Goito

Goito
comune
Goito – Stemma
Goito – Bandiera
Goito – Veduta
Goito – Veduta
La battaglia del ponte di Goito (8 aprile 1848) in una litografia di Stanislao Grimaldi Dal Poggetto (1860 circa).
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Mantova
Amministrazione
SindacoPietro Chiaventi (lista civica Immagina) dal 13-6-2022
Territorio
Coordinate45°15′N 10°40′E / 45.25°N 10.666667°E45.25; 10.666667 (Goito)
Altitudine33 m s.l.m.
Superficie79,22 km²
Abitanti9 987[2] (31-5-2023)
Densità126,07 ab./km²
FrazioniCalliera, Cerlongo, Maglio, Massimbona, Marsiletti, Sacca, Solarolo, Torre, Vasto[1]
Comuni confinantiCavriana, Ceresara, Guidizzolo, Marmirolo, Piubega, Porto Mantovano, Rodigo, Volta Mantovana
Altre informazioni
Cod. postale46044
Prefisso0376
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT020026
Cod. catastaleE078
TargaMN
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 388 GG[4]
Nome abitantigoitesi
Patronosan Pietro
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Goito
Goito
Goito – Mappa
Goito – Mappa
Posizione del comune di Goito nella provincia di Mantova
Sito istituzionale

Goito (Gùit in dialetto alto mantovano[5]) è un comune italiano di 9 987 abitanti[2] della provincia di Mantova in Lombardia. Fa parte dei comuni dell'Alto Mantovano. Per estensione si trova al terzo posto tra i comuni della provincia di Mantova.[6]

La località è sempre stata un importante snodo viario, vista la sua posizione strategica sulla sponda destra del Mincio, lungo tre direttrici principali: la "strada napoleonica interprovinciale Mantova-Brescia" (poi strada statale 236 Goitese), il percorso che collega Mantova (16 km a sud) e il lago di Garda (26 km a nord) e il tracciato dell'antica via Postumia fra Cremona (65 km a sud-ovest) e Verona (40 km a nord-est).

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Alto Mantovano.
Il Mincio a Goito (vista dal "Ponte della Gloria").

Attraversato da nord a sud dal corso del fiume Mincio, tutto il centro abitato di Goito fa parte dal 1984 del Parco regionale del Mincio i cui estesi vincoli, dopo l'intenso sviluppo urbanistico dell'ultimo dopoguerra, ne hanno cristallizzato l'assetto impedendo qualsiasi intervento di rinaturalizzazione e fruizione ambientale delle sponde e mantenendo come unica connessione con il fiume il Ponte della Vittoria che collega il rione destro con il rione sinistro della città. Dal 2005, perciò, è stata decisa la creazione di un "parco urbano" per rivitalizzare le aree prodiere recuperandole all'utilizzo cittadino.[7]

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome di Goito deriva dal latino guttus, con probabile riferimento al fiume Mincio.[8]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Stando alle fonti tradizionali, Goito venne fondata dai Romani all'inizio del II secolo a.C. (le colonie romane di Mantova e Cremona risalgono rispettivamente al 214 e 218 a.C.) come insediamento difensivo per l'attraversamento del Mincio lungo la via Postumia (che collegava Cremona a Verona).

Sul finire del V secolo, dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, divenne una fortezza dei Goti (Ostrogoti, Visigoti o entrambi), dai quali appunto deriverebbe il nome Goito[senza fonte], per essere successivamente conquistata prima dai Longobardi e poi dai Franchi.

La sua cruciale ubicazione geografica lungo il Mincio e la via Postumia ne determinò l'importanza anche in epoca medievale, prima sotto il dominio imperiale (rappresentato dalla potente famiglia Canossa) e poi come libero comune. Nel XV secolo Goito fu contesa da Visconti e Gonzaga finché, dopo la battaglia del 14 giugno 1453, entrò a far parte stabile dei possedimenti del marchese di Mantova Ludovico III Gonzaga, che diede notevole impulso al rilancio dell'economia locale (la costruzione del cosiddetto Naviglio di Goito, il ponte in mattoni sul Mincio e il restauro delle fortificazioni) e vi eresse una propria residenza (cui lavorò anche il Mantegna nel 1463-64) dove morì di peste nel 1478. Nella seconda metà del Cinquecento la città conobbe nuova prosperità con i duchi Guglielmo e Vincenzo I Gonzaga.

Palazzo in piazza Matteotti.

Seguirono il declino della dinastia e la decadenza dei possedimenti gonzagheschi, che nel 1708 furono annessi al ducato di Milano in mani austriache, non prima di aver subito gli ingenti danni del terremoto del 5 luglio 1693 (crollo della borgata del Merlesco, delle mura della rocca e di parte della chiesa parrocchiale). Alla fine del Settecento la città fu conquistata dai francesi e più tardi riconquistata dagli austriaci.

