Gneo Fulvio Centumalo Massimo

Gneo Fulvio Centumalo Massimo
Console della Repubblica romana
Nome originaleCneus Fulvius Centumalus Maximus
NascitaIII secolo a.C.
Morte210 a.C.
Erdonia
GensFulvia
PadreGneo Fulvio Centumalo
Edilitànel 215 a.C.[1]
Preturanel 213 a.C.[1]
Consolatonel 211 a.C.[2]
Proconsolatonel 210 a.C.[3]

Gneo Fulvio Centumalo Massimo[4] (in latino Cneus Fulvius Centumalus Maximus; III secolo a.C.Erdonia, 210 a.C.) è stato un politico romano, console.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Probabilmente fu figlio di Gneo Fulvio Centumalo. Fu edile curule dal 215 a.C. (?). Eletto pretore mentre era ancora in carica (inizi del 213 a.C.),[1] ed organizzò come edile i ludi scenici che durarono per la prima volta quattro giorni.[5] Gli fu quindi affidata l'armata che era posizionata a Suessula ed ebbe il comando di due legioni.[6]

Fu eletto console nel 211 a.C. con Publio Sulpicio Galba Massimo;[2] Fulvio Centumalo, insieme all'altro console, Sulpicio Galba, una volta assunta la carica alle idi di marzo, convocarono il senato in Campidoglio per consultarlo sugli affari politici, sulla condotta della guerra e riguardo alle problematiche di province ed eserciti.[7] Ai consoli venne poi prescritto di reclutare rinforzi, ove fosse necessario.[8] Verso la fine dell'anno, Fulvio fu chiamato a Roma per tenere i comizi centuriati ed eleggere i nuovi consoli per il 210 a.C.. La centuria Voturia dei più giovani, votò per prima ed elesse consoli T. Manlio Torquato e T. Otacilio, che era assente; Manlio Torquato però rifiutò con forza la carica, adducendo motivi salute.[9] In seguito a questo rifiuto si procedette ad una nuova votazione e vennero eletti Marco Claudio Marcello e Marco Valerio Levino.[10]

L'anno successivo il comando gli fu prorogato sempre i Apulia, dove rimase a capo di 2 legioni e 2 alae di alleati.[3] Sfortunatamente fu affrontato e sconfitto da Annibale nella seconda battaglia di Erdonia: lo stesso proconsole perì sul campo di battaglia assieme a dieci tribuni militari.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Livio, XXIV, 43.6.
  2. ^ a b Livio, XXV, 41.11.
  3. ^ a b Livio, XXVI, 28.9.
  4. ^ William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1, Boston: Little, Brown and Company, Vol.1 p. 667, su ancientlibrary.com. URL consultato il 26 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2012).
  5. ^ Livio, XXIV, 43.7.
  6. ^ Livio, XXIV, 44.3.
  7. ^ Livio, XXVI, 1.1.
  8. ^ Livio, XXVI, 1.11.
  9. ^ Livio, XXVI, 22.2-9.
  10. ^ Livio, XXVI, 22.10-15.
  11. ^ Livio, XXVII, 1.3-14.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti antiche
Fonti storiografiche moderne
Predecessore Fasti consulares Successore
Appio Claudio Pulcro
e
Quinto Fulvio Flacco III
(211 a.C.)
con Publio Sulpicio Galba Massimo
Marco Valerio Levino II
e
Marco Claudio Marcello IV