Guerra civile seleucide (128-125 a.C.)

Guerra civile seleucide (128-125 a.C.)
parte delle guerre civili seleucidi
Data128125 a.C.
LuogoImpero seleucide
Casus belliInvasione della Siria da parte di Alessandro II
EsitoVittoria di Alessandro II e morte di Demetrio II
Schieramenti
Dinastia seleucideRibelli di Zabina
Comandanti
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La guerra civile seleucide del 128 - 125 a.C. fu un conflitto armato combattuto all'interno dell'impero seleucide tra il sovrano regnante, Demetrio II Nicatore, che aveva riacquisito il trono da solo un anno, e il ribelle Alessandro II Zabina, secondo alcuni figlio illegittimo di Alessandro I o figlio adottivo di Antioco VII.

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

Monete dei sovrani belligeranti
Tetradramma di Demetrio II Nicatore
Tetradramma di Alessandro II Zabina

Dopo aver preso il potere a seguito della seconda guerra civile seleucide, Antioco VII regnò incontrastato sull'impero seleucide dal 137 a.C. fino al 129 a.C., quando lanciò un'offensiva contro i Parti, che avevano occupato Babilonia e fatto prigioniero Demetrio II, fratello di Antioco, nel 138 a.C.; Antioco VII incontrò la morte nell'impresa durante la decisiva battaglia di Ecbatana, mentre Demetrio, ottenuta la libertà, acquisì il trono del fratello.[1] Demetrio tentò di entrare con il proprio esercito nel regno tolemaico d'Egitto, debole a causa di un conflitto tra Tolomeo VIII e Cleopatra II, ma fu ricacciato indietro dal sovrano e, quindi, di attuare un'offensiva contro la Giudea di Giovanni Ircano, ma questa volta non fu seguito dalle sue truppe; per questo la sua posizione nei confronti della propria popolazione risultò molto indebolita, mentre l'inimicizia con i Tolomei gli risultò fatale.[2] Fu infatti Tolomeo VIII a trovare un giovane dalla non chiara ascendenza e a mandarlo in Siria per pretendere il trono seleucide; il pretendente al trono, che acquisì il nome di Alessandro II, era probabilmente il figlio di un semplice mercante, mentre secondo delle fonti contrastanti era figlio di Alessandro I Bala o di Antioco VII, dai quali egli comunque dichiarava di discendere.[3]

Guerra[modifica | modifica wikitesto]

Alessandro II sbarcò probabilmente nella costa della Siria settentrionale nel 128 a.C. e portò avanti campagne vittoriose contro Demetrio II con l'aiuto degli egizi; la popolazione lo accolse benevolmente, spinta dall'astio per il monarca regnante, e nella città di Antiochia riscosse particolare successo, soprattutto dopo aver eseguito le onoranze funebri di Antioco VII, il cui corpo era stato riportato in patria.[4] Le dinamiche della guerra non sono molto chiare, ma all'inizio del 125 a.C. i due eserciti si scontrarono vicino a Damasco e Demetrio fu sconfitto.[5] Il re in fuga cercò dapprima rifugio a Tolemaide, dove sua moglie Cleopatra Tea aveva instaurato un sorta di monarchia indipendente, ma fu respinto; arrivato quindi a Tiro fu fatto uccidere per ordine del governatore della città.[6]

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Alessandro II diventò quindi sovrano dell'impero e restò incontrastato alla sua guida per circa due anni; tuttavia il suo potere non fu indiscusso; a Laodicea scoppiò una rivolta comandata da militari, subito sedata, mentre a Tolemaide Cleopatra Tea rimase al potere, dividendolo con i propri figli, prima Seleuco V e poi Antioco VIII.[7] Fu quest'ultimo che, reclamato il trono contro Alessandro II, vi si scontrò in una nuova guerra civile.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giustino, 38.10; Taylor 2013, p. 157.
  2. ^ Fl. Gius., Ant. iud., XIII, 267; Giustino, 39.1; Chrubasik 2016, pp. 142-143.
  3. ^ Giustino, 39.1; Chrubasik 2016, pp. 142-143, p. 171.
  4. ^ Fl. Gius., Ant. iud., XIII, 268; Giustino, 39.1; Chrubasik 2016, p. 143.
  5. ^ a b Chrubasik 2016, p. 144.
  6. ^ Fl. Gius., Ant. iud., XIII, 268; Giustino, 39.1; Chrubasik 2016, p. 144.
  7. ^ Diodoro Siculo, 34-35.22; Chrubasik 2016, p. 144.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie
Fonti storiografiche moderne