Giuliano Nakaura

Beato Giuliano Nakaura
La delegazione giapponese inviata in Europa nel 1582.
In alto a sinistra Giuliano Nakaura
 

Martire

 
NascitaNakaura, 1568
MorteNagasaki, 1633
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione23 novembre 2008 a Nagasaki
Ricorrenza21 ottobre o terza domenica di ottobre

Giuliano Nakaura Jingorō (Nakaura, 1568Nagasaki, 21 ottobre 1633) è stato un presbitero giapponese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1585 fece parte, insieme ad altri tre giovani patrizi, della storica prima ambasceria partita dal Giappone per volere di alcuni signori locali (daimyō) convertiti al Cristianesimo. Tornato in patria, divenne sacerdote della Compagnia di Gesù e si dedicò per circa quarant'anni ad un fervente apostolato. Divenne famoso per il motto con cui si presentava ovunque: "Io sono il padre Giuliano Nakaura, quello che è stato a Roma". Morì a seguito di un crudele martirio, appeso per i piedi a testa in giù con il capo in una buca piena di letame. Figura molto popolare in Giappone, oggetto di monumenti, opere letterarie, film, ecc.

Culto[modifica | modifica wikitesto]

È stato beatificato il 23 novembre 2008 a Nagasaki insieme ad altri 187 martiri giapponesi. La chiesa romana di Santa Maria dell’Orto, che ebbe parte molto importante nel soggiorno romano dell'ambasceria, gli ha dedicato una cappella. La figura di Giuliano Nakaura si caratterizza - rispetto a molti altri pur luminosi martiri della Fede in terre lontane - per la straordinaria fedeltà alla Chiesa di Roma ed in particolare alla persona del Sommo Pontefice, tanto che queste doti peculiari sono anche richiamate nella preghiera ufficiale in suo onore approvata dall'Autorità ecclesiastica e pubblicata anche sul sito web della chiesa:

«O Dio, che al Beato Giuliano Nakaura, martire giapponese, donasti dapprima il privilegio di essere il primo pellegrino giunto alla sede di Pietro da quelle terre lontane e poi la forza di dare la vita nella sua terra natale in difesa della Fede cristiana, presentandosi anche ai suoi persecutori come «colui che è stato a Roma»: per sua intercessione ti chiediamo di essere sempre coraggiosi testimoni del Tuo Figlio nella nostra famiglia, nel nostro lavoro e nella nostra vita quotidiana, nonché di accrescere in noi l'amore e la fedeltà verso la persona e il magistero del Santo Padre. Amen»

La festa liturgica del beato cade il 21 ottobre ma la chiesa trasteverina - stante la vicinanza delle date - lo celebra con solennità in occasione della Festa Titolare di Maria SS. dell'Orto (terza domenica d'ottobre).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Una storia di fede che lega Roma al Giappone - Articolo di Roberto Sgaramella su L'Osservatore Romano del 2 dicembre 2007, pag. 7;
  • Pietro Bombelli - Raccolta delle Immagini della B.ma Vergine ornate della Corona d'oro dal Rev.mo Capitolo di S. Pietro (Voll. 4; Roma, 1792; “presso la tipografia Salomoni”);
  • Gaspare Alveri - Roma in ogni Stato (Roma, 1664; “presso Vitale Mascardi”);
  • Guglielmo Berchet - Le antiche ambasciate giapponesi in Italia (Venezia, 1877)
  • Ludwig von Pastor - Storia dei papi dalla fine del Medioevo (Versione italiana di A. Mercati e P. Cenci; 17 voll.; Roma, 1910 - 1934) - I pontificati di Gregorio XIII e Sisto V;
  • Manlio Barberito - Quarto centenario del miracolo della Madonna dell'Orto avvenuto durante il soggiorno romano della prima ambasceria del popolo giapponese (1585 - 1985) (Fascicolo commemorativo pubblicato in proprio dall'Arciconfraternita di Santa Maria dell'Orto; Roma, 1985);
  • Nicola Cariello - Un'ambasciata giapponese a Roma nel 1585 (Rivista mensile “Lazio ieri e oggi”; anno XXVI, n. 3, mese di Marzo; Roma, 1990);
  • Norberto Tibaldi - Le ambascerie giapponesi a Roma del 1585 e del 1816 - Parte prima (Rivista mensile “Lazio ieri e oggi”; anno XXXV, n. 3, mese di Marzo; Roma, 1999);
  • AA.VV. - Giappone, il secolo dei martiri (a cura del Centro Saveriano di Animazione Missionaria); Brescia, ottobre 2008;
  • La prima Ambasceria Giapponese in Europa - La visita a Roma (1585) - Catalogo della mostra fotografica organizzata dall'Istituto Giapponese di Cultura; Roma, maggio 1989.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN120875460 · ISNI (EN0000 0000 7927 8005 · CERL cnp01224300 · GND (DE141271787 · WorldCat Identities (ENviaf-120875460
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