Girolamo Mattei, I duca di Giove

Girolamo Mattei
Duca di Giove
Stemma
Stemma
In carica10 ottobre 1643 –
1676
SuccessoreAlessandro Mattei, II duca di Giove
Marchese di Giove
In carica8 gennaio 1638 –
10 ottobre 1643
PredecessoreAsdrubale Mattei
Marchese di Rocca Sinibalda
In carica6 giugno 1624 –
16 gennaio 1676
PredecessoreGiovanni Battista Mattei
SuccessoreAlessandro Mattei, II duca di Giove
Conte di Castel San Pietro
In carica6 giugno 1624 –
16 gennaio 1676
PredecessoreGiovanni Battista Mattei
SuccessoreAlessandro Mattei, II duca di Giove
Signore di Antuni
In carica6 giugno 1624 –
16 gennaio 1676
PredecessoreGiovanni Battista Mattei
SuccessoreAlessandro Mattei, II duca di Giove
Signore di Belmonte
In carica1665 –
16 gennaio 1676
PredecessoreLuigi Mattei
SuccessoreAlessandro Mattei, II duca di Giove
Altri titoliPatrizio romano
NascitaRoma, 1606
MorteRoma, 16 gennaio 1676
Luogo di sepolturaBasilica di Santa Maria in Aracoeli
DinastiaMattei
PadreAsdrubale Mattei
MadreCostanza Gonzaga
ConsorteDorotea Mattei
Eugenia Spada
FigliAlessandro
ReligioneCattolicesimo

Girolamo Mattei, talvolta indicato come Girolamo I per distinguerlo dall'omonimo nipote (Roma, 1606Roma, 16 gennaio 1676), è stato un nobile e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Girolamo nacque a Roma nel 1606 da Asdrubale Mattei, marchese di Giove, e dalla sua seconda moglie Costanza Gonzaga, della casata dei Gonzaga di Novellara e Bagnolo. Era fratello maggiore del militare Luigi Mattei e fratellastro minore dell'abate Paolo Mattei. Suoi zii furono Ciriaco Mattei e il di lui omonimo cardinale Girolamo Mattei.

Nel 1617 sposò Dorotea (morta nel 1665), figlia del cugino Giovanni Battista Mattei; dalla loro unione non nacquero figli.

Nel 1624, grazie alla familiarità con la corte di papa Urbano VIII Barberini, amico di famiglia dei Mattei, entrò in contatto con Galileo Galilei, che si trovava a Roma in quei mesi, al quale chiese lezioni di matematica.[1]

Alla morte del suocero e cugino Giovanni Battista, avvenuta il 6 giugno 1624,[2] Girolamo ne ereditò tutti i feudi con annessi titoli nobiliari (Rocca Sinibalda, Castel San Pietro Sabino e Antuni);[3] mentre alla morte del padre Asdrubale, l'8 gennaio 1638, ne ereditò il titolo di marchese di Giove e, soprattutto, l'enorme patrimonio immobiliare, comprendente diversi palazzi dell'Isola Mattei (Palazzo Mattei alle Botteghe Oscure, Palazzo Mattei di Giove e il palazzetto all'Olmo) e due ville urbane (Villa Mattei al Celio e Villa Mattei al Palatino) con tutte le loro collezioni di opere d'arte.[1]

Insieme agli edifici e alle opere d'arte, Girolamo ereditò anche i numerosi debiti che suo padre e i suoi zii avevano accumulato per creare i loro palazzi e le loro vaste collezioni d'arte. Per cercare di risanare le proprie condizioni finanziarie, decise inizialmente, così come aveva fatto il padre, di dare in affitto il palazzo alle Botteghe Oscure al monsignor Ottavio Corsini fino al 1642 per 1300 scudi l'anno,[1] ma si vide poi costretto a venderlo ai fratelli Giuseppe e Marzio Ginnetti per 24.000 scudi cum pacto redimendi, ossia con una clausola che gli concedeva il diritto di riacquistare l'edificio al medesimo prezzo.[4]

La difficile condizione economica, comportò una notevole perdita di prestigio per il casato Mattei che rendeva difficile a Girolamo ottenere credito. Gli venne in soccorso papa Urbano VIII che, tramite una bolla papale del 10 ottobre 1643, gli concesse la dignità ducale sul feudo di Giove "affinché la terra sia adorna al titolo più degno".[5][6] Il Mattei cercò inoltre di riconquistare parte del prestigio perso anche dedicandosi attivamente alla politica capitolina, come i membri del suo casato avevano fatto per oltre due secoli: nel 1647, fu nominato caporione di Sant'Angelo,[7] incarico che ricoprì di nuovo nel 1650, quando fu anche eletto priore dei caporioni.[8]

Alla morte del fratello Luigi, nel 1665, ereditò da lui la signoria di Belmonte in Sabina.[3]

