Giordano Gamberini

Giordano Gamberini (Ravenna, 23 giugno 1915Ravenna, 30 giugno 2003) è stato un saggista italiano, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Saggista, studioso di filosofia, religioni ed esoterismo. Nato da nobile famiglia ravennate, fu militante nelle file del Partito Socialdemocratico Italiano. Antifascista, fu membro della Resistenza contro l'occupazione nazi-fascista.

Dopo la guerra, a Ravenna, fu membro del consiglio di somministrazione della Banca del Monte e ricoprì la carica di vicepresidente provinciale dell'Istituto case popolari.

Valdese (era iscritto ad una comunità valdese di Roma, ma tale appartenenza era puramente formale[1]), con il nome di Tau Julianus divenne vescovo della Chiesa cattolica di rito antico e gnostico[2].

È stato Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, eletto, per la prima volta nel 1961 e in seguito rieletto altre due volte, rimase in carica sino al 1970. Ebbe un ruolo importante nel favorire l'ascesa nella gerarchia massonica di Gelli e della loggia segreta P2[3].

Fu direttore, dal 1966, della Rivista massonica.

Fu tra i principali estensori della cosiddetta Bibbia concordata nell'ambito della quale tradusse il Vangelo di San Giovanni. Tentò di far rimuovere la scomunica che pesava sui massoni sin dal 1738 dalla Chiesa cattolica. Conclusosi il Concilio Vaticano II, il 15 giugno 1969[4] presenziò a Savona al primo dibattito pubblico ufficiale tenutosi in Italia fra un esponente del GOI ed un rappresentante della Chiesa cattolica[5], lo storico ecclesiastico e della massoneria don Francesco Rosario Esposito. Se il sacerdote sostenne la sostanziale compatibilità e concordanza fra i due corpi[6], Gamberini lo corresse dicendo: «mi spiace dover ricordare che i massoni [...] hanno combattuto la Chiesa incolpandola di intolleranza nei campi della filosofia, dell'etica e dell'educazione»[5]

Trattò con la Gran Loggia Unita d'Inghilterra al fine di far riottenere il riconoscimento, da parte della stessa, del Grande Oriente d'Italia.

Fu autore dei volumi Mille volti di massoni (1975); Attualità della massoneria. Contenti gli operai ? (1978) e Storia e costituzione della Repubblica Romana attraverso i manifesti (1981).

Morì a 88 anni il 30 giugno del 2003.[7]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Augusto Comba, "I volti della Massoneria nel secondo dopoguerra", in: La Massoneria. La storia, gli uomini, le idee, a cura di Zeffiro Ciuffoletti e Sergio Moravia, Mondadori, Milano, 2019, p. 239.
  2. ^ La chiesa gnostica italiana sul sito www.cesnur.com.
  3. ^ Relatrice Tina Anselmi, Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla Loggia P2, Roma, Camera dei deputati, 1984, p. 28.
  4. ^ Augusto Comba, "I volti della Massoneria nel secondo dopoguerra", in: La Massoneria. La storia, gli uomini, le idee, a cura di Zeffiro Ciuffoletti e Sergio Moravia, Mondadori, Milano, 2019, p. 239-240. Citazione: "il 15 giugno dal pubblico dibattito di Savona fra Gamberini e Rosario Esposito. Il dialogo era consono allo spirito del Concilio allora in corso, ma in realtà l'iniziativa era da entrambe le parti strumentale: serviva al GOI perché gli conciliava il favore della Massoneria britannica, alla Chiesa per controllare l'evoluzione del GOI".
  5. ^ a b Josef Stimpfle (Arcivescovo), La Chiesa cattolica e la massoneria. La commissione per il dialogo ha chiarito la decisiva questione, in Quaderni di Cristianità, anno II, n. 4, Alleanza_Cattolica, primavera 1986. URL consultato il 16 maggio 2019 (archiviato il 16 maggio 2019).
  6. ^ (FR) Francesco Rosario Esposito, Le grandi concordanze tra Chiesa e Massoneria, Firenze, Nardini, 1987, p. 487, OCLC 159736624. URL consultato il 16 maggio 2019 (archiviato il 16 maggio 2019).
  7. ^ Lunedì l’intitolazione del ponte mobile a Giordano Gamberini „Lunedì l’intitolazione del ponte mobile a Giordano Gamberini“, su ravennatoday.it, 7 aprile 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Gran maestro del Grande Oriente d'Italia Successore
Corrado Mastrocinque 17 luglio 1961 - 21 marzo 1970 Lino Salvini
Controllo di autoritàVIAF (EN89646565 · ISNI (EN0000 0000 6260 4089 · SBN CFIV085316 · BAV 495/79910 · WorldCat Identities (ENviaf-89646565
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