da cui ebbe i figli Riccardo e Roberto[2].

Metodologia[modifica | modifica wikitesto]

La critica degli "scartafacci" e le varianti d'autore[modifica | modifica wikitesto]

Gianfranco Contini.

La critica di Contini viene definita critica delle varianti, poiché il suo metodo non si sofferma unicamente sull'opera data e compiuta (come sostenuto dalla critica idealista crociana), ma analizza anche le edizioni precedenti e le varie fasi correttorie dei manoscritti, quelli che Benedetto Croce, nelle Illusioni sulla genesi delle opere d'arte documentabili dagli scartafacci degli scrittori, chiamava appunto "scartafacci"[7]. Più in generale, essa s'inserisce nella corrente della critica stilistica di Karl Vossler e Leo Spitzer. Ma se nel primo vi era un interesse di matrice crociana per l'estetica e nel secondo la ricerca dell'etimo psicologico, Contini si sofferma esclusivamente sul dato linguistico, cercando di ripercorrere la genesi del testo a partire dalle variazioni dell'autore, considerando il prodotto letterario come un'opera in fieri, cioè in divenire[8]:

«La scoperta [di Leo Spitzer] partì dagli studi di Karl Vossler, con la differenza che Contini scartò sia il preponderante interesse, di derivazione crociana, per l’estetica astratta, sia l’indagine psicologistica spitzeriana, riportando invece la ricostruzione dello scarto dalla norma linguistica, del 'clic' dello stile, al puro dato linguistico, considerato come primum ineludibile (e ancora più ineludibile per un dialettologo) dall’interpretazione, da verificare non solo alla luce radente dell’esito finale (il testo stabilito e pubblicato – ovvero reso 'pubblico' – secondo l’ultima volontà dell’autore), ma ai chiaroscuri della sua genesi...»

La produzione critico-filologica[modifica | modifica wikitesto]

Le due linee linguistiche[modifica | modifica wikitesto]

È stato un grande indagatore della letteratura, a tutto campo: dai saggi su Dante e Petrarca fino ai moderni e contemporanei Pascoli, Montale[9], Gadda e Pizzuto[2]. Ha individuato nella letteratura italiana, vista sotto l'aspetto linguistico-stilistico, due linee che l'attraversano, per così dire, dalle origini al Novecento: una linea plurilinguistica e una monolinguistica. Il plurilinguismo, a cui va la preferenza del critico, caratterizzato da una ricchezza di registri lessicali e da un uso sperimentale del linguaggio, parte da Dante per arrivare sino a Pascoli, Gadda e Pasolini, mentre il monolinguismo, ovvero l'uso esclusivo di una lingua letteraria "alta", prende avvio dal Petrarca[2][10].

Critico di Dante[modifica | modifica wikitesto]

Oltre agli impegni istituzionali nella Società Dantesca Italiana, Contini si prodigò nel curare filologicamente e criticamente le opere dantesche, dopo i grandi risultati compiuti dalla filologia barbiana. Le curatele del 1939 delle Rime, e quelle del Fiore e del Detto d'Amore (da lui attribuite proprio al Sommo Poeta[11]) nel 1984[12], si sono affiancate alla critica del pensiero dantesco, coniando il termine di plurilinguismo; Dante come personaggio-poeta; l'analisi degli echi interiori della poesia dantesca, grazie alla quale poté dichiarare Dante il padre delle opere antecitate[12], tutte idee che confluiranno nel saggio Un'idea di Dante.

Critico di Petrarca[modifica | modifica wikitesto]

Contini si prodigò, nello studio della letteratura italiana, anche ad analizzare Petrarca. Al contrario di Dante, il poeta aretino si concentrò su una poesia priva di slanci sperimentalisti e, soprattutto, su una lingua sola (da qui il monolinguismo)[13]. Inoltre, su Petrarca Contini poté applicare concretamente la filologia delle varianti d'autore, grazie alla grande quantità di codici pervenuti del Canzoniere[2], redatti in vari momenti della vita dello stesso Petrarca. Tali studi confluiranno nel Saggio d'un commento alle correzioni del Petrarca volgare (1943)[2].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Studi[modifica | modifica wikitesto]

