Glyptopleura

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Glyptopleura
Glyptopleura marginata
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Sottotribù Microseridinae
Genere Glyptopleura
Daniel Cady Eaton, 1871
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Genere Glyptopleura
Specie
(Vedi testo)

Glyptopleura Daniel Cady Eaton, 1871 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

L'etimologia del nome del genere deriva da due parole della lingua greca antica: glyptos (= scolpito) e "pleura" (= costa), e fa riferimento alla particolare forma degli acheni.[3]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Daniel Cady Eaton (1834-1895) nella pubblicazione " United States Geological Exploration [sic] of the Fortieth Parallel. Botany. Washington, DC" ( Botany [Fortieth Parallel] 207 (t. 20)) del 1871.[4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Glyptopleura marginata
Le foglie
Glyptopleura marginata

Habitus. Le specie di questo genere, con cicli biologici annuali, sono piante formanti dei bassi ciuffi d'erba (il portamento è semiprostrato). Tutte le specie del gruppo sono provviste di latice.[5][6][7][8][9][3][10]

Fusto. I fusti (da 1 a 25 per pianta), in genere sono glabri, prostrati e mediamente ramificati. Le radici in genere sono di tipo fittonante. Altezza media delle piante: 1 – 6 cm.

Foglie. Sono presenti sia foglie formanti delle rosette basali che cauline con disposizione alterna. Le foglie sono fitte con lamine picciolate o sessili con forme oblanceolate. I margini sono dentati o pennati con lobi crostoloso-dentati. La superficie può essere ricoperta da peli semplici o ramificati.

Infiorescenza. L'infiorescenza è composta da uno o più capolini terminali o ascellari. I capolini, solamente di tipo ligulifloro, sono formati da un involucro portato da un peduncolo e composto da diverse brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori ligulati. Il peduncolo è sotteso da un calice con 5 - 8 brattee con forme da lineari a lanceolate. L'involucro ha una forma da cilindrica a urceolata ed è formato da 2 serie di 5 - 8 brattee. Il ricettacolo, alla base dei fiori, è nudo (senza pagliette). Diametro dell'involucro: 3 – 8 mm.

Fiori. I fiori (7 - 18 per capolino), tutti ligulati, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, fertili e zigomorfi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, colorati di paglierino o bruno chiaro, hanno una forma da oblunga a obovoide-obconica con apice troncato e privi di becco (non sono compressi); gli acheni sono provvisti di 5 coste longitudinali alternate a delle protuberanze. Il pappo si compone di 50 - 80 snelle setole su 3 - 4 serie. I pappi dei fiori esterni sono caduchi, i fiori interni hanno invece pappi persistenti.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione è unicamente Americana (USA sud-occidentali).

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][9]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Microseridinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Microseridinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade insieme alla sottotribù Cichoriinae forma un "gruppo fratello".[9]

I seguenti caratteri sono distintivi per la sottotribù:[8]

  • il polline è colorato di arancio;
  • la distribuzione è relativa al Nuovo Mondo.

Il genere di questa voce, nell'ambito filogenetico della sottotribù, occupa una posizione isolata (è il "gruppo fratello" dei generi vicini a Microseris)[9] Alcuni Autori, considerando l'estensione della sottotribù, l'hanno suddivisa in 8 entità (o alleanze) informali. Il genere di questa voce è stato associato al gruppo Alleanza Glyptopleura, formata dal solo genere di questa voce. Questo genere in alcune checklist è considerato un sinonimo del genere Marshalljohnstonia.[10][18] In precedenti classificazioni Glyptopleura era descritto all'interno della sottotribù (non più valida) Malacothricinae.[8]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[8]

  • il ciclo biologico è annuo con portamenti prostrati;
  • il ricettacolo è nudo;
  • i capolini hanno numerosi fiori.

Il numero cromosomico della specie è: 2n = 18 (specie diploidi).[8]

Elenco delle specie[modifica | modifica wikitesto]

Questo genere ha 2 specie:[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 17 agosto 2022.
  3. ^ a b eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 17 agosto 2022.
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 17 agosto 2022.
  5. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  6. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  7. ^ Judd 2007, pag.517.
  8. ^ a b c d e f Kadereit & Jeffrey 2007, pag.194.
  9. ^ a b c d Funk & Susanna 2009, pag. 352.
  10. ^ a b Cichorieae Portal, su cichorieae.e-taxonomy.net. URL consultato il 17 agosto 2022.
  11. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  13. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  14. ^ Judd 2007, pag. 523.
  15. ^ Judd 2007, pag. 520.
  16. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  17. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  18. ^ Lee & Baldwin 2004.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
  • V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
  • Lee J. & Baldwin B. G., Subtribes of principally North American genera of Cichorieae (Compositae), in Novon 14/2004: 309-313..

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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