Giuseppe Maria Roberti di Castelvero

Giuseppe Maria Roberti di Castelvero
Giuseppe Maria Roberti nelle vesti di Viceré di Sardegna

Viceré di Sardegna
Durata mandato11 luglio 1829 –
14 luglio 1831
PredecessoreGiuseppe Benedetto Tornielli conte di Vergano
SuccessoreGiuseppe Maria di Montiglio

Giuseppe Maria Roberti, conte di Castelvero (Acqui, 10 dicembre 1775Incisa, 27 ottobre 1844), è stato un politico e militare italiano, generale di cavalleria, governatore di Cagliari, Cuneo e Novara; tra il 1829 e il 1831 ricoprì la carica di Viceré di Sardegna.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe Maria Roberti nacque nel palazzo di famiglia di Acqui il 10 dicembre 1775, figlio del conte Francesco Spirito e di Maria Teresa Della Chiesa dei marchesi di Cinzano e Roddi. Suo fratello minore fu Emilio Roberti, anch'egli generale dal 1820; altri quattro fratelli, tutti militari, si distinsero nelle armi e morirono in battaglia tra il 1808 e il 1809[2].

Intraprese la carriera di ufficiale di cavalleria nel 1792 nel Reggimento Provinciale di Vercelli col grado di Sottotenente; l'anno successivo partecipò a varie azioni di guerra contro la Francia rivoluzionaria, mettendosi in luce nella Battaglia dell'Authion[3]. Al momento della sottomissione a Napoleone del Regno di Sardegna ricopriva il grado di capitano. Durante il periodo della dominazione francese del Piemonte militò per molti anni al servizio dell'Impero Austriaco, dapprima, nel 1800, come Sottotenente e poi, dal dicembre 1802, come Tenente[4], nel 7º Reggimento Ussari del principe di Liechtenstein, di stanza a Vienna: qui conobbe la contessa Francesca Romana von Rindsmaul, cugina del Primo Ministro Johann Ludwig von Cobenzl, che sposò il 21 gennaio 1805[5]. Nel giugno 1808, tornato in Piemonte, aderì come ufficiale di cavalleria alla Guardia d'Onore del principe Borghese[6].

Nell'agosto 1814, con la ricostituzione dell'Armata Sarda, rientrò nei ranghi sabaudi con il grado di Luogotenente nel reggimento Cavalleggeri di Piemonte, venendo subito promosso Maggiore; nel gennaio 1815 venne nominato Sotto-aiutante del Dipartimento di Cavalleria dello Stato Maggiore, grazie alla protezione dello zio Vittorio Della Chiesa di Cinzano e Roddi, Generale di Cavalleria, e il 30 dicembre fu promosso Tenente Colonnello. Dal 1817 fu comandante in seconda del reggimento dei Dragoni della Regina finché, il 9 gennaio 1819, fu promosso Colonnello a capo del reggimento Cavalleggeri di Savoia[3].

Al comando dei Cavalleggeri di Savoia il Roberti partecipò alla reazione sabauda nei moti del '21: il 10 marzo gli fu comandato di marciare da Savigliano sulla capitale, e il 12 prese posizione col reggimento in Piazza Castello a difesa del Palazzo Reale. Il giorno successivo fu incaricato di scortare fino a Limone il re abdicatario Vittorio Emanuele I; accompagnò poi verso Novara Carlo Alberto[7]. Alla fine dei moti, nel corso dei quali i depositi del suo reggimento furono protagonisti di un tentativo di rivolta, fu nominato Cavaliere dei Santi Maurizio e Lazzaro[8].

Nel 1825 divenne Maggior Generale, con l'incarico di Generale delle armi in Sardegna e governatore della città e castello di Cagliari. L'11 luglio 1829 raggiunse l'apice della carriera militare[9] diventando incaricato delle funzioni di Viceré di Sardegna[10], ruolo che svolse per due anni. Nel 1833, richiamato in Piemonte, fu promosso a Tenente Generale. Fu nominato governatore della piazza d'armi di Cuneo il 13 novembre 1835; terminò la carriera come governatore di Novara, incarico che svolse dal 1842[11].