Rimasto vedovo, sposò in seconde nozze il 2 settembre 1666[9] la ben più giovane Eugenia Spada (1639 - 1717),[10] sorella del cardinale Fabrizio Spada e vedova di Domenico Maidalchini, dalla quale ebbe un solo figlio, Alessandro (1670 - 1729),[10] suo futuro erede.[11][12]

Il 26 settembre 1672, papa Clemente X, amico e protettore della famiglia Mattei,[13] gli concesse, con un chirografo papale, di istituire il Monte Mattei, al quale Girolamo vincolò alcuni beni di famiglia.[14] Un anno dopo, il 30 settembre 1673, Girolamo riuscì finalmente, grazie al denaro dei montisti, a riacquistare il palazzo di famiglia dai Ginnetti, che vi rimasero comunque ad abitare come affittuari fino al 1682, per la cifra di 1200 scudi l'anno. Agli stessi Ginnetti diede in affitto anche il palazzetto all'Olmo per la cifra di 1100 scudi l'anno.[14][15]

Girolamo morì a Roma il 16 gennaio 1676.[14] Nonostante i suoi sforzi, la situazione economica della sua famiglia rimase comunque critica e, a partire dal 1678, la sua vedova fu costretta a vendere quasi tutti i possedimenti del defunto marito per coprire le spese di mantenimento del Monte Mattei. Alla famiglia rimasero solo il feudo di Giove, il Palazzo Mattei di Giove e la villa al Celio.[3]

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Ciriaco Mattei Saba Mattei  
 
Caterina Tuttavilla  
Alessandro Mattei  
Giulia Matuzzi Pietro Giovanni Matuzzi  
 
Isabella Borgia  
Asdrubale Mattei, I marchese di Giove  
Tuccio Mazzatosta Riccardo Mazzatosta  
 
Vittoria Massimo  
Emilia Mazzatosta  
Claudia Orsini Orsino Fausto Orsini  
 
Lavinia Cantelmo  
Girolamo Mattei, I duca di Giove  
Alessandro I Gonzaga, II conte di Novellara, Bagnolo e Cortenuova Giampietro Gonzaga, I conte di Novellara, Bagnolo e Cortenuova  
 
Caterina Torelli  
Alfonso I Gonzaga, V conte di Novellara, Bagnolo e Cortenuova  
Costanza da Correggio Giberto VII da Correggio, conte di Correggio  
 
Violante Pico della Mirandola  
Costanza Gonzaga  
Giovanni Tommaso di Capua, I marchese della Torre Francolise Annibale di Capua, signore di Montagnano  
 
Lucrezia Acrimonte, signora di Rocca Romana  
Vittoria di Capua  
Faustina Colonna Camillo Colonna, I duca di Zagarolo  
 
Vittoria Colonna  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Marzani, p. 116.
  2. ^ Marzani, p. 113.
  3. ^ a b c Marzani, p. 126.
  4. ^ Marzani, p. 118.
  5. ^ Giove ed il suo Palazzo, su corteostoricogiove.it.
  6. ^ Giove (TR), su yumpu.com.
  7. ^ De Dominicis, p. 109.
  8. ^ De Dominicis, p. 110.
  9. ^ Dimitri Tacconi, Tommaso Mattei 1652-1726. L’opera di un architetto romano tra ‘600 e ‘700, Gangemi, 2017, p.54.
  10. ^ a b Testamento di Eugenia Spada
  11. ^ Eugenia Spada, su 212.189.172.98:8080.
  12. ^ Francesca Cappelletti e Laura Testa, Il Trattenimento di virtuosi: le collezioni secentesche di quadri nei Palazzi Mattei di Roma, Argos, 1994, p. 86.
  13. ^ Stefano Tabacchi, Orazio Mattei, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 72, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008.
  14. ^ a b c Marzani, p. 124.
  15. ^ Marzani, p. 114.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Marchese di Giove Successore
Asdrubale Mattei 8 gennaio 1638 – 10 ottobre 1643 Feudo elevato a ducato
Predecessore Marchese di Rocca Sinibalda Successore
Giovanni Battista Mattei 6 giugno 1624 – 16 gennaio 1676 Alessandro Mattei, II duca di Giove
Predecessore Conte di Castel San Pietro Successore
Giovanni Battista Mattei 6 giugno 1624 – 16 gennaio 1676 Alessandro Mattei, II duca di Giove
Predecessore Signore di Antuni Successore
Giovanni Battista Mattei 6 giugno 1624 – 16 gennaio 1676 Alessandro Mattei, II duca di Giove
Predecessore Duca di Giove Successore
Titolo creato 10 ottobre 1643 – 16 gennaio 1676 Alessandro Mattei, II duca di Giove
Predecessore Signore di Belmonte Successore
Luigi Mattei 8 giugno 1665 – 16 gennaio 1676 Alessandro Mattei, II duca di Giove