  • Esercizî di lettura sopra autori contemporanei con un'appendice su testi non contemporanei, Firenze, Parenti, 1939. - Firenze, Felice Le Monnier, 1947; Nuova edizione aumentata di «un anno di letteratura», Torino, Einaudi, 1974; Collana Paperbacks n.137, Einaudi, 1982, ISBN 88-06-05372-8.
  • Un anno di letteratura, Firenze, Le Monnier, 1942, SBN IT\ICCU\LO1\0092572.
  • Gianfranco Contini, Vincenzo De Bartholomaeis, in «Giornale storico della letteratura italiana», CXXX, 1953, p. 550 e segg.
  • Letteratura dell'Italia unita 1861-1968, Firenze, Sansoni, 1997 [1968], ISBN 88-383-1611-2. - Introduzione di Cesare Segre, Collana Alta fedeltà, BUR, Milano, 2012, ISBN 978-88-170-5450-8.
  • Varianti e altra linguistica. Una raccolta di saggi (1938-1968), Torino, Einaudi, 1970. - Collana Paperbacks n.96, Einaudi, 1992.
  • Letteratura italiana delle origini, Firenze, Sansoni, 1970-2000. - Collana Alta fedeltà, BUR, Milano, 2013, ISBN 978-88-17-06769-0.
  • Altri esercizî (1942-71), collana Paperbacks, n. 93, Torino, Einaudi, 1972, SBN IT\ICCU\SBL\0456449.
  • Una lunga fedeltà. Scritti su Eugenio Montale, collana Piccola Biblioteca, n. 226, Torino, Einaudi, 1974, ISBN 88-06-03860-5.
  • La Letteratura italiana Otto-Novecento, Collana Le letterature del mondo, Firenze, Sansoni, 1974. - Milano, Rizzoli, 1998, ISBN 88-17-11254-2.
  • Un'idea di Dante. Saggi danteschi, collana Piccola Biblioteca. Nuova serie, n. 92, Torino, Einaudi, 2001 [1976], ISBN 978-88-06-15858-3.
  • Letteratura italiana del Quattrocento, collana Saggi, Firenze, Sansoni, 1976.
  • Gianfranco Contini, Schedario di scrittori italiani moderni e contemporanei, collana Nuova Biblioteca, Firenze, Sansoni, 1978, SBN IT\ICCU\SBL\0336187.
  • Letteratura italiana del Risorgimento (1789-1861), Firenze, Sansoni, 1986. - Introduzione di Roberto Antonelli, Collana Alta fedeltà, BUR, Milano, 2011.
  • Breviario di ecdotica, Milano-Napoli, Riccardo Ricciardi Editore, 1986. - Indici a cura di Gianfranco Breschi, Torino, Einaudi, 1990, ISBN 88-06-11894-3.
  • Ultimi esercizî ed elzeviri (1968-87), Collana Paperbacks n.196, Torino, Einaudi, 1988, ISBN 88-06-59911-9.
  • Diligenza e voluttà. Ludovica Ripa di Meana interroga Gianfranco Contini, Collana Saggi, Milano, Mondadori, 1989, ISBN 978-88-043-2533-8. - Collana Saggi, Milano, Garzanti, 2019, ISBN 978-88-116-0510-2.
  • Gianfranco Contini, Quarant'anni d'amicizia. Scritti su Carlo Emilio Gadda (1934-1988), collana Piccola biblioteca Einaudi, n. 505, Torino, Einaudi, 1989, ISBN 88-06-11481-6.
  • Gianfranco Contini, La parte di Benedetto Croce nella cultura italiana, collana Saggi brevi, n. 6, Torino, Einaudi, 1989, ISBN 88-06-11423-9.
  • Postremi esercizî ed elzeviri, Postfazione di Cesare Segre. Nota ai testi di Gianfranco Breschi, Collana Opere di G. Contini, Torino, Einaudi, 1998, ISBN 88-06-14207-0.
  • Gianfranco Contini, Poesie, a cura di Pietro Montorfani, Torino, Aragno, 2010, ISBN 978-88-8419-457-2.
  • Gianfranco Contini, Dove va la cultura europea? Relazione sulle cose di Ginevra, a cura di Luca Baranelli e Daniele Giglioli, collana Quodlibet, n. 59, Macerata, Quodlibet, 2012, ISBN 978-88-7462-417-1. URL consultato il 2 giugno 2015.
  • Gianfranco Contini, Pagine pierriane. Schede, esercizi, corrispondenza, A cura di Giorgio Delia, Firenze, 2012.
  • Gianfranco Contini 1912-2012. Attualità di un protagonista del Novecento. A cura di Lino Leonardi, Firenze, 2014.

Curatele[modifica | modifica wikitesto]

Traduzioni[modifica | modifica wikitesto]

