Gunnora di Normandia

Gunnora di Normandia (950 circa – 5 gennaio 1031) fu, come moglie di Riccardo I di Normandia, contessa di Rouen e marchesa di Normandia, dal 968 circa al 996.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Di Gunnora non si conoscono gli ascendenti. Comunque ce la descrivono come una vergine di aspetto molto gradevole, discendente da una nobilissima famiglia di origine vichinga (danese), sia il monaco e scrittore normanno, Guglielmo di Jumièges[1], che il cronista, priore dell'abbazia di Bec e sedicesimo abate di Mont-Saint-Michel, Robert di Torigny, nella sua Chronique[2]. Anche il cronista normanno decano della collegiata di San Quintino, Dudone di San Quintino la descrive come discendente da una famiglia estremamente famosa di nobili di origine danese e la definisce la più bella di tutte le fanciulle normanne, che conosce bene le arti femminili[3]. Inoltre della famiglia d'origine di Gunnora si sa che si stabilì, in un momento imprecisato, nel Pays de Caux, in Alta Normandia[4] e Roberto di Torigni afferma che era figlia di un uomo originario di quelle parti.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gunnora nacque probabilmente attorno al 950[5] e pare che la sua famiglia fosse fra le più eminenti della Normandia occidentale ed ella stessa era probabilmente piuttosto ricca[6].

Gunnora, poco dopo la morte di Emma, che era stata la prima moglie, sia secondo il Torigni che secondo Guglielmo di Jumièges, si unì in matrimonio al conte di Rouen e marchese dei Normanni, Riccardo I (933-996), figlio naturale (in quanto l'unione era secondo il more danico o uso pagano, come ci conferma Guglielmo di Jumièges[7]) di Guglielmo I Lungaspada jarl (equiparabile al nostro conte) dei Normanni e conte di Rouen, che era stato anche duca di Bretagna, e della sua sposa, Sprota, che, secondo i Flodoardi Annales era bretone[8], di alto lignaggio, come ci informa Dudone di San Quintino[9].

Roberto di Torigni fornisce il resoconto di come sarebbe avvenuto il primo incontro fra Gunnora e Riccardo. Ella era ospite della sorella Seinfreda e Riccardo si trovava a cacciare nei boschi in quei pressi quando sentì parlare della bellezza della moglie del guardaboschi locale. A quel punto egli ordinò alla donna di andare alla sua presenza, ma Seinfreda mandò invece Gunnora, che era ancora nubile; si dice che Riccardo non si fosse adirato per questo sotterfugio, che permise a Seinfreda di non commettere adulterio, e decise quindi di sposare Gunnora con la quale ebbe tre maschi e tre femmine[5]. Anche Guglielmo di Jumièges racconta lo stesso avvenimento, con qualche piccola differenza: Riccardo partecipò a una partita di caccia durante la quale venne ospitato da un signorotto locale, della cui moglie, Seinfreda, s'innamorò perdutamente. Tuttavia la donna rifiutò le attenzioni del sovrano e le dirottò su sua sorella, Gunnora[10].

Il matrimonio che Gunnora contrasse con Riccardo I di Normandia fu sicuramente conveniente per entrambi, in quel modo Riccardo si andava a legare a una delle più influenti famiglie del Alta Normandia e anche per i parenti di lei[6]. Il fratello di Gunnora fu il fondatore di un'influente famiglia normanna e le sue sorelle e nipoti contrassero matrimoni altrettanto vantaggiosi[6].

A differenza che in altri ducati, la Normandia riconosceva i matrimoni secondo il costume more danico, come conferma anche Dudone di San Quintino: Gunnora divenne amante del duca e, solo a seguito delle pressioni dei consiglieri, che desideravano un legittimo erede, Riccardo la sposò[3] e quando a Riccardo venne vietato di nominare il secondogenito Robert Arcivescovo di Rouen egli affermò che lui e la moglie erano sposati secondo i costumi della chiesa di Roma[5], cosa che rendeva legittimi i loro figli.

Gunnora appare nei documenti ducali fino alla fine del decennio del 1020 e da questi si evince che era una donna versata nelle lingue e, si dice, dotata di eccellente memoria[5]. Gunnora fu anche una delle più importanti fonti di informazioni sulla storia normanna per il cronacotecario Dudone di San Quintino[5] e come vedova di Riccardo accompagnò diverse volte i figli nei loro viaggi[5]. I documenti attestano anche che suo marito fece spesso affidamento su di lei, come reggente per il ducato, mediatore, giudice e, tipico ruolo della madre medioevale, quale arbitro fra lui e il figlio maggiore Riccardo[5]. Gunnora fu anche una delle fondatrici e delle sostenitrici della Cattedrale di Coutances e posò la sua prima pietra[5].

Gunnora morì nel 1030[11], il 5 gennaio[12].

I figli[modifica | modifica wikitesto]

Dal matrimonio di Gunnora e Riccardo nacquero otto figli:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i (LA) Historiæ Normannorum Scriptores Antiqui, liber IV, cap.XVIII, pagina 247
  2. ^ a b c d e f g h i (LA) Chronique de Robert de Torigni, abbé du Mont-Saint-Michel, vol I, anno 964, pagina 25]
  3. ^ a b (EN) Dudo of St. Quentin's Gesta Normannorum, capitolo 58
  4. ^ Francois Neveux, A Brief History of the Normans (London: Constable and Robinson, Ltd., 2008)
  5. ^ a b c d e f g h Elisabeth Van Houts, The Normans in Europe (Manchester: Manchester University Press, 2008)
  6. ^ a b c David Crouch, The Normans; the History of a Dynasty (London, New York: Hambledon Continuum, 2007)
  7. ^ (LA) II, in Historiæ Normannorum Scriptores Antiqui, liber III, p. 234.
  8. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus III, Flodoardi Annales, anno 943, Pag 389 Archiviato il 10 dicembre 2014 in Internet Archive.
  9. ^ (EN) Dudone di San Quintino, 18, in Gesta Normannorum.
  10. ^ (LA) II, in Historiæ Normannorum Scriptores Antiqui, liber III, p. 311.
  11. ^ (LA) Chronique de Robert de Torigni, abbé du Mont-Saint-Michel, vol I, anno 964, pagina 25]
  12. ^ (LA) Obituaires de Sens Tome II, Abbaye de Saint-Père-enVallée, pagina 180
  13. ^ Elisabeth Van Houts, The Normans in Europe pag. 92, nota 62

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

  • Louis Halphen, Francia: gli ultimi carolingi e l'ascesa di Ugo Capeto (888-987), in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1999, pp. 635–661
  • (EN) Elisabeth Van Houts, The Normans in Europe (Manchester: Manchester University Press, 2008

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Duchessa di Normandia Successore
Emma di Parigi 989-996 Giuditta di Bretagna