Le più celebri battaglie qui combattute furono quelle della prima guerra di indipendenza: la Battaglia del ponte di Goito si svolse l'8 aprile 1848 e segnò il battesimo del fuoco per il corpo dei bersaglieri del generale Alessandro La Marmora (gravemente ferito nel corso della battaglia) che conquistarono il ponte sul Mincio sloggiandone gli austriaci; la Battaglia di Goito invece ebbe luogo sulle sponde del Mincio il 30 maggio 1848 quando l'esercito di Carlo Alberto di Savoia sconfisse gli austriaci in marcia verso Mantova e l'altra sponda del fiume. Dieci anni più tardi, la vittoriosa conclusione della seconda guerra di indipendenza portò all'annessione di Goito e di tutta la Lombardia al regno sabaudo e poi a quello d'Italia (1861).

Estraneo agli avvenimenti della Grande Guerra, pur pagando il suo alto tributo di soldati morti in battaglia o per le ferite riportate, Goito seguì il destino di molti comuni del Nord Italia durante il secondo conflitto mondiale: la liberazione avvenne, con l'ingresso delle truppe alleate lungo la via principale del paese, la mattina del 26 aprile 1945.[9]

Villa Giraffa
Ruderi del castello

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[10]

Etnie e minorane straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2022 gli stranieri residenti sono 1399, pari al 12,91% della popolazione.[11]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Vi nacque Sordello da Goito, poeta, trovatore e giullare del XIII secolo.[12]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'economia goitese, come gran parte del territorio mantovano, è storicamente legata al settore primario. La presenza di prati stabili, noti fin dal '400[13], rappresenta una peculiarità dell'agricoltura locale, che unita alla forte presenza di allevamenti bovini permette di ottenere latte di altà qualità necessario alla produzione del Grana Padano DOP. Altrettanto diffuso è l'allevamento suino, mentre le principali coltivazioni sono costituite da mais e frumento. Il settore secondario è in gran parte caratterizzato dalla presenza di piccole e medie imprese, operanti in diversi campi. In particolare il comune di Goito, con gli adiacenti comuni di Marmirolo, Porto Mantovano e Roverbella è situato all'interno di un distretto di eccellenza dedito alla progettazione, costruzione e commercializzazione di macchine automatiche per l'imbottigliamento e l'etichettatura.

A partire dal dopoguerra si è sviluppata una fiorente attività estrattiva di ghiaia e sabbia, che negli anni ha fortemente influito sull'aspetto paesaggistico lasciando sul territorio un innumerevole quantità di cave.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Goito è attraversato dalla strada statale 236 Goitese, che rappresenta il principale collegamento viario tra i due capoluoghi Mantova e Brescia, e da un tratto dall'antico tracciato della via Postumia.

Fra il 1884 e il 1933 la località era servita da una stazione posta lungo la tranvia Brescia-Mantova-Ostiglia[14].

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Goito - Statuto.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Pierino Pelati, Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica, Castel Goffredo, Cassa rurale ed artigiana, 1996.
  6. ^ Comuni in provincia di Mantova per superficie territoriale, su Tuttitalia.it. URL consultato il 14 giugno 2015.
  7. ^ "Rapporto ambientale – Comune di Goito", in Variante al Piano Territoriale di Coordinamento del Parco del Mincio del luglio 2008.
  8. ^ Pierino Pelati, Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica, Asola, 1996.
  9. ^ In proposito si possono leggere le memorie di Fernanda Gatti Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive. (Goito, 1930), che visse da adolescente i drammatici avvenimenti di quei giorni.
  10. ^ Statistiche I.Stat tituto nazionale di statistica|ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  11. ^ demo.istat.it, https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it.
  12. ^ SORDELLO DA GOITO in "Dizionario Biografico", su treccani.it. URL consultato il 12 novembre 2021.
  13. ^ Fiera del Grana Padano dei Prati Stabili – SITO UFFICIALE -, su fieradelgranapadano.it. URL consultato il 14 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2015).
  14. ^ Giancarlo Ganzerla, Binari sul Garda. Dalla Ferdinandea al tram: tra cronaca e storia, Brescia, Grafo, 2004, ISBN 88-7385-633-0.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Dallabella, Itinerari goitesi: quattro percorsi fra storia, arte e natura, Mantova, 2007.
  • Renato Bonaglia, Mantova, paese che vai..., Mantova, 1985. ISBN non esistente.
  • Pierino Pelati, Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica, Asola, 1996.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN123140663 · WorldCat Identities (ENlccn-n79030512
  Portale Mantova: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Mantova