Morì nella villa del Cerreto, nei pressi di Incisa Belbo, il 27 ottobre 1844.

Matrimonio e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Dal matrimonio con Francesca Romana Carola Albertina von Rindsmaul nacquero[12]:

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze sabaude[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Atto ufficiale di Giuseppe Maria Roberti come Viceré di Sardegna, su books.google.it.
  2. ^ Notizie sulla generazione dal Patriziato Subalpino del Manno, su vivant.it.
  3. ^ a b p. 384 (PDF), su storiamediterranea.it.
  4. ^ Andrea Bertolino, Émigrés, ovvero i destini incrociati in una famiglia del Piemonte a inizio Ottocento: il caso dei Roberti di Castelvero, p. 40
  5. ^ Dal Patriziato Subalpino del Manno, su vivant.it.
  6. ^ Andrea Bertolino, Émigrés, op. cit., pp. 41-42.
  7. ^ Andrea Bertolino, «Qui non vi sono ribelli, ma cittadini degni dell’italico nome». I cavalleggeri di Savoia nei moti del ’21 e l’insurrezione del deposito di Savigliano, pp. 87-90.
  8. ^ Ivi, p. 94.
  9. ^ T. Ricardi di Netro e Maria Gattullo (a cura di), Viaggio negli archivi gentilizi, Archivio di Stato di Torino, 2007, p. 45.
    «[...] la carriera di un ufficiale sabaudo tra Antico Regime e Restaurazione poteva raggiungere la carica di Viceré di Sardegna che fino al 1848 rappresentò il vertice dell'apparato militare piemontese.»
  10. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno di Sardegna, Giuseppe Maria Roberti vi è citato come incaricato delle funzioni di Viceré, su books.google.it.
  11. ^ C. Chiaborelli, La nobile famiglia Roberti, Alessandria, Società di Storia, Arte e Archeologia per la provincia di Alessandria, 1934.
  12. ^ Pagina su Giuseppe Maria Roberti dal Patriziato Subalpino del Manno, con discendenza, su vivant.it.
  13. ^ Sito istituzionale, scheda sul deputato Vittorio Emanuele Roberti di Castelvero, su storia.camera.it.
  14. ^ Quotidiano del Comune di Cagliari, lista dei sindaci della città, su comunecagliarinews.it.
  15. ^ Sito istituzionale, scheda sul deputato Edmondo Roberti di San Tommaso, su storia.camera.it.
  16. ^ Il marchesato di San Tommaso fu creato il 3 settembre 1747 dall'unione dei feudi di Gesico e Goni

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • C. Chiaborelli, La nobile famiglia Roberti, Alessandria, Società di Storia, Arte e Archeologia per la Provincia di Alessandria, 1934, pp. 60-66.
  • Rossana Poddine Rattu, Biografia dei viceré sabaudi del Regno di Sardegna (1720-1848), Cagliari, Edizioni Della Torre, 2005, p. 167.
  • Alberico Lo Faso di Serradifalco, Una storia oscurata. Piemonte 1813-1821, Torino, Centro Studi Piemontesi, 2016, pp. 404-405.
  • Andrea Bertolino, Émigrés, ovvero i destini incrociati in una famiglia del Piemonte a inizio Ottocento: il caso dei Roberti di Castelvero, in Bollettino Storico-Bibliografico Subalpino, 1º semestre, CXX (2022), pp. 33-66.
  • Andrea Bertolino, "Qui non vi sono ribelli, ma cittadini degni dell'italico nome". I cavalleggeri di Savoia nei moti del '21 e l'insurrezione del deposito di Savigliano, in Bollettino della società per gli studi storici, archeologici ed artistici nella provincia di Cuneo, vol. 166, n. 1, 2022, pp. 83-94.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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