Epistolari[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianfranco Contini, Lettere all'editore (1945-1954), a cura di Paolo Di Stefano, Torino, Einaudi, 1990, SBN IT\ICCU\BAS\0236223.
  • Carlo Emilio Gadda, Lettere a Gianfranco Contini a cura del destinatario 1934-67, collana Saggi Blu, Milano, Garzanti, 1988, ISBN 978-88-11-59835-0. - Nuova ed. con 62 lettere inedite, a cura di Dante Isella e G. Ungarelli, Collana Saggi, Garzanti, 2009, ISBN 978-88-117-4085-8.
  • Eugenio Montale, Gianfranco Contini, Eusebio e Trabucco. Carteggio, a cura di Dante Isella, Milano, Adelphi, 1997, ISBN 978-88-459-1342-6.
  • Gianfranco Contini, Ireneo Sanesi, Corrispondenza inedita, a cura di Manlio Sanesi, Pavia, Biblioteca della Società Pavese di Storia Patria, 1998.
  • Emilio Cecchi, Gianfranco Contini, L'onestà sperimentale. Carteggio, a cura di Paolo Leoncini, Milano, Adelphi, 2000, ISBN 978-88-459-1532-1.
  • «Il paesaggio d'un presentista». Corrispondenza tra Gianfranco Contini e Luigi Russo (1936-1961). A cura di Domenico De Martino, Firenze, 2009.
  • G. Contini-Antonio Pizzuto, Coup de foudre. Lettere (1963-1976), a cura di G. Alvino, Collana Il diaspro.Epistolari, Polistampa, 2011, ISBN 978-88-830-4231-7.
  • Un'amicizia in atto. Corrispondenza tra Gianfranco Contini e Aldo Capitini (1935-1967). A cura di Adriana Chemello e Mauro Moretti, Firenze, 2012.
  • Irma Brandeis-G. Contini, «Questa stupida faccia». Un carteggio nel segno di Eugenio Montale, Prefazione di Domenico De Martino, a cura di M. Sonzogni, Collana Le mongolfiere, Milano, Archinto, 2015, ISBN 978-88-776-8677-0.
  • «Come per una congiura». Corrispondenza tra Gianfranco Contini e Sandro Sinigaglia (1944-1989). A cura di Gualberto Alvino, Firenze, 2015
  • Lettere per una nuova cultura. Gianfranco Contini e la casa editrice Einaudi (1937-1989). A cura di Maria Villano, Firenze, 2019.
  • Cesare Angelini, Gianfranco Contini, Critica e carità. Lettere (1934-1965, a cura di Gianni MussinI, con la collaborazione di Fabio Maggi, presentazione di Carlo Carena, in appendice scritti di Cesare Angelini e Gianfranco Contini, Novara, Interlinea, 2021, ISBN 9788868573843.
  • Gianfranco Contini, Giovanni Battista Angioletti, La libertà dell'arte. Carteggio (1941-1961), a cura di Liliana Orlando, Milano, Mimesis, 2022, ISBN 978-8857595177.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Gianfranco Contini, su novara.com, Novara on line letteratura. URL consultato il 2 giugno 2015.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Italia.
  3. ^ a b c d e f g h Mattia Cavadini, Gianfranco Contini vent'anni dopo. Storia e eredità di un Maestro., su www5.rsi.ch, RSI - Radio Televisione Svizzera, 1º febbraio 2010. URL consultato il 2 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2012).
  4. ^ Stefano Ciavatta, Lezioni di filologia etica Isella a Friburgo. Il magistero degno di essere vissuto, su tritone52.wordpress.com, le Culture del Riformista, 14 febbraio 2009. URL consultato il 2 giugno 2015.
    «...l’incontro [di Dante Isella] con il trentunenne Contini a Friburgo, dove dal 1938 era ordinario di filologia romanza.»
  5. ^ Alberto Varvaro, Ricordo di Cesare Segre (PDF), su lincei.it. URL consultato il 2 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2016).
  6. ^ Società Dantesca Italiana - Storia, su dantesca.it, Società Dantesca Italiana, 2009. URL consultato il 2 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2015).
    «...dal vol. XXXIV (1957) da G. Contini, il quale, a partire dal vol. XLVIII (1971), volle al suo fianco F. Mazzoni, unico direttore dal 1982 al 2001...»
  7. ^ Tellini, p. 108.
  8. ^ Tellini, p. 107.
  9. ^ Isella.
  10. ^ Massimo Raffaeli, L’eredità di Contini, su leparoleelecose.it, Le parole e le cose, 3 aprile 2013. URL consultato il 2 giugno 2015.
    «...si pensi alla celebre opposizione di monolinguismo e plurilinguismo, “funzione Petrarca” e “funzione Dante” dedotte dal lungo periodo della letteratura nazionale...»
  11. ^ Contini.
  12. ^ a b Andrea Mazzucchi, Gianfranco Contini, su internetculturale.it, Internet Culturale, 2012. URL consultato il 2 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2015).
  13. ^ Romano Luperini, Il plurilinguismo di Dante e il monolinguismo di Petrarca secondo Gianfranco Contini, su eduthinktag.it, Thinktag Smart, 6 marzo 2013. URL consultato il 2 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  14. ^ Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte Prof. Gianfranco Contini
  15. ^ Premi Feltrinelli 1950-2011, su lincei.it. URL consultato il 17 novembre 2019.
  16. ^ Premio letterario Viareggio-Rèpaci, su premioletterarioviareggiorepaci.it. URL consultato il 9 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2015).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN109606833 · ISNI (EN0000 0001 2147 4393 · SBN CFIV008734 · BAV 495/98761 · LCCN (ENn79120780 · GND (DE118669931 · BNE (ESXX924854 (data) · BNF (FRcb12027186c (data) · J9U (ENHE987007275559605171 · CONOR.SI (SL53268579 · WorldCat Identities (ENlccn-n79120780